Carciofi: come si coltivano e quando si raccolgono

Mettete a dimora i "carducci", le gemme del carciofo, a una profondità di 20-30 centimetri. In terreni freschi e ricchi di materia organica

come coltivare i carciofi

Di origine mediterranea e appartenente alla famiglia delle composite, il carciofo è una pianta conosciuta fin dai tempi antichi. Molto diffuso, soprattutto in Italia, Francia e Spagna, nel nostro Paese viene coltivato in particolar modo in Sardegna. A differenza delle altre varietà di ortaggi coltivati nell’orto, il carciofo è una pianta perenne: questo significa che necessita di un apposito spazio che verrà occupato dalla pianta per anni. Semplici da coltivare, i carciofi sono una vera e propria miniera di proprietà benefiche per la salute: contengono infatti una elevata quantità di fibre e sali minerali importanti come ferro, calcio, fosforo, magnesio, sono un ottimo alleato in caso di colesterolo, diabete e ipertensione. Disintossicanti e dall’effetto diuretico, i carciofi contengono poche calorie e sono quindi perfetti per mantenersi in forma senza rinunciare al gusto. Un alimento da portare in tavola spesso quindi il carciofo, soprattutto quando “di stagione”: vediamo insieme, passo per passo, come si coltiva.

La semina

come coltivare i carciofi 1

Dal momento che l’attecchimento del seme è abbastanza difficile, per avviare la coltivazione dei carciofi è meglio procedere con la messa a dimora dei “carducci” (gemme) che possono essere prelevati dai grossi cespi delle vecchie piante. In alternativa, chiedeteli a chi già dispone di una carciofaia oppure recatevi in un vivaio. In alternativa, interrate i carducci disseccati. In entrambi i casi, per la buona riuscita della coltivazione, è fondamentale riporre i carducci a una profondità di circa 20-30 cm, ben distanti l’uno dall’altro. In genere, per favorire sia la coltivazione che la raccolta, le carciofaie vengono realizzate in filari distanziati tra loro di almeno 80-100 cm. Il periodo ideale per la messa a dimora dei carducci varia a seconda della zona e delle diverse condizioni climatiche: in genere però va dalla fine dell’autunno all’inizio della primavera. Quindi, fine autunno in caso di inverni miti e inizio primavera nel caso in cui la zona in cui vivete prevede un clima invernale particolarmente rigido.

Clima

I carciofi per svilupparsi e crescere hanno bisogno di un clima non particolarmente gelido ma caratterizzato da inverni miti ed estati calde. In alternativa, se vivete in zone con inverni molto rigidi, proteggete la pianta dal freddo. Una buona soluzione è quella che consiste nel coltivare le carciofaie tra i filari degli alberi da frutto o degli olivi in modo che abbiano a disposizione anche la giusta quantità di ombra.

Terreno

La pianta del carciofo predilige terreni freschi, ricchi di materia organica e non eccessivamente sabbiosi. Se il terreno è stato adeguatamente fertilizzato prima dell’impianto della carciofaia, non sono necessari ulteriori interventi. Importante la pacciamatura ossia la protezione del terreno mediante l’utilizzo di foglie, fieno o paglia, al fine di mantenere il terreno umido e limitare la crescita delle piante infestanti.

Annaffiatura

La pianta del carciofo teme i ristagni idrici per cui evitate eccessive annaffiature intervenendo soltanto quando il terreno risulta asciutto.

Raccolta

A seconda della varietà, la raccolta dei carciofi in genere inizia ad ottobre e termina nel periodo compreso tra maggio e giugno.

Quanto dura una pianta di carciofo?

Per fare durare più a lungo i carciofi che avete raccolto, innanzitutto dovete pulire bene la pianta, eliminando le foglie più esterne, una parte del grembo e la barbetta interna. Una volta puliti, poneteli in acqua fredda acidulata. In frigorifero, in un foglio di carta assorbente o in un sacchetto di plastica, possono durare dai 2 ai 4 giorni. Ma potete anche congelarli in freezer, una volta puliti e sbollentati. E’ assolutamente sconsigliato congelare carciofi fritti o cotti alla brace.

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