L’oleandro si pianta in buche non inferiori ai 50 centimetri

La buca non deve essere inferiore ai 50 centimetri. La distanza tra una pianta e l’altra dai 2 ai 5 metri. Lasciate crescere la pianta in modo naturale

come coltivare l'oleandro

Una pianta molto mediterranea, anzi un simbolo del Mare Nostrum. Con fiori profumati che non mancano durante tutta l’estate. E con diversi colori: bianco, rosa, albicocca, rosso e giallo.

OLEANDRO

Tutti conoscono l’oleandro, pianta velenosa sempreverde e molto fiorifera, che cresce spontanea lungo le coste del Mediterraneo e tende a rinselvatichire anche altrove, in posti sassosi e assolati. È una delle piante ornamentali da fiore più diffusa nelle nostre regioni dove le condizioni climatiche sono favorevoli, si pianta in piena terra, mentre altrove si coltiva in grossi vasi, in mastelli o in contenitori di altro genere (è tanto frugale che riesce bene anche in semplici contenitori di latta). L’oleandro è una tipica pianta cespugliosa di altezza variante da 3 m a 5 m, forma dei cespugli folti e voluminosi, anche per il fatto che dal ceppo si sviluppano in continuità numerosi polloni che già al secondo anno portano fiori.

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COME COLTIVARE L’OLEANDRO

L’oleandro alligna su terreni di qualsiasi natura, sia su quelli profondi, permeabili e fertili, sia su quelli sassosi, poco profondi o asciutti. ln coltura conviene scegliere un terreno di medio impasto oppure argilloso, di buona fertilità e fresco; specialmente se si coltiva in vasi conviene concimare abbondantemente ogni anno e annaffiare spesso nei mesi più caldi. Come si è detto, si tratta di pianta mediterranea adatta per zone a clima caldo, temperato-caldo o comunque mite d’inverno; inoltre va piantato in posti caldi e ben soleggiati. Normalmente si coltiva come pianta da giardino nelle regioni degli agrumi e dell’olivo, ma riesce bene anche in zone ad inverni più freddi ad esempio nella regione della vite, soprattutto se la posizione è collinare, al riparo dai venti e a pieno sole. Altrove si può coltivare l’oleandro solo predisponendo opportune protezioni invernali oppure ricoverando i vasi in posti adeguati. La distanza tra le piante deve andare dai 2 ai 5 metri, tenendo conto che l’altezza media delle piante è superiore ai 3 metri.

QUANDO PIANTARE L’OLEANDRO

I mesi ideali per piantare l’oleandro sono da marzo a maggio, ricordando sempre che la buca non deve essere inferiore ai 50 centimetri. Controllare bene l’esposizione: a mezzo sole o piena, altrimenti la pianta non fiorisce. La potatura invece va fatta soltanto se indispensabile, per esempio quando ci sono rami secchi e vecchi da eliminare. I mesi giusti per la potatura sono tra dicembre e febbraio.

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OLEANDRO: COME SI COLTIVA

L’oleandro si propaga con estrema facilità per talee estive o invernali oppure per margotta; talvolta si ricorre anche all’innesto. Normalmente si lascia crescere in forma cespugliosa secondo la tendenza naturale, ma all’occorrenza si può allevare ad alberetto. Attualmente sono reperibili nei vivai numerose varietà a fiori semplici, semidoppi o doppi, di colori varianti dal bianco al giallo e dal rosa al rosso intenso. È bene ricordare che questa pianta è fortemente velenosa per il notevole contenuto di principi tossici; le foglie e i rami hanno un sapore amarissimo, quasi come segnale della velenosità.

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ANNAFFIATURE DELL’OLEANDRO

L’oleandro ha bisogno di molta acqua durante i mesi nei quali le temperature si alzano. Da maggio a settembre. Intervenite con acqua in abbondanza se vedete che il substrato del terreno è asciutto. E se, invece, le infiorescenze si piegano, vuol dire che la pianta è già sotto un pericoloso stress idrico.

COME SI RIPRODUCE L’OLEANDRO?

La riproduzione dell’oleandro è molto semplice. Si fa per talea di ramo dell’anno precedente, in acqua, tra maggio e luglio. La moltiplicazione per talea avviene con piccoli rametti da 10-15 centimetri, non di più. Scegliete quelli apicali, che non abbiamo già fiorito, e tagliate in senso obliquo. Una precauzione importante: lavorate sempre con le mani protette dai guanti, e al termine sterilizzateli con gli attrezzi che avete usato. L’oleandro è una pianta velenosa, e il suo veleno arriva proprio dai rami.

MALATTIE E PROBLEMI DELL’OLEANDRO

L’oleandro è vittima innanzitutto degli afidi. A partire dal ragnetto rosso, durante la carenza di acqua. Poi la pianta è colpita di frequente dal cancro rameale, una sorta di infezione mortale che colpisce i rami. La causa può essere collegata all’uso di cesoie infette, oppure a un taglio errato di alcuni rametti, ancora molto giovani. Tenete presente, a proposito di malattie e rischi, che la pianta dell’oleandro è velenosa: e questo riguarda sia il succo che viene fuori dai rami quando vengono tagliati sia i rami stessi.

I FIORI DA COLTIVARE IN GIARDINO:

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