COME AIUTARE I BAMBINI DOPO IL TERREMOTO –
Come sempre, quando c’è una sciagura collettiva, un dramma apocalittico come il terremoto della notte del 23 agosto, un’emergenza che coinvolge intere comunità, i più esposti ai rischi del dopo, sono loro, i bambini. Save the children raccomanda, in queste circostanze, di calibrare gli interventi di sostegno, di cura e di aiuto, sulla base dell’età dei bambini. Se sono molto piccoli, per esempio, mai come in un momento del genere dipendono completamente dai genitori. E se sono più grandi, hanno subìto uno choc che resterà incollato nelle loro teste per tutta la vita. Dunque, con terremoti ed emergenze, bisogna essere lucidi, attivi e razionali, nel fornire assistenza ai bambini. Con 10 mosse e atteggiamenti che riepiloghiamo per i nostri lettori.
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COME AIUTARE I BAMBINI A SUPERARE IL TERREMOTO –
In questi casi si parla di stress post traumatico che può e deve essere affrontato nel modo giusto, soprattutto nei più piccoli. L’obiettivo è riuscire a limitare i danni di un evento che comunque rimarrà indelebile nelle loro memorie. Per prima cosa è necessario lavorare sulla percezione del mondo che li circonda che, dopo un terremoto, sembra essere il posto più insicuro che ci sia. Vediamo nel dettaglio quali sono le accortezze che i genitori devono avere per aiutare i propri figli a superare questo brutto momento.
AIUTARE I BAMBINI A SUPERARE UN EVENTO TRAUMATICO –
- Per prima cosa bisogna saper riconoscere il disturbo. Un bambino che è rimasto particolarmente segnato dall’evento diventa molto esigente e difficile da calmare. Ha difficoltà a mangiare o a prendere sonno, è meno vivace del solito e spesso silenzioso. In questi casi è necessario fare maggiore attenzione ai loro comportamenti e non sottovalutare i possibili rischi.
- Trovate la tranquillità e il tempo necessari per passare insieme ai vostri figli del tempo di qualità. È particolarmente importante il dialogo: usate un tono di voce basso e tranquillo e se lo vedete particolarmente triste non lesinate abbracci e coccole. Mentre ci parlate ascoltate le loro domande, anche se ripetitive, e rispondete loro con sincerità.
- Per quanto difficile evitate di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni, i bambini nonostante la loro giovane età tendono a farsi carico a livello inconscio del malumore degli altri membri della famiglia.
- Non teneteli all’oscuro di quello che sta succedendo: utilizzando parole semplici ed esempi concreti spiegategli la situazione e che cosa bisognerà fare per risolvere i problemi cercando di trasmettere sempre fiducia nel futuro.
- Nel quotidiano, mantenete regolari gli orari di pasti e sonno. Sono i punti di riferimento della vita di un bambino e in queste situazioni, dove tutto è nuovo, è necessario cercare di mantenere la normalità dove si può.
- Per le mamme che allattano è importante continuare a farlo perché il latte materno è il miglior alimento in assoluto, non solo a livello nutrizionale ma anche sotto il profilo affettivo.
- Evitare che i più piccoli si trovino in situazioni in cui il ricordo del trauma possa riaffiorare. Ad esempio è sconsigliato lasciarli davanti al televisore a guardare speciali o servizi al telegiornale in cui vengono riproposte le immagini del terremoto.
- A tal proposito, cercate di tenere il bambino lontano da caos, rumori forti e ripetuti e soprattutto cercate di non litigare in sua presenza.
- In questi giorni prestate molta attenzione a stimolare le sue capacità di apprendimento e il suo sviluppo. È importante trovare giornalmente nuovi spunti che sappiano incoraggiare fantasia e la voglia di imparare.
- Non tralasciate visite di routine e vaccinazioni. Portare i figli regolarmente dal pediatra è una buona pratica che vale a maggior ragione in queste occasioni nella quali la loro regolare crescita psicofisica può essere messa in pericolo.
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