Non c’è bisogno di spazi enormi per coltivare il ciliegio. Si tratta, infatti, di un albergo che sa adattarsi bene, anche in un semplice orto, a condizione che non ci siano particolari ristagni idrici e umidità. E ricordandoci che, al momento di mettere a dimora la pianta, bisogna fare una concimazione di fondo, a base di ammendanti organici, come compost o letame maturo, con l’aggiunta di cenere di legna, solfato di potassio o borlande. In grado di colorare e rendere bellissimo il giardino, soprattutto durante il periodo della fioritura quando si riempie di fiori bianchi, il ciliegio è un albero facile da coltivare e in grado di adattarsi con facilità alle diverse temperature. Viene infatti coltivato anche in zone particolarmente fredde come Norvegia e Svezia. Appartenente alla famiglia delle Rosacee, il ciliegio è un albero molto longevo e può raggiungere anche un’altezza di 30 metri. Oltre che spazio richiede inoltre molta luce, motivi che non rendono possibile la coltivazione in vaso.
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Varietà
In particolare si distinguono due diverse specie: il Prunus Avium che produce fiori bianchi e frutti dolci di colore rosso, le ciliegie appunto e il Prunus Cerasus che produce invece frutti di dimensioni maggiori e dal colore più scuro, amarene o visciole. In gergo, le due specie sono conosciute come il ciliegio dolce e il ciliegio acido. Il primo è più diffuso in Italia, a partire dai duroni (con una polpa più consistente) e dalle tenerine (di colore rosso scuro). Tra le ciliegie più pregiate in Italia ricordiamo la qualità Ferrovia in Puglia, la ciliegia di Marostica (con marchio IGP) in Veneto, il marasca di Villanova e il durone di Vignola in Emilia Romagna.
Terreno
A voi la scelta se avviare la coltivazione del ciliegio acquistando in un vivaio l’arbusto già sviluppato o se provare con i noccioli: in quest’ultimo caso interrate qualche decina di noccioli delle ciliegie nel terreno. Sarà necessario attendere diversi mesi per vedere se la tecnica avrà funzionato. Nel frattempo innaffiate spesso il terreno soprattutto durante i mesi più caldi. Se invece decidete di procedere con la coltivazione a partire dall’arbusto, il mese ideale in cui effettuare il trapianto della pianta è novembre. Fissate l’albero con del fil di ferro ad alcuni pali di sostegno in modo che possa crescere e svilupparsi in maniera ottimale. Dopo l’impianto, annaffiate abbondantemente il terreno. Se decidete di coltivare più piante, valutate una certa distanza tra una e l’altra.
Clima
Attenzione alla zona in cui decidete di coltivare l’arbusto: deve essere abbastanza soleggiata e riparata dal vento. Il ciliegio riesce a resistere alle temperature rigide dell’inverno, ma i problemi, per i frutti, nascono durante la primavera. E sono di due tipi. Le micidiali gelate tardive in primavera, che colpiscono la fioritura del ciliegio, invece prematura rispetto ad altri alberi da frutto. Piogge prolungate, che portano la monilia, una malattia fungina tipica del ciliegio e di altri alberi da frutta come il pesco e l’albicocco.
Terreno
È importante che il terreno sia ben fertilizzato in modo da assicurare alla pianta il giusto nutrimento. Qualche settimana prima della messa a dimora della pianta, ricordate di smuovere il terreno in modo da ammorbidirlo. Proprio per i rischi primaverili dei quali abbiamo parlato nel precedente paragrafo, a partire dal ristagno delle acque per piogge prolungate che causano la monilia, è preferibile coltivare il ciliegio in zone collinari.
Innaffiatura
La pianta non ama i ristagni d’acqua pertanto innaffiate regolarmente ma senza esagerazioni. Dopo la semina, durante la prima settimana il ciliegio va innaffiato a giorni alterni; nella seconda settimana due-tre volte; dopo la seconda settimana, una volta ogni sette giorni per tutta la stagione.
Potatura
L’albero del ciliegio non ha bisogno di molte cure e anche le potature non sono estremamente necessarie. Limitatevi ad eliminare i rami secchi e danneggiati. Il periodo di potatura del ciliegio non è lo stesso delle altre piante da frutto. Se la pianta è giovane, bisogna potarla tra la primavera e l’estate, e non in inverno; se la pianta è adulta, alla fine dell’inverno o alla fine dell’estate. E attenzione al tipo di tagli: devono essere leggeri, obliqui, e fatti con attrezzi puliti e disinfettati.
Raccolta
La raccolta delle ciliegie avviene dopo qualche anno dalla messa a dimore dell’albero: i frutti si raccolgono in estate, nel periodo compreso tra la metà di maggio e la metà di luglio. Per raccogliere le ciliegie ed evitare di sprecarle, seguite alcune indicazioni. Il colore rosso deve essere acceso e non opaco, staccatele singolarmente con tutto lo stelo, non sovrapponetele una volta raccolta e mettetele una a fianco all’altra. Evitate la raccolta di ciliegie beccate dagli uccelli.
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