La polmonite non è mai da sottovalutare per gli effetti a catena che può avere su tutto l’organismo. Si tratta di un’infezione respiratoria caratterizzata da uno stato infiammatorio a carico degli alveoli, la parte più profonda dei polmoni, deputati all’estrazione dell’ossigeno dall’aria che respiriamo. Quindi la polmonite mette a rischio la stessa respirazione, e va immediatamente riconosciuta e diagnosticata.
Indice degli argomenti
Sintomi
Esistono alcuni sintomi, molto precisi, che indicano la possibilità della polmonite:
- Tosse e respiro corto
- La tosse da forma di Streptococcus Pneumoniae provoca una tosse grassa, con un’elevata produzione di catarro, mentre la forma da Microplasma Pneumoniae è secca
- Febbre alta accompagnata da brividi di freddo
- Dolore toracico, accompagnato da stanchezza e debolezza
- Difficoltà respiratorie
- Confusione mentale
Nausea, vomito e diarrea: si tratta di tre sintomi che possono anche non apparire.
Diagnosi
Una volta che i sintomi sono molto marcati, il paziente può sciogliere i suoi dubbi, in stretto raccordo con il medico curante, partendo da due controlli. Il primo è una visita, con il racconto dei sintomi e l’esame fisico attraverso l’auscultazione dei polmoni. Oltre alla valutazione clinica, oggi è diventato molto importante il calcolo del CRB65, una scala di valori utilizzati per valutare la gravità dell’infezione ai polmoni. Il punteggio si basa su cinque parametri che sono indicatori della condizione clinica del paziente e aiutano a determinare il rischio di morte o di complicazioni gravi.:
- Confusione mentale (C): se il paziente ha un livello di confusione mentale, che può essere un segno di gravità.
- Tasso respiratorio (R): se la frequenza respiratoria è elevata (maggiore di 30 respiri al minuto).
- Pressione sanguigna (B): una bassa pressione sistolica (inferiore a 90 mmHg) o una pressione diastolica (inferiore a 60 mmHg).
- Età (65): un’età pari o superiore a 65 anni aumenta il rischio di complicazioni.
- Saturazione di ossigeno (O): Se l’ossigenazione del sangue è insufficiente (saturazione di ossigeno < 90%).
Il punteggio finale, che varia da 0 a 8, permette di classificare i pazienti in base al rischio. Punteggi più alti indicano un rischio maggiore di complicazioni, mentre punteggi più bassi suggeriscono un rischio minore.
Altri esami per la diagnosi
A questo punto si passa a esami ad hoc, per diagnosticare in modo definitivo e completo la polmonite. In particolare:
- Radiografia del torace: è uno degli esami diagnostici principali per la polmonite. Permette di visualizzare l’infiammazione o l’accumulo di liquido nei polmoni, che sono segni caratteristici di una polmonite.
- Esami del sangue: possono aiutare a determinare la presenza di infezione e a identificare se l’infezione è batterica, virale o di altro tipo. La conta dei globuli bianchi, ad esempio, può essere elevata in caso di infezione.
- Esame microbiologico: se il medico sospetta una polmonite di origine batterica, può richiedere un campione di espettorato (il muco tossito dal paziente) per cercare il patogeno responsabile dell’infezione. In alcuni casi, possono essere necessari test per identificare virus o funghi.
- Tomografia computerizzata (TC): In casi più complessi o quando la diagnosi non è chiara dalla radiografia del torace, può essere richiesta una tomografia computerizzata (TC) del torace per ottenere immagini più dettagliate dei polmoni.
Come si cura
In otto casi su dieci la polmonite si cura a casa, mentre il ricovero del paziente è consigliato quando si tratta di una persona anziana oppure di chi ha una grave malattia, per esempio di natura oncologica. La terapia prevede antibiotici(per la polmonite batterica) che durano circa 7-10 giorni e non vanno sospesi in presenza di significativi miglioramenti; antivirali (se la polmonite è di origine virale); antifungini (quando la causa è un fungo). Le altre cose che fanno bene con la polmonite sono il riposo e un’abbondante idratazione.
Convalescenza
Considerando la complessità della malattia e i rischi di ricadute, una volta guariti dalla polmonite bisogna restare a casa per almeno una settimana e poi riprendere le regolari attività con gradualità e senza forzature. Inoltre:
- Dormire almeno sette ore a notte e prevedere una pennichella pomeridiana;
- Prevedere un’alimentazione leggera con vitamina c e minerali come zinco, selenio e rame. Da qui. Pesce, cereali, legumi, noci, agrumi, carote, zucche, spinaci e broccoli;
- Fare una leggera attività fisica, in particolare con esercizi di stretching. E magari fare anche una passeggiata, ma quando c’è il sole e le temperature esterne lo consentono.
Differenze tra polmonite e bronchite
Molte persone ritengono di avere la polmonite, mentre la loro è semplicemente una bronchite, e viceversa. Nel caso della bronchite può anche non esserci la febbre, e semmai non è alta. La difficoltà respiratoria si registra in presenza di una cronicità del problema. La tosse della bronchite in genere è secca; quella della polmonite contiene espettorato di colore giallo e verde e talvolta anche macchie di sangue. La polmonite può causare un dolore toracico acuto, soprattutto quando si respira profondamente o si tossisce, sintomo che non appare con la bronchite. Infine, mentre la bronchite può causare sintomi che durano diverse settimane, la polmonite è solitamente associata a un’esperienza di malessere più acuta e grave, con un miglioramento solo dopo il trattamento adeguato.
Prevenzione
Lo strumento di prevenzione più importante ed efficace per evitare l’infezione che porta alla polmonite è la vaccinazione. Viene offerta gratuitamente a tutte le persone che hanno patologie croniche respiratorie e, in particolare, a coloro che hanno compiuto 65 anni ed è consigliata ai bambini.
Altre forme di prevenzione utili sono:
- Curare bene e guarire completamente da bronchite, influenza e malanni stagionali;
- Proteggersi dall’esposizione a sostanze nocive e dagli sbalzi delle temperature;
- Lavare bene le mani e in generale avere una buona igiene personale;
- Evitare il fumo che danneggia i polmoni.
Leggi anche:
- Polmonite atipica: le diverse forme, le cure e la prevenzione
- Monoclonali, finalmente si usano anche in Italia per curare i contagiati prima della polmonite
- Influenza australiana 2025: sintomi, rimedi e prevenzione
- Virus influenza B: come si trasmette e come si previene
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.