Il movimento delle orecchie, innanzitutto. Per esprimere gioia, rabbia, sorpresa, malumore, felicità. In pratica, per parlare. Sono le orecchie la parte del corpo fondamentale per capire come parlano i cavalli e per interloquire con loro. Una comunicazione intensa e silenziosa. I cavalli sono animali molto empatici, amici naturali dell’uomo, silenziosi nel loro linguaggio, a differenza dei cani che abbaiano o dei gatti che miagolano, ma non per questo meno espressivi. Anzi. Le ricerche scientifiche, dall’università del Sussex a quella di Rennes, si sono concentrate su tre strumenti che i cavalli utilizzano per comunicare, sia tra di loro (e si intendono molto bene) sia con gli uomini (e spesso sono incompresi).
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Come capire un cavallo
Vediamoli da vicino e cerchiamo di avere così gli strumenti per comunicare con i cavalli, trasferendoli ai bambini quando giocano con loro. I movimenti delle orecchie. È la prima cosa che dobbiamo guardare per tradurre il linguaggio dei cavalli. Le muovono, con molta agilità a rotazione, in un arco di 180 gradi. E ogni singolo spostamento fa parte del dizionario dei cavalli. Abbassano, alzano, appiattiscono le orecchie per esprimere gioia, paura, dolore, rabbia o sconcerto. Questo dizionario è molto ampio (comprende anche le sensazioni, per esempio, di freddo e di caldo) e arriva fino a 17 espressioni, Non sono poche: i cani, per esempio, ne hanno solo 16 e gli uomini arrivano a 27.
Gli occhi e lo sguardo indiretto
Il cavallo non ha uno sguardo diretto e frontale, ma non per questo l’espressione dei suoi occhi è da sottovalutare. Uno sguardo trasversale, obliquo, indica una scarsa voglia di muoversi o qualche problema con chi in quel momento sta cavalcando il cavallo. Dunque, sforzatevi sempre di guardarli, senza timore riverenziale e con la massima attenzione.
Se sbuffa è contento
Questa è l’ultima ma più interessante scoperta sul linguaggio dei cavalli: quando sbuffano esprimono contentezza. Come i cani quando scodinzolano. Non a caso, in uno studio pubblicato sulla rivista PloS One, i cavalli presi in esame sono stati divisi in due gruppi. Quelli all’aria aperta, liberi di muoversi in ampi spazi, sbuffavano di più di quelli chiusi nei box, e mentre lo facevano avevano le orecchie rivolte in avanti, un altro segno di benessere. Un altro indicatore che conferma la teoria della sbuffata è il seguente: i cavalli meno aggressivi sono proprio quelli che sbuffano di più.
Le orecchie
La centralità delle orecchie per decifrare tutta la comunicazione dei cavalli è stata dimostrata sul piano scientifico da una ricerca realizzata dall’università del Sussex, in Gran Bretagna, pubblicata sulla rivista Current Biology. La parte più interessante dello studio riguarda la comunicazione tra 72 cavalli mentre entrano nella stalla per bere il latte. Chi viene prima, avvisa gli altri muovendo proprio le orecchie. E se le orecchie sono coperte, il cavallo che entra dopo nella stalla appare come disorientato. Non sa dove andare. Semplicemente perché non ha ricevuto la giusta informazione dal suo compagno.
Come ragionano
I cavalli sono animali molto intelligenti, capaci di provare sentimenti sia positivi che negativi. Ragionano e studiano l’ambiente circostante e le persone che hanno intorno. Ottimi osservatori, imparano molto rapidamente purché vivano in un ambiente sereno e stimolante anche dal punto di vista mentale. La loro buona memoria è un’arma a doppio taglio: per certi versi utilissima, per altri insidiosa, soprattutto se si portano appresso brutti ricordi.
Come si salutano?
Per salutarsi i cavalli si annusano il muso e soffiano con le narici. Mentre il nitrito gutturale viene utilizzato da questi animali per esprimere amicizia verso qualcuno.
Cosa dà fastidio ai cavalli?
Il cavallo soffre molto, e lo esprime attraverso il suo specifico linguaggio, per mosche, moscerini, zanzare, insetti. Una volta che avete capito questo disagio, provate a intervenire senza ricorrere a prodotti industriali che comunque hanno le loro controindicazioni. E preferite il rimedio naturale più antico e più efficace: l’aglio. Ricco di zolfo, selenio e vitamina B, l’aglio non soltanto purifica il sangue, ma svolge anche una fondamentale azione repellente, rispetto a tutti i tipi di insetti che infastidiscono il cavallo. Potete somministrare l’aglio sia essiccato (è la formula preferita dai cavalli) sia in polvere. In ogni caso, non superate questo dosaggio: 15 grammi al giorno per pony e puledri; 50 grammi per i cavalli adulti.
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