Indice degli argomenti
COME EVITARE MOLESTIE IN UFFICIO
Solo a vedere la sua fotografia, vengono i brividi. Sto parlando di un signore che lavora in ufficio, seduto alla scrivania, con un grande casco sulla testa. Un casco, brevettato da un designer ucraino, Hochu Rayu, per proteggere dalle molestie in ufficio. E per consentire di lavorare in totale isolamento, in una sorta di isola, senza ascoltare voci e rumori. Senza essere distratti neanche un secondo, secondo la nuova religione del lavoro stakanovista, sempre e comunque.
Una cosa mostruosa, tecnologia a parte. Il segno di un’ulteriore regressione di quelle relazioni umane, quei contatti di testa, di corpo e di cuore, senza i quali la vita si spreca e si spegne. Ovunque. Anche in un ambiente difficile come quello degli uffici.
LEGGI ANCHE: L’egoismo è finito di Antonio Galdo, il libro che invita a riscoprire il piacere di stare insieme. Nella vita privata, nel lavoro, in un condominio. Ovunque
MOLESTIE SUL LAVORO
Sappiamo tutti che nei luoghi di lavoro, innanzitutto negli uffici, si sommano e si ripetono episodi di molestie fin troppo frequenti, che colpiscono innanzitutto le donne (circa un milione e mezzo in Italia, secondo l’Istat). Molestie, sessismo, stalking, ricatti, vendette trasversali. Talvolta in questi luoghi dello stare insieme viene davvero voglia di isolarsi completamente, per il disagio che si prova. Ricordo, diversi anni fa, nella redazione di un grande giornale dove lavoravo, l’imbarazzo per quello che avvenne nella stanza degli inviati, un luogo sacro della carta stampata: un giornalista molto noto aveva chiesto, e ottenuto, una sorta di separé in legno per non vedere e per non essere visto dal collega che detestava.
PER APPROFONDIRE: Uber e Airbnb, ci sono troppi buchi neri. Sessismo, lavoro nero, tasse non pagate…
MOLESTIE SUL LAVORO COSA FARE
Ma l’isolamento, e tantomeno con un casco come se fossimo già diventati tutti dei robot, non è la risposta giusta alle molestie in ufficio, all’aria velenosa che si può essere costretti a respirare perfino in luoghi di grande dinamismo (abbiamo raccontato le denunce che riguardano gli uffici di società come Amazon, Uber e Tesla). No, ci vuole una reazione esattamente contraria. Bisogna riscoprire, anche in ufficio prima e dopo la propria casa, il piacere dell’empatia, dello stare insieme, della comunità, della condivisione. Di un Noi più forte anche del peggiore Io. È questa la scommessa da vincere per una migliore qualità della vita, dentro e fuori i luoghi di lavoro. E per non sprecare la potenza, l’energia e la serenità che solo delle buone relazioni umane ci possono garantire.
DECALOGO ANTI-MOLESTIE
- Usate molto l’ironia
- Provate coinvolgere i vostri colleghi con i quali avete un rapporto più solido. Possono essere alleati preziosi
- Cercate di non confondere troppo le cose tra vita privata e vita professionale
- La gentilezza è sempre contagiosa
- Ma in alcuni casi non si può prescindere dalla fermezza
- Non date alibi, magari con atteggiamenti apparentemente seduttivi nei confronti di chi è pronto ad approfittarne
- Non usate l’arma delle minacce e delle ritorsioni. Sono controproducenti
- Mantenete un distacco quasi naturale dalla chimica, fatta anche di colpi bassi, dei luoghi di lavoro
- Ricordate che la sobrietà, anche nel linguaggio, è uno stile di vita in senso lato
COME RENDERE PIACEVOLE LA VITA IN UFFICIO:
- Come avere un buon clima in ufficio: le dieci regole
- Portare animali domestici in ufficio: una marcia in più per dipendenti e azienda?
- I colori giusti, adatti per l’ufficio: quali scegliere per le diverse attività
- In ufficio con il proprio cane: ecco le aziende italiane in cui è possibile
- Gatti in ufficio per combattere lo stress e migliorare la produttività dei dipendenti
- Pollice verde anche al lavoro: 5 piante da coltivare in ufficio per stare meglio
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.