COME RICICLARE GLI IMBALLAGGI ROTOPRINT
Nel 1978 Giancarlo Arici fonda a Lainate (Milano) Rotoprint, un’azienda che si occupa del riciclo di materiali. Nel specifico tratta flessibili in bobina (packaging) obsoleti, resi inutilizzabili da vari fattori: errori grafici o la necessità di aggiornare le informazioni relative al peso, agli ingredienti, al prezzo o al codice del prodotto.
In pochi anni la tecnologia della sovrastampa, di cui Rotoprint detiene il brevetto, consente di personalizzare e ottimizzare gli imballaggi già stampati di decine di imprese. Un vero e proprio “pronto soccorso del packaging” che consente di eliminare gli sprechi abbattendo i costi di ristampa e di smaltimento degli imballaggi non più utilizzabili.
L’IDEA VINCENTE DI ROTOPRINT
Gli errori tipografici così come il cambiamento di uno o più elementi grafici possono far finire al macero quintali, se non tonnellate, di imballaggi e richiedere la ristampa di altrettante quantità. Questo comporta una spesa non indifferente.
Partendo da questa esigenza, la tecnica della sovrastampa agisce direttamente sui supporti già stampati, con una precisione millimetrica, modificando le informazioni errate oppure obsolete riportate su di essi. In alcuni casi, è possibile cambiare completamente il volto dell’imballaggio già stampato “salvando” interi stock di confezioni.
I VANTAGGI DELLA SOVRASTAMPA
Il progetto ha suscitato un forte interesse anche all’estero. Numerose aziende straniere, negli ultimi vent’anni, hanno cominciato ad adottare la sovrastampa sia per motivi economici sia per la sostenibilità del processo. Ecco quali sono i vantaggi che si ottengono grazie alla tecnologia sviluppata da Rotoprint:
- Niente etichette correttive. Correggendo i dati presenti sull’imballaggio, si evita il problema di doverle applicare considerando che in alcuni casi non possono essere adottate.
- Recupero di materiali considerati “inutilizzabili”. Questo è possibile aggiornando soltanto la grafica.
- Ridurre i costi. Riutilizzando il materiale in stock senza il bisogno di acquistare nuovi imballaggi.
- Meno emissioni inquinanti. Riutilizzando quelli che altrimenti dovevano essere degli “scarti”, è possibile evitare l’inquinamento prodotto dal trasporto e dallo smaltimento delle scorte.
I NUMERI DI ROTOPRINT
Grazie alla tecnica della sovrastampa è possibile dare una “nuova vita” agli imballaggi, restituendo loro l’originaria utilità.
In quasi quarant’anni Rotoprint ha sovrastampato più di 800mila chilometri di packaging. La stessa distanza di un viaggio di andata e ritorno per la Luna. Un risparmio enorme per il pianeta perché ha permesso di evitare le emissioni inquinanti prodotte dall’industria della carta, a cominciare dall’abbattimento degli alberi.
Il progetto è in concorso per l’edizione 2018 del Premio Non Sprecare. Per conoscere il bando e partecipare vai qui!
Se il progetto ti è piaciuto condividilo su Facebook, Twitter e G+
TUTTI I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE:
- Il giornalaio più green d’Italia: la storia di Mauro Silenzi che con il suo comitato pianta centinaia di alberi a Porta Portese (foto)
- Casa Jona, una comunità di pazienti con disturbi mentali che riciclano vecchie borse. E diventano bravi artigiani (foto)
- Funghi Espresso, un’azienda modello che con gli scarti delle macchine del caffè dei bar produce ottimi funghi. Da utilizzare in cucina, con tante ricette (foto)
- EcoLo Tor, il progetto per recuperare vecchie scarpe sportive. Servono per costruire nuove piste di atletica leggera (foto)
- Solingo, il primo ciclomotore made in Italy che circola a energia solare. Non inquina, può arrivare a 35 chilometri all’ora, e ha 115 chilometri di autonomia (foto)
- Neg, strategie personalizzate per ottimizzare i consumi energetici in casa o in azienda
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.