Come mettersi in proprio: vantaggi e svantaggi

Si può guadagnare meglio, ma si perdono tutte le certezze del posto fisso. E la pensione sarà sicuramente più bassa. Un consiglio: partire da uno zoccolo duro di clienti

come mettersi in proprio scaled

Stanchi del posto fisso? Voglia di cambiare? Stipendi troppo bassi? La soluzione, in teoria, è alzare il tiro delle proprie aspettative e mettersi in proprio. Innanzitutto aprendo una partita Iva, consultandosi con una bravo commercialista per valutare se sia il caso anche di fare una società, anche in forma semplice, valutando la possibilità di avere dei soci. Mettersi in proprio, in tempi di lavoro “liquido”, è una bella scommessa, sostenuta anche dalle tecnologie che certamente favoriscono questo tipo di soluzione, ma è anche una scelta che presenta rischi significativi. Da non sottovalutare, specie se si sta lasciando un posto fisso.

Vantaggi

I principali vantaggi di una decisione che certo non va sprecata, sono:

  • Maggiore indipendenza e autonomia sul lavoro. Con la possibilità di fare ciò che ci piace e di assecondare una nostra passione.
  • Flessibilità negli orari dell’attività scelta, che non significa lavorare meno.
  • Aumentare i guadagni, se si riesce a conquistare una clientela consolidata.
  • Gestire le spese come costi, che abbattono i ricavi e quindi il carico fiscale. In pratica le spese legate all’attività, come quelle per l’ufficio, per gli arredi e per l’auto, si possono detrarre. 
  • Diversificare le fonti di reddito, una volta che si sono conquistati più clienti. 
  • Scoprire nuove opportunità e anche nuovi interessi.
  • Non annoiarsi. 

Svantaggi

Tra gli svantaggi della scelta di mettersi in proprio, non bisogna sottovalutare:

  • La perdita di tutte le certezze del posto fisso.
  • La pensione, nonostante i consistenti versamenti, sarà decisamente più bassa.
  • Le entrate potranno avere oscillazioni importanti e vanno gestite.
  • Le assenze non sono semplici: un libero professionista guadagna se lavora.
  • Una crisi del settore dove si lavora può essere determinante ai fini del crollo del fatturato.

Consigli

Se avete deciso di optare per una vita da libero professionista, cercate di:

  • Avere chiaro un budget di costi e ricavi.
  • Individuare uno o più clienti che possono rappresentare lo zoccolo duro delle vostre entrate professionali.
  • Valutare se non sia il caso di proporre la vostra attività a un socio.
  • Studiare bene ciò che si perde quando si lascia un posto fisso.
  • Creare un fondo di sicurezza, dei risparmi che vi consentano di affrontare anche una fase di crisi dell’attività.
  • Non considerare l’Iva un ricavo, è solo una partita di giro. La incassate con ogni fattura, ma poi, periodicamente, la dovete versare. 
  • Siate flessibili rispetto alle scelte di ciò che offrite, e pronti a intercettare un cambio di rotta da parte dei consumatori. 
  • Se non è indispensabile, almeno nella prima fase non prendete un ufficio, ma create un ambiente di lavoro a casa

Leggi anche: 

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto