In buona parte dei casi, la raucedine è una condizione transitoria che può emergere a causa di un’infiammazione o di un’infezione alle vie respiratorie più prossime alla bocca: faringe, laringe o trachea. In genere, questa scompare in 5 o 6 giorni e non necessita di alcuna attenzione particolare. È da consultare un medico invece in caso di persistenza; se dopo un periodo di 2 o 3 settimane il problema permanesse, la diagnosi potrebbe far emergere la presenza di una qualche patologia benigna o più grave. Ecco come curare la raucedine e quali sono i sintomi più frequenti. Con il termine raucedine si intende un arrochimento e un conseguente abbassamento del tono della voce che può essere scatenato da una moltitudine di patologie che riguardano la laringe, ma anche da un forte sforzo delle corde vocali, specie in seguito a urla o grida. Un uso prolungato della voce nel canto può essere un fattore di rischio, ma con la giusta respirazione diaframmatica e una buona alternanza con momenti di pausa è possibile evitare che si presenti. Il disturbo può manifestarsi lievemente con un voce roca e flebile, ma può anche arrivare fino all’afonia, ossia l’impossibilità momentanea, ma anche prolungata, di produrre suoni.
Indice degli argomenti
Cause
Prima di tutto, è necessario premettere che un cattivo uso della voce così come uno sforzo continuo e persistente delle corde vocali, può portare al manifestarsi del disturbo. In casi più rari, la raucedine può sorgere a causa di fattori psicologici, come ad esempio per la somatizzazione di un problema d’ansia. Nella maggior parte dei casi tuttavia sono le infiammazioni alle vie respiratorie le principali cause dell’abbassamento della voce. E in genere è provocata dai seguenti processi infiammatori:
- Influenza
- Tosse
- Raffreddore
- Laringite
- Faringite
- Tracheite
- Bronchite
- Reflusso gastroesofageo
- Predisposizione genetica
In alcuni casi, le cause potrebbe avere origine anche da neoplasie così come anche da patologie neurologiche, endocrine o infettive. Infine, potrebbero essere presenti delle lesioni benigne come noduli, polipi, papilloma o edema di Reinke. In questi ultimi casi, una diagnosi medica è vitale per trovare una cura al più presto.
Sintomi
I segni di una raucedine possono essere i seguenti:
- Alterazioni qualitative e quantitative dell’intensità, del timbro e della frequenza della voce che può risultare soffiata, rauca, duplicata (diplofonica), prodotta a fatica, instabile o strozzata.
- Alterazioni della struttura e del movimento degli organi coinvolti nel processo di fonazione che si possono evidenziare con un esame endoscopico (fibroscopia)
Inoltre, possono essere presenti sintomi associati come bocca secca, affaticamento nel parlare, infiammazione della gola, otite e possibile sensazione di corpo estraneo in gola.
Cure
Innanzitutto, è di primaria importanza identificare quali sono le cause alla base della raucedine. Con una diagnosi completa e possibilmente precoce, la maggior parte delle patologie considerate benigne può essere curata. In determinati casi, dovuto anche ad un uso errato della voce o comportamenti viziosi del paziente, è possibile intervenire con trattamenti che non ricorrono alla chirurgia, ma piuttosto al rieducamento comportamentale. La raucedine infatti può presentarsi anche a chi soffre di reflusso gastroesofageo. In questo caso, è necessario correggere l’alimentazione, ridurre l’apporto quotidiano di caffeina ed evitare di sdraiarsi appena dopo i pasti. Nei casi di disturbo transitorio, può bastare riposare la voce, per i fumatori astenersi per un breve periodo dal fumare, o ancor meglio, smettere del tutto, ma anche evitare di parlare a lungo, schiarirsi la gola o urlare. Se la raucedine dovesse dipendere da un uso errato della voce, può essere utile, anche per un periodo, l’intervento e l’aiuto di un logopedista. Se la cause sono di origine organica, potrebbe essere necessario intervenire con un antinfiammatorio o farmaci che alleviano i sintomi di mal di gola e tosse. È ad ogni modo consigliato assumere farmaci solo se prescritti dal medico curante. I farmaci da banco talvolta non sono per nulla la soluzione migliore. Possono presentarsi casi più gravi in cui potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente come nel caso di rimozione di neoplasie, noduli, polipi o lesioni benigne che potrebbero con il tempo anche mutare in cellule tumorali maligne.
Rimedi naturali
Nei casi più lievi, e quindi anche i più comuni, può bastare fare affidamento a semplici rimedi naturali. L’uso di estratti naturali o trattamenti orali come i gargarismi possono risolvere il problema in pochi giorni, anche se alcune soluzioni sono più efficaci, anche dal punto di vista antinfiammatorio. Come curare la raucedine in modo naturale? Una prima opzione è l’erisimo, Sysimbrium officinale, anche noto come l’erba dei cantanti, per via dei suoi benefici alla voce e alla gola. Le sue proprietà benefiche e antinfiammatorie permettono di trattare il semplice mal di gola, l’influenza o il raffreddore fino anche a condizioni più serie come laringiti, tracheiti o faringiti. Sottoforma di infuso o con un estratto idroalcolico in gocce, questa pianta aiuta a guarire e a far scomparire i sintomi della raucedine in poco tempo. La quantità di gocce da assumere è prescritta dal medico e bisogna far riferimento alle dosi consigliate. Queste possono essere impiegate, circa 50 in mezzo bicchiere d’acqua, 2 o 3 volte al giorno per dei gargarismi. Altre soluzioni sono la mirra, conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà curative straordinarie, e in particolare: antinfiammatorie, antisettiche e astringenti. Possono essere usate anche liquirizia e altea, due piante che appartengono ad una delle tradizioni erboristiche più antiche. Queste due erbe riescono ad allievare e combattere le mucose, combattendo allo stesso tempo anche le infiammazioni in corso. Un infuso con queste piante, due volte al giorno, è un vero tocca sana per la salute.
Il miele contro la raucedine
Uno dei prodotti naturali contro la raucedine è sicuramente il miele. In particolare potete usarlo con qeuste modalità.
- Una tazza di latte caldo con il miele. Basta aggiungere un cucchiaino di miele in una tazza di latte. molto caldo e berla la sera, prima di andare a dormire.
- Tè al miele con zenzero. In questo caso alle proprietà del miele si aggiungono quelle antinfiammatorie dello zenzero, da grattugiare nel tè. Questa bevanda però non va presa la sera, ma durante il giorno.
- Miele e limone. Un cucchiaio di miele in un succo di limone allungato con acqua naturale. Da sorseggiare nel corso della giornata.
Quando preoccuparsi?
Sebbene nella maggior parte dei casi non ci sia motivo di preoccuparsi, talvolta la raucedine può essere sintomo di un disturbo ben più grave. E se alcuni possono essere trattati con maggiore facilità, altri possono presentare complicazioni, soprattutto in caso di patologie gravi come le neoplasie (laringe, esofago, tiroide), ma anche per bronchite cronica, fibrosi cistica o aneurisma aortico. Il campanello d’allarme deve scattare quando il disturbo perdura per oltre 2-3 settimane. In particolare, è bene rivolgersi ad un medico anche prima se si avverte difficoltà respiratoria, dolore insistente nella deglutizione, presenza di un bozzo o un nodulo percepibile all’altezza del collo, tosse con tracce di sangue o afonia per un periodo di oltre 3-4 giorni.
La raucedine e il Covid
Le diverse varianti Covid, tra cui anche Omicron e Kraken, possono portare al manifestarsi della raucedine. Il virus infatti colpisce le vie respiratorie e può penetrare fino a raggiungere e infettare l’area che si trova a livello della gola. Come ben noto, nei casi più gravi, il Coronavirus-19 può penetrare ancora più a fondo fino a raggiungere i polmoni, ma il disturbo in questione può verificarsi in alcuni casi, ma soprattutto se l’infezione riguarda la mucosa della laringe, come per un’influenza stagionale. Pertanto, le eventuali infammazioni o infezioni vanno trattate con antinfiammatori o farmaci mirati che sono la soluzione anche a come curare la raucedine in questo caso.
Diagnosi
Il modo migliore per ottenere una diagnosi il più affidabile possibile è quella di rivolgersi ad un otorinolaringoiatra. Lo specialista infatti indagherà e solo dopo un’attenta e approfondita anamnesi riuscirà, grazie al laringoscopio, a valutare qual è la reale condizione delle corde vocali e della laringe.
Prevenzione
- Una buona igiene vocale. Significa non parlare ad alta voce, non parlare troppo velocemente, non raschiare la gola, evitare sbalzi termici.
- Respirare bene. Significa farlo con il diaframma.
- Curare un eventuale reflusso faringo-laringeo.
- Prevedere momenti di riposo vocale, specie se si svolgono professioni che impegnano molto la voce (insegnante, cantante, attore, etc…).
- Bere molta acqua per reidratare la mucosa che ricopre le corde vocali.
Se si ha la tendenza al reflusso gastroesofageo, è bene limitare gli alimenti acidi che possono favorirlo: agrumi, pomodoro, cioccolato, tè, caffè e alcolici.
Cibi che “puliscono” le corde vocali
Ci sono alcuni alimenti molto adatti per pulire le corde vocali. Non a caso sono suggeriti a cantanti e presentatori.
- Mele magari accompagnate da una manciata di mandorle
- Zucchine, anche con un piatto di pasta corta, più facile da digerire
- Centrifugato di finocchio, sedano e carote
- Pesca al forno con contorno di verdure e patate al vapore
- Tisana all’erisimo e al timo, con un cucchiaino di miele
- Cibi arancioni con più dosi di betacarotene: albicocche, carote, melone giallo, zucca.
Cibi da evitare per chi usa molto le corde vocali
Al contrario, ci sono alcuni alimenti che andrebbero evitati se di solito, e magari per impegni professionali, si sforzano molto le corde vocali.
- Cibi con caratteristiche diuretiche. Dal tè al caffè, fino all’alcol che irrita e asciuga le corde vocali
- Cibi troppo salati, che possono causare la disidratazione delle mucose e delle corde vocali
- Cibi che producono muco, come il latte e altri prodotti caseari
- Cibi che causano reflusso gastrico: troppo grassi, troppo elaborati, troppo piccanti.
Perché cambia il tono di voce?
Il tono di voce può cambiare, nel corso degli anni, per diversi motivi. C’è innanzitutto un fisiologico processo di invecchiamento, che riguarda anche le corde vocali: si chiama presbifonia. Negli uomini il tono di voce diventa “soffiato” per la perdita muscolare, mentre nelle donne si abbassa per una maggiore ritenzione idrica. Poi ci sono altri fattori importanti che possono determinare un cambio del tono di voce:
- Fumo e alcol
- Uso improprio della voce
- Patologie cardiovascolari o neurologiche
- Patologie broncopolmonari
- Pubertà e menopausa.
Anche la voce invecchia
Leggi anche:
- Crema balsamica fatta in casa
- Reflusso gastroesofageo: cause, rimedi e prevenzione
- Fragole: benefici, proprietà e usi in cucina
- Erisimo: benefici, usi e controindicazioni
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.