Come funziona la legge contro lo spreco del cibo

Donazioni più facili e detrazioni fiscali sono tra le novità introdotte dalla legge che semplifica le donazioni di alimenti. Il ruolo dei Comuni

legge contro lo spreco alimentare scaled

La legge contro lo spreco alimentare in Italia è conosciuta come “Legge Gadda” in omaggio alla sua prima firmataria, la deputata del Partito Democratico Maria Chiara Gadda. La legge, approvata nel 2016, ha come obiettivo la riduzione degli sprechi alimentari attraverso la promozione di donazioni di cibo a fini sociali e la sensibilizzazione sull’importanza di ridurre gli sprechi a livello individuale e collettivo. Le novità più importanti introdotte dalla legge sono:

  • Donazioni più facili. Ristoranti, supermercati e produttori, possono donare cibo che sarebbe altrimenti sprecato, ma che è ancora commestibile. Le donazioni sono tutelate giuridicamente, e chi dona è esonerato dalla responsabilità legale per problemi di salute legati al cibo donato, a meno che non ci sia dolo o negligenza grave. Questo ha sbloccato il campo alle donazioni di cibo e oggi a Milano, solo per fare un esempio, oltre 5mila persone ricevono cibo raccolto attraverso le donazioni previste dalla “legge Gadda”.
  • Detrazioni fiscali.  A chi dona il cibo viene concessa una riduzione fiscale. In particolare, sono previste detrazioni sulle imposte per i beni donati a scopo di beneficenza. I supermercati e i ristoranti sono incentivati a raccogliere il cibo invenduto per destinarlo a persone in difficoltà, evitando così che finisca nella spazzatura.
  • Il ruolo dei comuni. Le amministrazioni locali possono collaborare con associazioni e organizzazioni no-profit per favorire la distribuzione del cibo in eccesso e ridurre lo spreco nelle scuole, negli ospedali e nelle mense collettive. 

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