Come proteggere il mare: la rete di Worldrise punta al 30 per cento di Aree Marine Protette

Un’associazione di giovani e giovanissimi. Con tanti progetti per salvare il nostro Mediterraneo. Tra questi l’educazione ai bambini che vanno a raccogliere la plastica in spiaggia

proteggere il mare

Con i giovani e per i giovani. L’orizzonte di Worldrise Onlus è tutto proiettato al coinvolgimento delle nuove generazioni, con un network ispirato all’idea di proteggere la salute del mare. Oggi più che mai minacciata dall’emergenza climatica, dalla perdita di biodiversità, dall’inquinamento della plastica, dalla pesca intensiva e illegale. Dai processi di acidificazione e deossigenazione. Parliamo di problemi che sicuramente vanno affrontati con decisioni politiche (e non con le solite e generiche buone intenzioni per un mondo più sostenibile), ma anche le nostre piccole azioni quotidiane possono fare la differenza. E tutti possiamo dare un contributo, per esempio attraverso i progetti messi in campo da Worldrise.

COME PROTEGGERE IL MARE

Per proteggere il mare, bisogna innanzitutto capire il punto nel quale ci troviamo e quale ricchezza rischiamo di sprecare con le nostre mani. Dalle acque del mare, infatti, arriva circa la metà dell’ossigeno che respiriamo e sono le stesse acque marine che assorbono il 25 per cento dell’anidride carbonica. Dunque, il mare è come gli alberi sulla terra. Fondamentale per l’intero equilibrio del Pianeta. Proteggerlo significa agire, come nel caso del nostro Mediterraneo, popolato da 17mila specie che vanno difese una per una. Qui abbiamo due problemi sui quali intervenire: la temperatura, che in alcune zone ha toccato la soglia record dei 31 gradi, e la diffusione delle microplastiche, ormai vicina ai dieci chilogrammi per chilometro quadrato.

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IL PROGETTO 30×30

Tra i tanti progetti di Worldrise, il più ambizioso si intitola 30×30: riuscire, cioè, a istituire Aree protette marine (AMP) per una superficie pari al 30 per cento dei nostri mari entro il 2030, anno fondamentale anche per l’appuntamento con la scadenza dell’Agenda Onu per lo Sviluppo sostenibile. Istituire un’area protetta, che può avere diversi livelli e gradazioni, non è mai facile. Ci sono anche interessi legittimi, accanto a quelli illegali, che meritano ascolto e tutela: pensate alle attività dei piccoli pescatori oppure al delicato equilibrio, in alcune zone, tra la protezione del territorio e le opportunità legate all’attività turistica, che passa proprio per un uso non predatorio del mare.

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AREE MARINE PROTETTE

A garanzia della serietà e delle possibilità del suo progetto sulle aree marine da istituire, Worldrise schiera tanti giovani professionisti, alcuni non sono ancora laureati, guidati da Mariasole Bianco, presidente di Worldrise Onlus e specializzata proprio in Gestione di Aree Marine Protette, e da Virginia Tardella vice presidente della Onlus. Per portare avanti il progetto e seguirlo nei suoi vari passaggi, Worldside ha creato il sito 30×30.it. Dove si ricorda il punto di partenza di questa traversata dell’oceano: dal 2012 le Aree Marine Protette lungo le coste italiane non arrivano al 10 per cento della superficie del mare. Bisogna triplicare questo target.

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PROGETTO BATTI5

Il progetto Batti5 invece è indirizzato ai bambini, e finora ne sono stati coinvolti oltre 2mila in otto regioni italiane. Lo scopo è semplice: incentivarli a innamorarsi del mare, ad acquistare la sensibilità necessaria per proteggerlo, specie con le scelte dei propri stili di vita. Il progetto è organizzato in tre fasi. Nella prima si tengono alcune lezioni sulle caratteristiche della plastica, i suoi usi e abusi, i danni che può creare. Nella seconda si passa all’azione: i bambini raccolgono la plastica nelle spiagge e si rendono conto di quanta ce ne sia. Dappertutto. Terza fase: il riciclo creativo. Attraverso il riciclo creativo, la plastica raccolta a mare viene riutilizzata e trasformata anche in opere artistiche. Nello stesso tempo, però, i bambini approfondiscono i materiali, e gli usi, alternativi agli oggetti di plastica. Il modo più efficace per evitare questo spreco.

“Worldrise Onlus” è candidata al Premio Non Sprecare 2021, nella sezione “Aziende”. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook dell’associazione Worldrise Onlus

I PROGETTI E LE INIZIATIVE PER PROTEGGERE I NOSTRI MARI:

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