ANTONELLA CAPPABIANCA
Sembra impossibile immaginare un cieco in grado di scattare delle foto, eppure Antonella Cappabianca, non vedente dalla nascita a causa di una malformazione della retina, riesce a fare degli scatti incredibili. Dotate di una prospettiva insolita, queste immagini danno la possibilità ad Antonella di dare forma alle sensazioni del momento, immortalando ciò che ha intorno. Un’abitudine che a un osservatore poco attento potrebbe sembrare una follia ma che, in realtà, rappresenta il tentativo di riappropriarsi di una forma espressiva che l’handicap della cecità le ha negato dalla nascita. E pensare che la passione per la fotografia è nata quasi per caso: “è merito del mio cane guida Celia – ha spiegato Antonella ad Antonio Giuseppe Malafarina in un intervista su BenEssere – che ha sempre amato farsi immortalare, tanto che a volte si piantava in mezzo alle foto dei turisti creando situazioni imbarazzanti. Un giorno ha visto una macchina fotografica digitale e si è messa a muovere la coda dando colpi di muso al tavolo. Per accontentarla le ho fatto qualche foto pensando che poi avrei potuto cancellarle”. E invece quelle fotografie sono piaciute tremendamente alla sorella e da quel momento non ha mai più rinunciato alla macchinetta fotografica.
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COME AFFRONTARE LA CECITÀ
Antonella Cappabianca vive insieme al marito Alessandro Forlani, anche lui cieco, e con il quale ha avuto una figlia di quattro anni. I due, come racconta il Magazine di Superabile Inail, si sono incontrati addirittura all’università durante i corsi della facoltà di Giurisprudenza e da allora non si sono più lasciati. Entrambi quando sono arrivati nella Capitale hanno dovuto affrontare le difficoltà di essere dei fuori sede: Antonella veniva da Latina mentre Leonardo addiritttura da Belo Horizonte, dall’altro capo dell’oceano. Complice la comune disabilità sono diventati prima amici e poi lentamente è sbocciato un profondo amore, dal quale è nata la piccola Michela, l’unica Forlani a vederci perfettamente. Eppure prima di metterla al mondo sono stati tanti i dubbi che li hanno assaliti: “Ci siamo chiesti se fosse giusto che un bambino avesse due genitori disabili e alla fine ci siamo detti che quello che potevamo dare era più di quello che potevamo togliere” hanno spiegato al Magazine di Superabile Inail. Una scelta che si è rivelata straordinaria e che oggi illumina la loro vita.
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COME AFFRONTARE LE DISABILITÀ
In Italia, ricorda l’Inail, sono 123 mila i ciechi e oltre un milione gli ipovedenti. Tre su quattro non hanno un lavoro, quindi quello che hanno costruito Antonella e Alessandro è tutt’altro che scontato. E dimostra che anche questo incredibile ostacolo, che spinge tanti a un’esistenza remissiva, può essere superato. Per riuscire in una vita “normale” ovviamente hanno deciso di farsi aiutare e in questo modo hanno raggiunto una serenità e una felicità davvero invidiabili. Un’atmosfera che si proietta anche nella vita di Michela che scorre esattamente come quella degli altri bambini.
(La foto è tratta dal Magazine SuperAbile Inail)
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