Come proteggersi dal sole in montagna

In alta quota la neve e il ghiaccio riflettono fino all’80 per cento dei raggi del sole. Indossare gli occhiali, ma mai quelli da bancarella.

come proteggersi dal sole in montagna

I raggi del sole possono fare danni anche in inverno, specie ad alta quota ed è, quindi, indispensabile conoscere come proteggersi dal sole in montagna. La neve e il ghiaccio, infatti, sono molto potenti nel loro effetto-specchio, e riflettono fino all’80 per cento dei raggi del sole. Da qui la necessità di avere delle buone precauzioni. Eppure quasi la metà degli italiani, secondo un sondaggio di Eurisko, pensa che il sole in montagna, rispetto a quello a mare, sia del tutto innocuo.

Tipi di raggi

I raggi solari, che vengono chiamati comunemente anche UV raggi ultravioletti, sono di tre tipi:

  • UVA: sono i più comuni e meno dannosi
  • UVB: sono più intensi e pericolosi
  • UVC: sono i più pericolosi ma per fortuna vengono schermati dallo strato di ozono nell’atmosfera terrestre.

Rischi dell’occhio nudo in montagna

Alla fine di una giornata sulla neve, senza protezione agli occhi, si avverte agli occhi un prurito intenso, con un arrossamento oculare, infiammazione e dolore: sono i sintomi evidenti di una cheratocongiuntivite attinica, da luce attiva, che causa una sofferenza nella zona della cornea.

Gli occhiali da sole

Mai quelli comprati sulle bancarelle, che possono avere anomalie in grado di danneggiare la vista, in caso di uso continuativo. Gli occhiali da sole vanno scelti, magari ascoltando il consiglio dell’oculista e dell’ottica, soltanto tra marchi di qualità, e con colori delle lenti adatte al proprio tipo di vista. I miopi, per esempio, sono a proprio agio con una lente marrone, mentre gli ipermetropi prediligono il verde o il verde-grigio.

Gli occhiali da sole con la lente multifocale

Il modello più adatto per affrontare i raggi del sole ad alta quota è la versione fotocromatica, possibilmente in materiale organico leggero e ultrasottile, che evita lo spessore e lo sgradevole effetto deformante, tipico delle vecchie lenti progressive. Le lenti fotocromatiche si scuriscono alla luce del sole, mentre si schiariscono quando si entra in ambienti chiusi, e questo le rende molto efficaci e duttili. Non a caso sono molto indicate per chi fa sport.

Creme solari

Come proteggersi dal sole in montagna al meglio? Sicuramente con l’uso delle creme solari che proteggono la pelle dai danni causati dai raggi UV. Le creme dovrebbero avere un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30, e per le esposizioni prolungate ad alta quota, è consigliato un SPF 50 o superiore.

È importante applicare la crema su tutte le parti esposte, inclusi il viso, il collo, le orecchie e persino le labbra, utilizzando un balsamo labbra con SPF. La protezione va rinnovata ogni due ore, specialmente dopo aver sudato o dopo una sosta prolungata in rifugi riscaldati, dove il sudore può ridurre l’efficacia dello strato protettivo.

Tempo di esposizione

L’esposizione ai raggi solari in montagna deve essere limitata, specialmente nelle ore centrali della giornata, quando l’intensità dei raggi UV è più alta. È consigliabile evitare l’esposizione diretta dalle 11:00 alle 15:00. Gli amanti degli sport invernali dovrebbero fare frequenti pause e cercare di ripararsi dal sole diretto, magari all’ombra di alberi, tettoie o rifugi. Anche in presenza di nuvole, i raggi UV possono essere pericolosi, quindi non va abbassata la guardia.

L’alimentazione

Un’alimentazione equilibrata è una soluzione per come proteggersi dal sole in montagna. Infatti, questa può favorire una maggiore resistenza della pelle ai danni dei raggi UV. È importante includere cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura di stagione, per contrastare lo stress ossidativo generato dall’esposizione al sole. Vitamine come la C e la E, oltre a minerali come il selenio e lo zinco, contribuiscono a mantenere la pelle sana e protetta. In particolare, alimenti come agrumi, pomodori, carote, spinaci, frutta secca e pesce ricco di Omega-3 sono ottimi alleati nella dieta quotidiana per chi si espone al sole ad alta quota.

L’idratazione

In montagna, come al mare in estate, è importante mantenere un buon livello di idratazione. Innanzitutto bevendo acqua nel corso della giornata: la sua mancanza può aumentare la fotofobia. Tuttavia, non è sufficiente bere solo acqua: è utile alternarla con bevande arricchite di sali minerali per compensare la perdita di elettroliti dovuta all’attività fisica. L’idratazione deve iniziare già prima dell’esposizione al sole e proseguire durante tutta la giornata per contrastare la secchezza cutanea e il rischio di colpi di sole o svenimenti legati alla disidratazione.

Rischio melanoma

L’esposizione ai raggi UV aumenta il rischio di sviluppare melanoma, una delle forme di tumore cutaneo più pericolose. Anche se il rischio è spesso associato all’esposizione estiva, non va sottovalutato durante le attività invernali in montagna.

L’effetto combinato della riflessione della neve e dell’alta quota incrementa l’intensità dei raggi, rendendo la protezione cutanea cruciale. È buona norma sottoporsi periodicamente a controlli dermatologici per monitorare la presenza di eventuali nei sospetti o nuove lesioni cutanee. L’uso di abiti protettivi, come guanti, berretti e maschere per il viso, può ridurre l’esposizione complessiva e contribuire a minimizzare i rischi a lungo termine.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto