Come insegnare i primi passi ai bambini

Non forzate i bambini, accompagnateli con il ditino e non spaventatevi se cadono. Attenzione alle prese elettriche in casa, agli oggetti alla loro altezza, ed eliminate i tappeti. Niente girello perché fa impostare male l’andatura.

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Da dieci a diciotto mesi: è questa l’età nella quale i bambini iniziano a camminare. Ed è il momento nel quale possiamo fare qualcosa per aiutarli, senza ansie e senza paure.

COME AIUTARE I BAMBINI A CAMMINARE

Dopo il periodo del gattonamento, il bambino ha bisogno di circa 9-10 mesi per stare in piedi da solo, ed essere autonomo, almeno nei primi passi. Per aiutarli a camminare dobbiamo fare alcune cose, ed escluderne altre. Per esempio: la spesa del girello è un inutile spreco, e anzi può rallentare la crescita armonica e naturale del bambino. Invece ci sono 10 consigli suggeriti dai pediatri da tenere presente.

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QUANDO SI FANNO I PRIMI PASSI

La media dei primi passi è attorno ai 12 mesi, ma ci sono anche bambini che iniziano a gattonare attorno agli 8 mesi. L’importante è non andare mai oltre i 2 anni, in questo caso vuol dire che ci sono dei problemi che vanno affrontati con il pediatra in prima battuta.

NON FORZATE IL BAMBINO

Non forzate il bambino, ma piuttosto accompagnatelo tenendolo sotto le ascelle oppure con entrambe le manine. Meglio ancora con un solo dito. Se dovesse cadere, non spaventatevi: un atteggiamento preoccupato o allarmato potrebbe procurare insicurezza e indurre il piccolo a non riprovare.

PROTEGGERE IL BAMBINO DAGLI SPIGOLI

L’organizzazione della casa cambia quando un neonato inizia a camminare. Proteggete gli spigoli, coprite le prese elettriche, chiudete tutte le scatole di detersivi, togliete i tappeti che potrebbero farli inciampare. Attenzione ai lembi delle tovaglie, se sono alla loro altezza possono essere gettati giù in un attimo. Eliminate comunque tutti gli oggetti fragili o pericolosi all’altezza di vostro figlio.

NIENTE GIRELLO

Eliminate il girello perché fa impostare male l’andatura, non allena i muscoli e ritarda l’apprendimento. No anche al box, dove alla fine il bambino corre il rischio di restare seduto, meglio il tappetone. Sì invece al deambulatore con rotelle, con una maniglia alla quale il piccolo si possa aggrappare. I preferiti sono a forma di camion, di macchinetta o di cagnolino.

PARLATE CON IL BAMBINO

Ricordatevi che i primi passi sono anche un’esperienza di esplorazione. E più fitta è la rete di stimoli che il bambino riceve e migliori saranno i risultati. Quindi, coinvolgete i bambini con colori, sapori e musica. E parlategli: vi ascoltano.

SCEGLIETE PARCHI E MUSEI

A proposito di stimoli esterni, luoghi ideali per iniziare a camminare sono i parchi e i musei. Ovvero spazi dove i bambini si sentono incentivati a migliorare ed a esplorare.

LE SCARPE GIUSTE

Le scarpe giuste devono essere alte, con un modesto plantare, e flessibili dalla punta al tacco. Per i primi passi è preferibile che il bambino cammini in casa scalzo oppure con calze antiscivolo.

CHE FARE IN CASO DI PIEDI PIATTI

Non spaventatevi se il bambino mostra una tendenza, nei primi anni, ad avere i piedi piatti. È normale. Parlatene con il pediatra se invece la caratteristica persiste dai 4 anni in poi.

GINOCCHIO VARO

Può succedere che quando il bambino inizia a stare in piedi tra le ginocchia si formi un arco: il fenomeno si chiama “ginocchio varo” e può riguardare i bambini più robusti. Parlatene con il pediatra e sarà lui valutare se è il caso di rivolgersi a un ortopedico. Stesso discorso e stesso metodo nel caso di “ginocchio valgo”, ovvero l’opposto del “varo”, che può manifestarsi tra i 3 e i 4 anni.

NON ESAGERATE CON GLI SFORZI

Non esagerate mai con gli sforzi che richiedete. Fate prendere al bambino tutte le pause necessarie: se riposa, sarà più efficace e riuscirà ad apprendere meglio. E non svogliato o nervoso per l’eccessiva fatica.

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