Pomodori: come si coltivano nell’orto e in vaso

La semina in piccoli vasetti. Il trapianto in primavera. Piante legate a un bastoncino per farle crescere in verticale

Come coltivare i pomodori

Semina tra febbraio e marzo, trapianto da inizi di aprile a tutto maggio, raccolta da luglio a fine settembre. Il pomodoro, un re della nostra cucina che cominciò a essere impiegato in Italia come condimento soltanto agli inizi dell’Ottocento, non tradisce, se viene coltivato bene. A partire da una buona esposizione al sole, lontano da patate e piselli e ben riparato quando le temperature si abbassano. Appartenente alla famiglia delle Solanaceae e alimento simbolo della dieta mediterannea e della tradizione alimentare italiana, il pomodoro è un vero e proprio concentrato di proprietà benefiche per la salute oltre che un ortaggio molto versatile in cucina, perfetto per la preparazione di tantissime ricette diverse, dai sughi alle torte salate. In grado di prevenire alcune forme di tumore e malattie degenerative, come evidenziato da diverse ricerche, i pomodori sono un alimento originario delle zone tropicali e subtropicali dell’America Latina, ricco di acqua e quindi molto dietetico, perfetto per chi segue una dieta ipocalorica.

Proprietà e benefici

In particolare, i pomodori contengono vitamine, fibre e sali minerali importanti come ferro, zinco, selenio, fosforo e calcio. Fortemente antiossidante grazie alla presenza del licopene e della vitamina C, il pomodoro inoltre favorisce la digestione, stimola l’appetito e rigenera i tessuti. Consumato crudo, ha effetto ipoglicemizzante, soprattutto se associato, in un pasto come ad esempio l’insalata, alla cipolla cruda. Un alimento utile quindi in caso di diabete e iperglicemia: agisce stimolando il fegato grazie alla sua acidità e alla vitamina C e questo comporta un maggior consumo degli zuccheri.

Controindicazioni

Nonostante si tratti di un alimento che si presenta come una vera e propria miniera di proprietà importanti per la salute, il pomodoro può essere la causa di eventuali reazioni allergiche, anche molto forti, se non si tollera l’istamina e la solanina, una sostanza presente soprattutto nel pomodoro verde, anche se nel pomodoro maturo e con la cottura, il potere allergogeno diminuisce.

Come coltivare i pomodori

Semplici da coltivare: in genere, la pianta del pomodoro produce i suoi frutti circa 40 o 50 giorni dopo la semina. Se non avete un orto o un giardino, potete coltivare i pomodori anche in vaso: vi basterà far crescere le piantine nell’angolo più soleggiato del balcone o della terrazza. Il raccolto avviene in estate ma in alcuni casi può prolungarsi fino all’autunno. Ecco allora, tutte le indicazioni utili per coltivare i pomodori nell’orto o in vaso sul balcone.

orto balcone

La semina

La semina dei pomodori si effettua durante i mesi di gennaio e febbraio in semenzaio al caldo, per poi procedere al trapianto nei mesi di marzo, aprile e maggio. La scelta ideale potrebbe essere quella utilizzare come semenzai alcuni vasetti in cui inserire 3-4 semi. La semina in semenzaio permette di selezionare facilmente le piantine più forti.

Il trapianto

Se invece volete procedere con la coltivazione a partire dalle piantine, aspettate il mese di aprile. Dopo averle acquistate nei vivai o nei consorzi, disponetele nel terreno o nei vasi in file distanziate l’una dall’altra di almeno 12 centimetri cercate di interrarle ad almeno cinque centimetri di profondità e non dimenticate di aggiungere fertilizzante organico o compost. Per quanto riguarda invece la scelta delle piantine orientatevi maggiormente verso le varietà “Pachino” o “San Marzano”, perfette per la preparazione di salse e insalate.

La coltivazione

Siccome le piante dei pomodori sono rampicanti, dopo averle interrate, legate ciascuna di esse ad un bastoncino in modo in modo tale che possano crescere in posizione verticale e tenere sollevati i rami con i frutti. Durante il periodo di crescita eliminate le foglie che crescono tra fusto e foglia per permettere alla pianta di crescere meglio e annaffiate almeno una-due volte a settimana, preferibilmente dopo il tramonto durante le ore più fresche della giornata.

  • Se effettuate la coltivazione in vaso, sceglietene uno con un diametro tra i 20 e i 30 centimetri ed evitate i ristagni di acqua nei sottovasi.
  • Ricordate sempre di posizionare il vaso in un angolo soleggiato e riparato dal vento posizione soleggiata al riparo dai venti. Eliminate periodicamente le erbe infestanti e, non appena la pianta raggiunge i 40 cm di altezza, applicate gli appositi sostegni.
  • Per quanto riguarda invece le annaffiature, tracciate un solco in cui far scorrere l’acqua.

La coltivazione del pomodoro non è difficile, ma richiede alcune semplici accortezze per evitare di sprecare il loro sapore e la loro genuinità. Ricordatevi innanzitutto che hanno bisogno di sole, acqua e fertilizzante naturale. Durante l’anno rincalzate le piante, eliminate i rami più bassi: hanno poca luce e non producono nulla di significativo, inoltre a contatto diretto con la terra sono veicoli attraverso i quali passano insetti e funghi. Tenete sempre nelle vicinanze dei vostri pomodori piante di aglio e tagete: sono basse, non ingombranti e antibatteriche.

Qual è il miglior concime per i pomodori?

Il migliore concime per i pomodori è quello naturale. Letame o stallatico maturo. La dose corretta di questo concime super naturale, è di quattro chili per metro quadrato. Al posto del letame si può utilizzare il compost.

Come aumentare la produzione di pomodori

Per aumentare la produzione di pomodori, bisogna puntare sulla sfemminellatura. In pratica si tratta di eliminare i germogli laterali, che procurano un grande dispendio di energie (compresa l’acqua), e di concentrarsi su quelli centrali. Diminuendo la vegetazione della pianta, aumenterà la circolazione di luce, aria e ossigeno. E si eviterà la formazione di sacche di umidità, molto amate dai funghi in agguato per attaccare la pianta. Le femminelle arrivano molto presto sulla pianta, e si eliminano dopo che hanno superato i 3-4 centimetri di lunghezza. Con la sola eccezione delle varietà “nane”, che hanno uno sviluppo vegetativo inferiore e non richiedono l’intervento della sfemminellatura.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto