Natasha, la giovane donna congolese, salvata dalle suore e da una macchina da cucire

Le Sorelle del Buon Pastore operano da anni in Congo e negli ultimi anni hanno aiutato 180 donne e 10 uomini a creare cooperative agricole a Kowesi, nella provincia di Lualaba. Natasha è una di loro, e grazie a un lavoro, è rinata riuscendo ad abbandonare la miniera e una tragica situazione familiare

COME AIUTARE LE DONNE AFRICANE

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“Ora so cucire, non mi sento più così inutile”. Potrebbe riassumersi in questa frase la storia di Natasha, la giovane donna congolese, che nella vita ne ha passate di tutti i colori. La sua salvezza sono le “suore che camminano”, ovvero le Sorelle del Buon Pastore in Congo, chiamate così dagli abitanti locali perché a differenza di tutti gli altri occidentali “non usano jeep”. Natasha è la più grande di sei fratelli è rimasta orfana di madre all’età di 12 anni. Da quel momento la sua storia sfocia quasi nella tragiedia. Al padre, come ha raccontato in una recente intervista al Corriere della Sera, non è mai importato nulla di lei e dei suoi fratelli, che spesso lasciava senza cibo. Addirittura, dopo la morte della madre, voleva che la giovane ragazza diventasse la sua nuova moglie. Per sfuggire a questo triste destino, allora, Natasha ha preso a lavorare in miniera per procurarsi il cibo per lei e per i suoi fratelli. Ma “Piangevo sempre, volevo morire” ha dichiarato, fino a quando un giorno la nonna materna l’ha portata dalle suore e ha preso in casa tutti i nipoti.

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INIZIATIVE IN AFRICA

Le suore hanno iscritto a scuola Natasha, che si vergognava di non saper nemmeno tenere in mano una penna. Così aveva deciso di scappare ma in poco tempo ha scoperto che anche le altre ragazze orfane e avevano lavorato nelle miniere o facevano le ambulanti. A scuola la giovane congolese ha imparato a cucire e oggi riesce a sfruttare questa arte per mantenersi. Un lavoro che l’ha aiutata anche a lasciarci convincere dalle suore a non accettare subito un matrimonio combinato, che per molte donne della sua età è l’unico modo per avere una fonte di sussistenza. Oggi come Natasha altre 180 donne e 10 uomini sono stati curati e aiutati a creare cooperative agricole a Kowesi, nella provincia di Lualaba. Nella speranza che tutti loro possano contribuire a costruire un futuro migliore per questo Paese.

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