La varicella è una malattia infettiva la cui trasmissione avviene mediante le goccioline respiratorie di saliva, diffuse nell’aria quando il bambino tossisce o starnutisce o anche soltanto parla, oppure tramite lesioni cutanee. Colpisce, insieme a morbillo e rosolia, soprattutto i bambini in età scolare, tra i 5 e i 10 anni. Ma come si riconosce la varicella? Quali sono i suoi sintomi?
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VARICELLA
La varicella appartiene alla famiglia dell’Herpes Zoster ed è un agente patogeno abbastanza subdolo, perché quando entra nel corpo, resta latente per molto tempo, in attesa di trovare le condizioni giuste per attivarsi, anche a distanza di anni. Questo può accadere in momenti di particolare stress o di calo delle difese immunitarie. La varicella si trasmette solo da persona a persona e lo fa, come abbiamo detto, per via aerea oppure tramite un contatto diretto con i liquidi che si trovano dentro le bollicine che si formano sul corpo. Il periodo di incubazione varia dai dieci ai venti giorni, anche se la durata media si aggira intorno ai quindici giorni. Tale lasso di tempo non è lo stesso per tutte le persone ma può cambiare da caso a caso.
La varicella può essere contagiosa anche un paio di giorni prima della comparsa dell’esantema. La varicella, solitamente guarisce in circa sette o al massimo dieci giorni, dopo che sono comparse le prime vescicole. Quando queste sviluppano la crosticina, il malato smette di essere contagioso.
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COME SI RICONOSCE LA VARICELLA
I sintomi della varicella si manifestano dopo che la malattia ha incubato per circa due giorni. Quelli più comuni sono:
- febbre
- malessere generale
- mal di testa
- mal di gola
- dolori addominali
- macule rosse che evolvono in papule, poi vescicole piene di liquido, pustole e infine croste
- macchioline sul tronco
- prurito intenso
La malattia, dunque, si manifesta con un rush cutaneo caratterizzato da puntini rossi sul viso e sul petto e poi in tutto il corpo. I puntini, successivamente, si trasformano in vesciche che hanno dentro un liquido torbido che genera prurito. L’istinto a grattarsi è forte, specialmente nei più piccoli, ma bisogna evitare di farlo dato che, se si rompono, le vesciche lasciano delle piccole cicatrici perenni. Il liquido presente nelle bollicine è contagioso e perciò infetta chiunque ne venga a contatto. Dopo una quindicina di giorni, le pustole formano delle crosticine che cadono da sole in beve tempo.
VARICELLA PREVENZIONE
La forma più efficace di prevenzione contro la varicella è il vaccino che, sebbene disponibile ormai da molti anni, presenta una copertura in età pediatrica del 35 per cento. Il vaccino contro la varicella può essere somministrato con quello anti morbillo, anti rosolia e anti parotite. Si chiama vaccino “MPRV” e la prima dose si può dare al bambino già a 12 mesi. La seconda dose, raccomandata dai pediatri, va fatta tra i 5 e i 6 anni. Tale vaccino è costituito da virus vivi ma inoffensivi, che stimolano le difese immunitarie del paziente ma non sono in grado di far scaturire la malattia.
VACCINO CONTRO LA VARICELLA
CONTROINDICAZIONI VACCINO VARICELLA
Dopo che sia stato inoculato il vaccino contro la varicella, il paziente potrebbe sviluppare, nel corso delle ore successive, gonfiore, arrossamento e dolore laddove è stata fatta l’iniezione. In casi rarissimi, come del resto è specificato per ogni vaccino, si possono verificare delle reazioni allergiche.
QUANTE VOLTE NELLA VITA SI PUO’ AVERE LA VARICELLA?
Solitamente, l’infezione contratta produce un’immunità permanente, dunque è raro che una persona contragga due volte nella vita la malattia. Il virus, però, non viene mai eliminato dall’organismo, ma resta latente in esso, per l’intera vita, nei gangli nervosi spinali. Nel 10-20 per cento dei casi, il virus può risvegliarsi a distanza tempo, solitamente dopo i cinquant’anni, e svilupparsi in herpes zoster, comunemente definito “fuoco di Sant’Antonio”. Questo “fuoco”, consta di lesioni a grappolo al torace, accompagnate da un forte dolore, che può durare anche oltre un mese.
VARICELLA NEGLI ADULTI
Se contratta in età adulta, la varicella può comportare qualche problema più serio, generando sintomi molto intensi. L’esantema cutaneo, si presenta molto più esteso e si manifestano spesso delle complicanze legate alla sovra infezione delle vescicole da parte di polmonite, congiuntivite, batteri, epatiti, meningo-encefalite. Se si ha un sistema immunitario già compromesso o magari si effettuano cure, si è ancora più a rischio. Anche le donne incinte devono evitare di ammalarsi di varicella, specialmente se non sono vaccinate, poiché possono sviluppare una serie di complicazioni, tra le quali:
- grave disidratazione
- setticemia
- polmonite
- encefalite
- sindrome da shock tossico
In tali casi, il soccorso medico tempestivo e specializzato, è assolutamente necessario.
RIMEDI NATURALI VARICELLA
Quando a causa della varicella, la febbre si alza, diventa indispensabile assumere un antipiretico, per abbassare la temperatura. Così come una mano santa sono gli antistaminici, che alleviano il prurito. Esistono altresì dei metodi naturali che, sebbene non siano di certo miracolosi, possono essere considerati un piccolo aiuto per velocizzare i tempi di guarigione. Vediamo insieme quali sono.
- La vitamina C accelera la ripresa, soprattutto se assunta tramite la frutta o la verdura. Ottimi i kiwi, gli agrumi, gli spinaci, i cavoli e i broccoli.
- Il prurito si può alleviare facendo un bagno caldo in un’acqua nella quale siano state sciolte un paio di bustine da 100 grammi di amido di riso o farina d’avena.
- L’olio di mandorle dolci calma il prurito e lenisce gli arrossamenti, specialmente nei bambini. L’olio di mandorle va diluito con quello di lavanda e poi vanno effettuate delle applicazioni 2 o 3 volte al giorno, con un batuffolo di ovatta o una garza.
- Anche 20 gocce di rosa canina al giorno, possono aiutare l’organismo a reagire meglio alla malattia.
QUANTO DURA IL CONTAGIO DELLA VARICELLA?
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