I gatti parlano con la coda e hanno un radar

Coda verticale e tesa: è attento. Coda tra le gambe: è sulla difensiva. I gatti si esprimono anche con le orecchie

come comunicare con i gatti

Gli esperti parlano di linguaggio multimediale. Molto ricco, sia per gli strumenti utilizzati sia per i messaggi che vengono veicolati. I gatti sono dei grandi comunicatori, e non solo attraverso la parola che utilizzano di più (il classico «miaooo…»), ma innanzitutto attraverso l’uso sapiente e coordinato di tre strumenti: occhi, orecchie e coda. Tutti da ascoltare per non sprecare la comunicazione con il nostro prezioso animale domestico, molto spesso compagno di vita.

Il linguaggio dei gatti

Partiamo proprio dalle espressioni che vengono legate alla coda e vediamo le diverse opzioni dei movimenti di questa parte del corpo che i gatti usano con estrema frequenza.

  • Coda verticale e tesa: qui il messaggio esprime un alto livello di attenzione, abbinata però a un comportamento amichevole, quasi un appello al dialogo. Non a caso, attraverso questa posizione della coda, il gatto avvisa il padrone che ha voglia di cibo: nulla di più importante da comunicare, con il necessario calore. In genere, quando c’è una richiesta esplicita, alla posizione tesa, il gatto abbina anche lo scodinzolio della coda.
  • Coda più bassa, arcuata e agita: in questo caso il gatto esprime la sua inquietudine. Non si sente al sicuro, e semmai avverte una minaccia imprevista. Dunque, avverte anche chi potrebbe e dovrebbe proteggerlo. Può farlo anche dando dei colpi molto secchi e mirati sul pavimento.
  • Coda allungata verso il basso: il vostro gatto si prepara al riposo, non ha particolari attività in programma ed è pronto per accovacciarsi. Ancora pochi attimi e vedrete come, dopo avere sgranato gli occhi, sarà pronto a rannicchiarsi.
  • Coda tra le gambe: non è detto che corrisponda a uno stato d’animo di piena sottomissione e\o paura del gatto. In realtà potrebbe trattarsi semplicemente di una posizione assunta sentendosi tranquillo e sulla difensiva. Il contrario, in pratica, della coda tesa che segnala un allarme.  Questa posizione, come nel caso dei cani, è anche indice di un rimprovero ricevuto o della consapevolezza di avere fatto qualcosa di sgradito.

come parlano i gatti 3

E passiamo alle orecchie e agli occhi.

  • Orecchie dritte: in questo caso, se la posizione delle orecchie si abbina con gli occhi spalancati, il gatto vi sta comunicando la sua attenzione. Ancora molto alta. Se invece le orecchie sono tese in avanti, ma gli occhi chiusi, il gatto esprime un senso di piacere. Probabilmente vuole altre coccole.
  • Orecchie in avanti: qui il corpo indica attenzione: c’è qualcosa che il gatto sta seguendo con cura. E se scodinzola, esprime anche in modo più compiuto la sua incertezza.
  • Orecchie appiattite: il coordinamento del corpo parla chiaro: le orecchie si appiattiscono, le pupille si dilatano, la lingua si arrotola e il gatto mostra i denti. Vuole intimidire chi, dal suo punto di vista, lo sta minacciando. Se provate, anche solo con qualche carezza, ad avvicinarlo, bene che vi vada, scapperà; nell’ipotesi più negativa, reagirà con qualche graffio.

Infine, il gatto parla, e qui entrano in gioco i suoni, attraverso due canali interpretativi: il miagolare e le fusa.

  • I ritmi del miagolare: non esiste un solo modo di miagolare da parte del gatto e un solo messaggio che vuole darvi con questo tipico rumore felino. Seguitelo meglio, anche nei movimenti, per capirlo. Per esempio: il gatto miagola, fa dei lenti movimenti con la coda, passa con il suo corpo strofinandosi sulle vostre gambe. È felice, o comunque di buon umore, e cerca carezze e cibo. Non deludetelo. E in ogni caso ricambiate queste sue forme di affettuosi saluti. Se invece il miagolio è continuo, e si alza di volume, le possibilità sono due. La prima: il gatto è arrabbiato, e allora meglio non disturbarlo. La seconda: ha voglia di qualcosa, quasi sicuramente cibo.
  • Le fusa esprimono calore: mentre il miagolio si presta a diverse interpretazioni, per quanto riguarda le fusa non c’è molto da decidere e da capire. Il gatto parla esprimendo la sua gioia, e anche il suo riconoscimento per le attenzioni ricevute. Si sente protetto e coccolato. Ha fiducia nel suo padrone. È consapevole del dare e ricevere amore.

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Le espressioni dei gatti

Le scienziate Lauren Scott e Brittany hanno studiato per alcuni mesi il comportamento di 54 gatti domestici, filmandoli per l’intera giornata anche durante gli incontri con i padroni o con altri felini. Conclusione: i gatti hanno 276 diverse espressioni facciali, delle quali il 45 per cento si possono considerare amichevoli, e il 37 per cento invece sono classificati come ostili. Per il resto, si tratta di espressioni neutrali.

Il radar dei gatti

Recenti studi sull’attenzione dei gatti e sul loro linguaggio hanno portato una scoperta molto interessante, che spiegherebbe la straordinaria capacità di orientamento di questo animale. Secondo quanto pubblicato sulla rivista americana PlosOne, i gatti hanno in testa una sorta di radar che gli consente di orientarsi anche al buio e anche quando la voce del padrone arriva da un punto inatteso. E’ un’abilità rara negli animali che i gatti condividono con quelli che vivono in gruppo e cacciano in condizioni di scarsa visibilità. e hanno bisogno dell’aiutino di un radar.

Il significato dei miagolii

La tonalità del miagolio è importante per capire il linguaggio del gatto. Un miagolio debole, con un suono tenue, equivale a un cenno di saluto. Un miagolio debole, accompagnato dalle fusa, è una manifestazione di benessere e serenità. Un miagolio incessante e deciso significa che il gatto ha fame.

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