Come la plastica distrugge gli habitat naturali

Crea ostruzioni negli ambienti e piante e animali muoiono per soffocamento. Viene scambiate per cibo e avvelena. Rilascia sostanze chimiche tossiche

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La produzione della plastica non mostra segni di arretramento, come il suo consumo e la difficoltà a smaltirla in modo corretto per riciclarla. Siamo arrivati a una produzione di 8,4 miliardi di tonnellate di plastica all’anno, delle quali sono il 9 per cento vengono riciclate.

Tra i luoghi dove più si accumula la plastica ci sono gli habitat naturali, con danni ambientali gravissimi, che vanno dall’ostruzione delle zone dove arriva la plastica che così soffoca animali e piante al rilascio di sostanze chimiche.

Ostruzione degli habitat. I grandi frammenti di plastica possono bloccare o soffocare gli habitat naturali di piante e animali acquatici. Ad esempio, la plastica può impedire la crescita di piante acquatiche vitali o ostruire i corsi d’acqua, alterando l’ecosistema.

Plastica scambiata per cibo. Molte specie acquatiche ingeriscono plastica, scambiandola per cibo. Pesci, uccelli, mammiferi marini e altri animali acquatici possono soffrire di avvelenamenti, malformazioni o, nei casi peggiori, morire per l’ingestione di plastica. Le microplastiche, in particolare, sono facilmente ingerite dai piccoli organismi acquatici, che le scambiano per plankton, elemento essenziale nella catena alimentare acquatica.

Rilascio di sostanze chimiche. La plastica può anche rilasciare sostanze chimiche tossiche nel fiume, come ftalati, bisfenolo A (BPA) e altre sostanze pericolose che vengono utilizzate nel processo di fabbricazione della plastica. Queste sostanze possono danneggiare la fauna locale e contaminare l’acqua, rendendola pericolosa anche per gli esseri umani che la utilizzano per scopi agricoli o potabili.

Effetto microplastiche a mare. Quando finiscono negli oceani, è molto difficile, se non impossibile, recuperare i rifiuti di plastica. Un esempio concreto spiega bene il problema: i sistemi meccanici, come la Mr. Trash Wheel, un intercettore di immondizia che si trova nel porto di Baltimora nel Maryland, sono efficaci quando catturano grandi pezzi di plastica – come bicchieri e contenitori per cibo – dalle acque interne. Ma nel momento in cui la plastica si degrada in minuscole particelle di microplastiche che galleggiano lungo tutta la colonna d’acqua in mare aperto, i rifiuti sono praticamente impossibili da recuperare.

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