Come fare conversazione: 10 consigli utili

Spegnere gli smartphone, saper ascoltare ma anche non essere aggressivi sono solo alcune delle accortezze che bisogna avere per fare una chiacchierata proficua. Uno strumento particolarmente utile nei nostri tempi per coltivare relazioni umane

COME FARE CONVERSAZIONE

Il piacere di conversare, passepartout di una buona relazione umana, lo sprechiamo spesso per i più banali degli errori. Non ascoltiamo gli altri, e ci parliamo addosso. Siamo presenti al discorso fisicamente, ma con la mente ci troviamo altrove. Non riusciamo a trasmettere né emozioni né empatia. Una buona conversazione, diceva il filosofo Ernst Junger, è un compromesso tra il parlare e l’ascoltare. Ed è proprio questa chimica che rende la conversazione proficua, piacevole, utile. Capace di rafforzare le relazioni tra le persone e la reciproca conoscenza. Il dosaggio tra il parlare e l’ascoltare non si misura con il bilancino del farmacista, ma va individuato con istinto e buonsenso. Parlare troppo scoraggia l’interlocutore e trascina la conversazione verso il monologo auto-referenziale; ascoltare nel mutismo può essere interpretato come un indice di indifferenza e spegne l’energia della conversazione come il soffio su una candela.

La conversazione, in fondo, è un metodo. E come tutti i metodi ha bisogno di essere coltivato, con le chiavi giuste. Sapendo che abbiamo smarrito da tempo un accesso facile al dialogo, sostituendolo con una serie di comunicazioni brevi, molto superficiali, affastellate e disordinate. Spesso virtuali. Oppure con l’urlo, l’invettiva, la frase fatta, il pregiudizio. La conversazione in questo senso è uno strumento determinante per coltivare, sviluppare e approfondire relazioni umane autentiche, solide.

Come portare avanti una conversazione

Ecco perché riuscire a conversare con un’altra persona, è uno stile di vita, un percorso di benessere, di serenità, che porta molto lontano. Questi sono i nostri dieci consigli fondamentali.

  • Ascoltare e non parlarsi addosso. La prima e fondamentale regola della conversazione è la capacità di recepire quello che ci viene detto. Per farlo bisogna imparare a rimanere in silenzio quando è necessarrio e sforzarsi di non sovrapporsi.
  • Usare il corpo. Il linguaggio del corpo molto spesso è più efficace di mille parole. Dal vostro sguardo l’interlocutore capisce subito se siete distratti o annoiati. Per questa ragione se volete una conversazione proficua evitate di distrarvi e guardate sempre le persone negli occhi.
  • Partire bene. Chi ben inizia è a metà dell’opera semplicemente perché vi permette di creare subito un contatto con l’interlocutore mettendolo a proprio agio. Un buon espediente è cominciare con un complimento come “Ti trovo in ottima forma”, “Che bel sorriso che hai”, l’importante però è non esagerare e sembrare sempre sinceri.
  • Cercare un terreno comune di dialogo. Andate allo scoperta di interessi che condividete, anche piccole cose. E’ utile per creare il clima positivo, le sintonie giuste sono fondamentali per la buona conversazione.
  • Il sorriso, la cordialità, la buona educazione. Tre ingredienti essenziali. Cercate di mettere sempre a proprio agio l’interlocutore. La gentilezza e piccole attenzioni metteranno subito il dialogo sul piano giusto e romperanno facilmente il ghiaccio.
  • Niente smartphone e cellulari. Se avete voglia di parlare e confrontarvi veramente, tenete lontano da voi tutte le fonti di distrazione, prime tra tutte cellulari e smartphone. L’arrivo di messaggi e chiamate all’improvviso possono distruggere la sintonia e ristabilirla non è mai facile.
  • Non spaventate chi conversa con voi. Per avere uno scambio proficuo vicendevole e non unidirezionale è fondamentale non prevaricare. Spesso utilizzare troppo impeto nelle argomentazioni è totalmente controproducente.
  • Leggerezza. Soprattutto quando gli argomenti sono difficili, duri, tristi e impegnativi, imparate a sdrammatizzare e ad alleggerire la conversazione. Aiuta a tenere alta la concentrazione e ad affrontare più serenamente gli argomenti più complicati.
  • Apritevi all’interlocutore. Non siate rigidi, chiusi, e non spaventatevi se ricevete qualche domanda più personale e diretta. L’obiettivo della conversazione è stabilire un contatto ed è impossibile farlo se non sieti disposti a condividere qualcosa di voi.
  • Il saluto giusto. Al momento di salutarvi non date mai la sensazione di un addio, ma solo di un arrivederci. Anzi, usate un espediente per fissare già una nuova occasione di conversazione per riprendere la chiacchierata dove l’avete lasciata.

Come stimolare la conversazione

A volte la conversazione non parte. Ognuno resta sulle sue e non si accende la scintilla che incentiva lo scambio di idee, di racconti, di emozioni. Che fare per stimolare la conversazione? Qui bisogna rischiare e uscire dalle penombra dell’eccessivo pudore. Per esempio, partendo dai racconti più diretti della propria vita, esperienze vissute in prima persona e non per sentito dire. Oppure chiedendo ai vostri interlocutori qualcosa di personale, che non sia la solita domanda di circostanza (Come va? Che fai nella vita? Con chi ti vedi?): serve una scossa e il personale è un terreno ideale per accendere la scintilla della conversazione.

Come mantenere viva la conversazione

Per mille motivi, che sarebbe troppo lungo riassumere, la conversazione può andare verso l’esaurimento e sprecare le energie vitali che ancora contiene. Per mantenerla viva serve un guizzo, anche un colpo di fantasia. Partite, per esempio, da una domanda diretta e anche un tantino provocatoria. Oppure dalla curiosità di un fatto accaduto recentemente che vi ha colpito e volete condividere. Attizzate la curiosità dell’interlocutore, e tenete presente che mantenere viva una conversazione è più difficile che farla partire. Ma ne vale la pena.

Come trovare buoni argomenti di conversazione

Ci sono tre piste da seguire per trovare, e avere sempre disponibili, buoni argomenti di conversazione.

  • La prima: non pontificare, non assumere la posizione del tuttologo, portatore della verità. Colui che si rivolge agli altri con la provocatoria e retorica domanda “Ma di che cosa stiamo a parlare?”. La seconda: seguire le cinque domanda del buon giornalismo (un articolo, in fondo, è un mezzo di conversazione con il lettore). Chi, come, quando, dove e perché. Bastano e avanzano.
  • Terza pista: non ripetersi. La conversazione è piacevole e non si spreca quando gli argomenti variano a ruota libera, senza paletti fissi e con la possibilità per tutti di dire la propria opinione.

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