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ERICA
Il genere Erica comprende oltre 600 specie di arbusti nani, cespugliosi e in gran parte sempreverdi, prevalentemente originari dell’Africa del Sud e delle isole atlantiche. Le foglie sono strette, lineari o aghiformi. I piccoli fiori, la cui colorazione varia dal bianco al rosso carminio, possono essere solitari o raggruppati in mazzetti terminali e fioriscono in diversi periodi dell’anno a seconda della specie.
COME COLTIVARE L’ERICA
L’erica si presta molto bene per completare, con un’armonia botanica, terrazzi e giardini: le sue piante arrivano fino a 6-7 metri di altezza, e la fioritura avviene in autunno-inverno, quando invece le altre piante sono spoglie. La specie più diffusa in Italia è l’erica vulgaris che ricorda molto da vicino la ginestra. In gergo è conosciuta come brugo, in quanto il suo luogo ideale di crescita è la brughiera della Pianura Padana. Qui trova la giusta acidità del terreno e anche il clima adatto.
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ORIGINI DELLA PIANTA
Il nome scientifico dell’erica è calluna e deriva dal greco kalluno che significa spazzare. E in effetti da sempre gli arbusti di questa pianta si utilizzano per costruire scope. Nell’antica Grecia con le scope dell’erica si spazzano i templi.
ESPOSIZIONE E CLIMA
L’erica non ama il freddo, da cui va protetta in inverno, e gradisce posizioni soleggiate.
TERRENO E CURE COLTURALI
Le specie a fioritura estiva prediligono terreni acidi, mentre quelle a fioritura invernale o primaverile preferiscono quelli alcalini o calcarei. II terreno va mantenuto sempre umido e concimato in primavera.
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IRRIGAZIONE
Annaffiare regolarmente, soprattutto quando fa molto caldo e nelle settimane successive alla piantagione.
SEMINA E FIORITURA
L’erica si moltiplica per talea in agosto-settembre. La fioritura dipende dalla specie.
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COLTIVAZIONE IN VASO
Questa pianta si coltiva bene anche nei vasi, o in abbondanti cestini di vimini. Nel caso della coltivazione in vaso, l’erica va posizionata durante l’autunno e l’inverno in una zona assolata o a mezz’ombra; durante l’estate serve invece spostarla in un luogo fresco e ombreggiato. Meglio ancora, se possiamo, in una serra.
PROBLEMI E RIMEDI
Se le foglie tendono a ingiallire, scurire e poi morire, si tratta di clorosi provocata da un eccesso di calcare nel terreno: è necessario distribuire chelati di ferro e concimare con torba e muschio. In particolare la pianta può essere aggredita dalla cocciniglia o dagli afidi se le temperature sono troppo alte.
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