La chionodoxa è una piccola pianta, non più alta di 10-20 centimetri, Piccolo genere (solo sei specie) di piante non più alte di 10-20 cm, originaria del Medio Oriente e di zone come la Turchia, l’isola di creta e Cipro, della quale si conoscono soltanto sei specie. Si tratta di una bulbosa molto rustica, adatta a formare tappeti alla base degli alberi caducifogli e delle macchie di arbusti, La più popolare è la chionodoxa forbesii, con piccoli fiori stellati, blu a centro bianco, portati in numero di 8-12 su esili steli ramificati. Si può coltivare anche in vasi e fioriere sulle terrazze.
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Varietà
Queste sono le sei varietà della chionodoxa con le rispettive caratteristiche:
- Forbesii: è la più alta della media, riuscendo a raggiungere anche i 30 centimetri. Fiorisce da febbraio a marzo producendo fiori blu scuro con la parte centrale bianca.
- Luciliae: più piccolina, con soli 10 centimetri di altezza. Arriva dalla Turchia e ne esistono diverse tipologie, dall’Alba che produce fiori bianchi, alla Rosea e alla Pink Giant con fiori rosa.
- Grandiflora: molto simile alla luciliae, ma leggermente più alta, visto che può arrivare fino a 20 centimetri.
- Sardensis: fiorisce tra marzo e aprile, producendo fiori blu penduli. L’altezza varia dai 10 ai 15 centimetri e i suoi bulbi sono leggermente più piccoli.
- Cretica: da febbraio a marzo produce fiori bianchi o di colore blu. Non supera i 15 centimetri di altezza.
Esposizione e clima
La chionodoxa non teme il freddo, quindi è possibile lasciare i bulbi in terra anche nelle zone con inverni rigidi. Predilige zone a mezz’ombra, in particolare durante le ore più calde della giornata. Il suo nome indica proprio la capacità di resistere alle basse temperature, e deriva dal greco chion (neve) e doxa (gloria), a conferma della capacità di questa pianta di fiorire e crescere in terreni ricoperti di neve.
Terreno e cure colturali
Si adatta a qualsiasi tipologia di terreno, purché ben drenato. In terra fertile e ricca di humus si verifica più facilmente il fenomeno della moltiplicazione spontanea per seme. Non necessita di cure colturali particolari, ma ogni 5-6 anni a fine primavera, togliere dal terreno i piccoli bulbi e ripiantarli distanziati.
Annaffiature
Nei mesi da marzo a luglio è opportuno mantenere il terreno sempre molto umido. Durante la fase di riposo vegetativo si possono diradare le annaffiature.
Semina e fioritura
Mettere a dimora i bulbetti nei mesi di settembre e ottobre. La fioritura avviene da metà febbraio sino alla fine di marzo e agli inizi di aprile. I fiori sono piccoli, con una bella forma a stella, e sei tepali con colori che vanno dal blu al rosa e al bianco. La parte centrale è sempre bianca o gialla. Generalmente i fiori compaiono a gruppi di 7-10 e ricordano molto i fiori della scilla. Ogni fiore si accompagna a due foglie erette di un bel verde vivace e lucido, mentre lo stelo è molto sottile. Con il sopraggiungere dell’estate le foglie però tendono a seccarsi, motivo pur non essendo necessaria una potatura, è opportuno rimuovere proprio le foglie secche.
Coltivazione in vaso
Si tratta di una pianta molto adatta alla coltivazione in vaso. Basta tenere presente che tende ad espandersi velocemente, quindi è opportuno rinvasarla annualmente in un vaso di dimensioni maggiori e impiegando terriccio fresco e fertile.
Abbinamenti
I migliori abbinamenti sono con l’arabis, l’elleboro, la pulmonaria, la primula, la pulsatilla, il narciso e l’aubretia.
Problemi e rimedi
La chionodoxa non presenta sensibilità a nessuna malattia in particolare. Può essere colpita da malattie fungine: in questo caso intervenire con prodotti specifici.
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