L’estate sta finendo e l’autunno si avvicina. Cambia il tempo e con esso anche la frutta e verdura che la natura ci offre. Uno degli ortaggi più prelibati da utilizzare in cucina è certamente il cavolfiore. E anche i medici lo consigliano, per le sue tante proprietà viene considerato un naturale protettore dell’organismo da possibili tumori. Insomma una naturale medicina preventiva. Inoltre questo ortaggio è una delle piante più coltivate nel nostro Paese. Considerati i suoi numerosi benefici e la facilità con la quale lo si può coltivare, perché non mettersi in proprio e cominciare a coltivare il cavolfiore nel proprio orto in giardino o su un vaso in terrazzo? Seguendo questi semplici consigli riuscirete ad ottenere degli straordinari risultati in pochi mesi, portando in tavola un ortaggio salutare, buonissimo e biologico. Senza dimenticare l’orgoglio di aver contribuito con il vostro pollice verde al benessere di tutta la famiglia.
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Clima
Il cavolfiore ama un clima dolce e mite e un’esposizione soleggiata. Non è difficile da coltivare, e la messa a dimora, specie per il cavolfiore precoce, avviene in genere durante il mese di maggio anche se si può arrivare fino a maggio. La pianta detesta invece sia le temperature troppo basse, oltre i -6°C, che quelle troppo elevate.
Terreno
Il suolo dove avete piantato il cavolfiore deve essere ben concimato: spargete del compost attorno a ciascuna pianta. Il terreno inoltre deve risultare soffice e ben drenato. Per quanto riguarda la coltivazione, infine, il cavolfiore non ama la siccità e dunque va annaffiato bene, specie in estate.
Semina
I semi vanno coperti poco e le piantine ottenute nel semenzaio vanno trapiantate dopo circa un mese al raggiungimento di circa 10 cm di altezza, e devono avere una distanza di 80 centimetri una dall’altra. Se optate per il vaso, le dimensioni devono essere generose, altrimenti il cavolfiore rischia di soffrire e di spegnersi. Partite, in questo caso, da piantine acquistate in un vivaio.
Trapianto
Se volete trapiantare il cavolfiore, meglio procedere entro la metà di agosto, e attenzione a mantenere una distanza di almeno 50 cm tra una pianta e l’altra. Una volta eseguito il trapianto, concimate i cavolfiori con del compost.
Annaffiature
Per favorire la corretta crescita dei cavolfiori è importante annaffiarli regolarmente, soprattutto quando la pianta è ancora piccola. Attenzione però ai pericolosi ristagni idrici, che possono risultare letali. In definitiva, bagnate spesso i cavolfiori ma evitate eccessi.
Quanto tempo ci mettono i cavolfiori a crescere?
Solitamente i cavolfiori necessitano di un tempo compreso tra i 70 e i 120 giorni partendo dal trapianto. I tempi di crescita possono infatti subire variazioni a seconda delle varietà.
Raccolto
Per la raccolta, iniziate quando le teste del cavolo sono ancora dure e già ben sviluppate (8 centimetri di diametro). Non aspettate che la gemma floreale sbocci, visto che a quel punto il cavolfiore non sarà più adatto per essere mangiato. Tagliate il gambo sotto la gemma, lasciando qualche foglia attorno. Di solito la raccolta si esegue tre mesi dopo al semina.
Problemi e rimedi
Uno dei principali nemici del cavolfiore è rappresentato da un bruco chiamato cavolaia, che si può combattere spruzzando sulla pianta il bacillus thuringensis. Anche gli afidi sono nemici di questa pianta, mentre per quanto riguarda le malattie più comuni, il cavolfiore è soggetto alla cosiddetta ernia del cavolo. Ricapitolando, i principali problemi per i cavolfiori sono rappresentati da:
- ernia del cavolo dovuta al fungo Plasmodiophora brassicae. Per evitare la malattia in questione bisogna necessariamente puntare sulla prevenzione evitando ristagni idrici e correggendo se necessario il pH del terreno;
- cavolaia, bruco che si può combattere spruzzando appositi insetticidi biologici ma anche piantando vicino ai cavolfiori dei pomodori;
- mosca bianca, che colpisce soprattutto le foglie e può essere trattata con appositi prodotti.
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