Popolari per i loro fiori blu campanulati, raccolti in ombrelle semisferiche, gli agapanti, specie in estate abbelliscono i giardini mediterranei. Sono una decina di specie, e altrettante sottospecie, alte dai 30 al 60 centimetri, tutte provenienti dal Sudafrica, con foglie carnose e nastriformi, in genere sempreverdi. Ogni stelo può portare anche 25-30 fiori.
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Origini
La pianta dell’agapanto è molto antica, nasce in Sud Africa, per poi diffondersi nei giardini europei dal 1600, e il suo nome deriva dal greco Agapanthus, ovvero agape, che significa amore e convivenza fraterna e anthos, fiore. E infatti il bellissimo fiore dell’agapanto, con il suo inconfondibile colore blu e con la sua longevità, è sempre stato un simbolo dell’amore. In Sud Africa le donne indossavano collane composte di fiori e di radici secche di agapanto il giorno del matrimonio, e dopo la nascita dei figli.
Coltivazione in vaso
Oggi l’agapanto è un fiore molto coltivato, anche in Italia, ed è facile farlo sia in giardino sia in un semplice vaso: la sua bellezza lo rende visibile ovunque. La pianta cresce molto in fretta, e va messa a dimora in primavera, a distanza di sicurezza dal periodo delle gelate invernali. Anche la semina va fatta in primavera.
Per coltivare al meglio l’agapanto in un vaso bisogna scegliere contenitori di piccole dimensioni, non più di 40 centimetri di diametro dove potete posizionare anche tre piante. Il segreto del vaso piccolo e stretto (evitando i rinvasi) è legato al fatto che l’agapanto cresce bene, e più rapidamente, laddove vive a stretto contatto con altre piante della sua specie.
Esposizione e clima
Non del tutto rustico, l’agapanto va trattato con cautela nelle regioni a clima invernale rigido. In queste zone può vivere anche in pieno sole, mentre nelle zone mediterranee è meglio la mezz’ombra luminosa, per esempio alla base di alberi a chioma rada. La pianta non è particolarmente complicata nella sua crescita, ma è bene sapere che non ama i colpi di vento né il sole diretto.
Terreno e cure
L’agapanto preferisce un terreno ricco di sostanza organica, fertile e con abbondante sabbia per garantire un ottimo drenaggio. Richiede una spessa pacciamatura di letame vecchio, foglie e torba in autunno. Quando l’agapanto viene messo a dimora, bisogna lavorarlo, vangando, fino a 30 centimetri di profondità. Le radici devono essere interrate a 15 centimetri di profondità, lasciando una distanza di 40 centimetri da una pianta all’altra.
Annaffiature
L’agapanto gradisce generose annaffiature da aprile a settembre, mentre in inverno possono essere interrotte. Non è necessario esagerare con le annaffiature, ed è importante evitare ristagni che possono creare problemi. Per essere sicuri, annaffiate quando vedete il terreno secco.
Semina e fioritura
Per ottenere nuove piante si può agire per via vegetativa, dividendo i tuberi a marzo e ripiantandoli subito, oppure per seme. La piantagione dei bulbi si effettua entro la prima metà della primavera. La fioritura avviene da luglio a ottobre, e alcuni riescono a fare anche due fioriture durante la stessa stagione.
Potatura
Anche la potatura dell’agapanto è molto semplice. È sufficiente eliminare i fiori secchi, appassiti o marci. E ciò per consentire agli altri fiori di crescere liberi e rigogliosi.
Agapanto in inverno
Coltivazione in casa
Malattie e rimedi
L’agapanto può essere soggetto ad alcuni tipi di funghi dovuti a eccessiva umidità del terreno. Nel caso, diminuite drasticamente le annaffiature. State attenti alle chiocciole e alle limacce che arrivano quando spuntano le foglie primaverili. Anche in questo caso, l’acqua eccessiva può essere alla base del problema e il rimedio più efficace è evitare le eccessive annaffiature.
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