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COME LAVARE UN GATTO
Il gatto è un animale molto pulito. La sua vita media si aggira attorno ai 10 anni, ma non è raro che arrivi a 15 e perfino a 20, e questo arco di tempo viene consumato dai gatti, a parte lo spazio dedicato ai pasti, per tre funzioni: giocare, dormire e pulirsi. Complessivamente, un gatto dedica un terzo della sua giornata a leccarsi e lisciarsi il pelo. Tanto tempo, dunque. E anche consumato con molta cura. Sebbene il gatto sia molto stanco, notate che prima di addormentarsi non rinuncerà mai alla sua minuziosa toeletta. Inoltre il gatto, grazie a un collo capace di allungarsi bene, raggiunge qualsiasi parte del corpo, i suoi denti e la sua lingua sono in grado di eliminare qualsiasi traccia di sporcizia, detriti, polvere, parassiti o residuo che sia.
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COME TENERE PULITO UN GATTO
Il gatto ci tiene talmente alla sua pulizia che lo troverete sempre, al termine delle sue operazioni, lucido e soffice. E un gattino già all’età di appena di tre settimane è in grado usare la lingua in modo molto completo per procedere da solo con la sua toeletta quotidiana. Grazie a queste operazioni il gatto fa anche ginnastica, migliora la circolazione e assume vitamina D prodotta sul pelo grazie all’azione del sole. Chiarita l’estrema pulizia dei gatti, e il modo costante e quotidiano con il quale la coltivano, vediamo però come bisogna comunque tenere pulito un gatto, come si lava, con efficacia e senza farlo soffrire.
QUANDO SPAZZOLARE IL GATTO
Il gatto va spazzolato almeno una volta alla settimana e, se è possibile, anche tutti i giorni, specie se si tratta di una razza con il pelo lungo. La spazzolatura è anche un modo per tenere sotto controllo la salute del gatto, vi rendete conto in diretta che tutto va bene, che non ci sono piccole ferite o parassiti che sono sfuggiti alla sua toeletta. E il gatto accetta con molto piacere di essere spazzolato, considera questo gesto di igiene alla stregua di una coccola e si sente molto gratificato dalla vostra mano. Piuttosto, è importante ricordare che la spazzola va usata sempre partendo dalla testa per poi procedere con il resto del corpo, e mai al contrario. E non bisogna esercitare un’eccessiva pressione, rischiate di dare fastidi o, peggio, dolori, al gatto. Se l’animale non mostra dal primo momento una grande voglia di essere spazzolato, partite con sedute brevi e poi passate a quelle più prolungate.
IL METODO DELLA STROFINATA
Evitate il più possibile i prodotti chimici, costosi e con diverse controindicazioni. Cecate invece di fare funzionare un vecchio e naturale metodo. Prendete un panno e inumiditelo con acqua tiepida e aceto di vino, poi lo passate sul pelo dell’animale, proprio come se lo stesse spazzolando. Alla fine vedrete che il gatto avrà un pelo lucente e morbido, perfettamente pulito.
COME FARE IL BAGNO AL GATTO
Qui bisogna essere dolci e cauti. Non tutti i gatti amano l’acqua, in tanti la detestano, e quindi vanno abituati a essere lavati fin da piccoli, diciamo già al terzo mese di vita. Per avvicinare il gatto al bagno, cercate di rendere l’ambiente più accogliente possibile. Bagno caldo (che non diventi una sauna), ben riscaldato e privo di correnti d’aria. Acqua con una temperatura fino a 38 gradi. Che cosa usare come shampoo? Sicuramente non quello per uomini e donne, che rende la pelle del gatto secca e può perfino risultare tossico, né tantomeno lo shampoo per cani. Nei negozi per articoli dedicati agli animali domestici, potete trovare diversi tipi di shampoo specifico per gatti. Ma se volete un consiglio, anche in questo caso cercate di puntare su prodotti e sostanze naturali: argilla verde, aloe vera, tea tree oil, calendula, camomilla, succo di limone mescolato nell’acqua, aceto di mele. Assolutamente vietati, come lo shampoo per uomini, anche i saponi per uomini.
COME ASCIUGARE IL GATTO
Durante il lavaggio, proteggete lo spazio con qualche tappetino per terra, e date per scontato che uscirà diversa acqua dalla vasca. Quindi meglio prendere qualche precauzione per non scivolare. Cercate di distrarre il gatto, magari anche con qualche gioco da tenere in acqua come per il bagnetto dei bambini molto piccoli. E in ogni caso non fategli mancare molte carezze per renderlo il più tranquillo possibile. Una volta finito il lavaggio, sciacquate con cura, l’ideale sarebbe disporre anche nella vasca da bagno di una piccola doccetta. E poi passate immediatamente ad asciugare l’animale: freddo e correnti d’aria possono essere molto pericolose. Per asciugarlo basta un panno da strofinare con energia e delicatezza, per poi passare al classico phon. L’importante è che ci sia una giusta distanza tra la bocca di uscita dell’aria calda e il corpo del gatto, per evitare di scottarlo.
L’ALTERNATIVA AL BAGNO
Se non riuscite a fare il bagno al gatto, cosa che può accadere visto il suo rapporto difficile con l’acqua, non esagerate nei tentativi e passate alla più semplice e naturale delle soluzioni alternative. Usate un panno umido, ovviamente pulito, un asciugamano, un guanto di tela, leggermente bagnati con acqua tiepida, oppure scegliete la soluzione delle salviette umide per bambini. Il movimento deve essere molto morbido e dolce: prendete lezioni da loro, dai gatti, osservando quello che fanno leccandosi quando si puliscono da soli. Pensate a un massaggio più che a un’operazione di igiene. In commercio esistono anche alcuni tipi di shampoo a secco, sconsigliabili sia per il costo, davvero eccessivo, sia per la scarsa utilità. In ogni caso, se usate questi prodotti, ciò che resta della loro schiuma si elimina con una semplice spazzolata.
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PULIZIA DEGLI OCCHI
Intervenite quando vi rendete conto che gli occhi del vostro gatto sono diventati lacrimosi, cosa non normale. Una volta consultato, anche solo telefonicamente, il veterinario, procedete con una pulizia naturale degli occhi. Basta una garza pulita o un panno umido. E tenete presente, a proposito della perfetta toeletta che i gatti fanno da soli, che può sfuggire a questa funzione qualche cispe che il gatto non è in grado di rimuovere da solo.
COME SI PULISCONO LE ORECCHIE DI UN GATTO?
Anche in questo caso nessuna ossessione da igiene: si tratta di una zona molto delicata e sensibile del corpo, e un intervento sbagliato, specie se non necessario, può fare molti danni. Le orecchie vanno pulite quando notate chiaramente la presenza di depositi giallastri o brunastri: non sempre e comunque. E vanno pulite molto delicatamente, utilizzando una semplice garza. Se il vostro gatto si gratta con una certa insistenza l’orecchio o inclina il capo, non è detto che si un problema di igiene. Dunque, rivolgetevi al veterinario e ascoltate bene che cosa vi dice.
CON CHE COSA SI PULISCONO I DENTI DEL GATTO?
Quelli adulti nei gatti iniziano a spuntare a quattro mesi, ma non cercate di fare cose impossibili. I denti dei gatti non sono lavabili come quelli degli uomini. Quindi non bisogna fare nulla? Non è detto. Controllate comunque con una certa regolarità il colore dei denti, accertatevi che sia tutto normale e verificate la comparsa del tartaro. Se c’è qualcosa che vi preoccupa, consultate sempre il veterinario. Piuttosto potete fare cose importanti per la buona prevenzione dei denti e della bocca del gatto. Due in particolare: fate mangiare all’animale delle crocchette e c non dimenticate di fargli trovare sempre una ciotola con dell’acqua fresca.
COME PULIRE LE UNGHIE DEL GATTO
In questo caso non è solo un problema di igiene. Graffiare gli oggetti, qualsiasi oggetto, è un comportamento naturale del gatto. E fin quando si tratta di un albero, nessun problema, ma se invece parliamo di un divano, di una poltrona o di un letto, i guai possono essere davvero tanti. Educate il gatto, per evitarli: basta un “No, non si fa”, seguito da un battito delle mani. Poi mettere a loro disposizione degli oggetti che possono usare come dei graffiatoi. E infine, se volete provare a tagliare le unghie usate un semplice tronchesino. Ma armatevi di tanta pazienza: un contro è provare a tagliare le unghie di un gatto, altra cosa è riuscirci.
COME NON FARSI GRAFFIARE
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