Come mangiare durante la pausa pranzo

Niente fretta, e cercate di sedervi. Per mangiare serve sempre tempo e bisogna masticare lentamente. Evitate dolci e vino

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COME MANGIARE DURANTE LA PAUSA PRANZO

La pausa pranzo è un momento delicato della giornata. Si rischia di mangiare male, di fretta, con una pessima digestione e rompendo il faticoso equilibrio della nostra dieta. Ovunque mangiamo, sia in mensa, sia un un bar o anche una semplice enoteca, ci sono alcuni consigli da tenere presente. Utili per evitare di sprecare il piacere della pausa pranzo.

IL TEMPO CHE SERVE PER MANGIARE

D’accordo: la mensa significa una pausa durante l’orario di lavoro. E quindi non è come mangiare a casa nel fine settimana o durante le feste, oppure la sera con gli amici. Ma non per questo dobbiamo ridurre il pranzo a mensa a una sorta di corsa del cibo. Traducendo in termini di tempo, almeno venti minuti.

IL RITO DEL PRANZO

Il pranzo deve restare un rito da celebrare. Anche a mensa. Bisogna cercare una posizione comoda, sedersi quando possibile e cercare di mangiare ogni piatto con ordine. Allontaniamo smartphone, tablet e ogni distrazione e prendiamo del tempo per noi o per parlare con chi ci sta a fianco, se abbiamo la fortuna di essere in compagnia.

POSARE LE POSATE

Per godere meglio la ritualità del pranzo, un trucco è posare le posate tra una portata e l’altra, facendo così una pausa di pochi minuti. Mangiare non deve essere “un’intrusione” alla nostra giornata, un compito da svolgere mentre pensiamo ad altro, ma un momento da assaporare fino in fondo.

POCO E’ MEGLIO

Il segreto è non farsi prendere dalla foga e non riempirsi troppo il piatto. Altrimenti, quasi di sicuro alla fine non mangeremo tutto e resteranno nel piatto gli avanzi da buttare. Il piatto dovrebbe essere riempito massimo fino all’80 per cento della sua capienza.

PREFERIRE IL MENO

All’arrivo in mensa, il buffet ci affascina con le pietanze esposte e il nostro occhio inevitabilmente cade sui piatti più elaborati, guarniti e soprattutto conditi. Attenzione però: più condimento significa più grassi e un maggiore senso di sazietà e pesantezza che potrebbe farci perdere lucidità nel resto della giornata. Forse l’idea vincente potrebbe rivelarsi la scelta di piatti meno conditi e, all’apparenza, meno appetitosi.

EVITARE IL DOLCE

In pausa pranzo la grande fame ci spingerebbe a mettere nel piatto tutto quello che ci capita davanti e che ci piace. Dolce incluso. Ma siamo davvero sicuri che lo mangeremo? Se non è così, meglio non prenderlo. Potrebbe finire in pattumiera invece che nel nostro stomaco.

GUSTARE E NON DIVORARE

Anche se il tempo a disposizione per mangiare è contato, i cibi vanno gustati, assaporati nelle loro sfaccettature di gusto e non divorati. Se mangiamo velocemente e con voracità il senso di sazietà sarà raggiunto prima e finiremmo con il lasciare nel piatto una parte di quello che pensavamo di mangiare.

RENDERE LIQUIDI I SOLIDI

Si dice che la prima digestione avviene in bocca. Questo è uno dei motivi per cui masticare molto prima di ingoiare è indispensabile. Non è però l’unico. Masticare bene aiuta anche ad assaporare meglio i cibi che mangiamo e a ridurre il senso di appetito: mangeremo meno e gusteremo di più.

BERE SÌ, MA LONTANO DAI PASTI

Sappiamo tutti che bere tanto fa bene. Non però durante i pasti. Bere molto mentre si mangia potrebbe favorire un senso di gonfiore, l’accumulo dei grassi e comportare problemi digestivi, soprattutto se l’acqua è fredda.

ALZARSI CON UN MINIMO DI FAME

Il digiuno non è amico della salute, ma non lo sono neanche le grandi abbuffate. Meglio quindi alzarsi da tavola con ancora un pizzico di appetito. Come regolarsi? Non dovremmo mangiare più di quello che riescono a contenere le nostre mani, che corrisponde a circa 1400 -1600 calorie.

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