Utilizzare un camino come impianto di riscaldamento è una soluzione che ad oggi non solo sembra essere intelligente, ma può perfino permettere di risparmiare in termini di costi sulle utenze. Allo stesso modo di una stufa a pellet, anche il camino riscalda l’ambiente per irraggiamento.
Il calore quindi si propaga verso il resto della stanza a partire dalla fonte. Ma come ben ipotizzabile, senza delle condutture il calore può essere trasmesso solo per riscaldare l’ambiente in cui è posizionato il caminetto. Al massimo può essere dissipato fino ad una stanza connessa, ma senza riuscire ad ottenere lo stesso risultato della prima. Come trovare quindi la soluzione? Con la realizzazione di canalizzazioni per il passaggio del calore.
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Come diffondere il calore del camino
Al come riscaldare casa con il camino vi sono diverse possibilità. Innanzitutto, creare una rete di scambio di calore. In genere, vengono realizzati dei passaggi tra i diversi ambienti tali da riuscire a trasportare il calore anche in stanze diverse da quelle in cui è installato il camino.
Il suddetto impianto può essere allacciato anche al sistema di riscaldamento dell’acqua in maniera tale da trasportare calore anche nei termosifoni o nei caloriferi. Senza dimenticare che l’acqua calda in questo caso potrà essere sfruttata anche per esigenze differenti e quindi come sostituto del boiler a gas per esempio.
Quanti metri scalda un camino
La potenza in kW di un camino può fare la differenza quando bisogna riscaldare tanti metri quadri in una casa. In linea di massima, un caminetto a legna da circa 4 kW può arrivare a scaldare un locale fino anche ai 50 metri quadri. Mentre, per una casa di dimensioni maggiori, bisogna cominciare a considerare un impianto tra i 7 e i 9 kW che possono dissipare calore per circa 100 metri quadri.
Quanto costa la legna da ardere
La legna da ardere per il camino ha dei prezzi variabili a seconda della qualità e del tipo che si sceglie. Anche la modalità, se a bancale o sfusa può alterare il costo finale. In genere, tuttavia, ad oggi un quintale di legna può raggiungere anche i 20 euro al quintale. Un prezzo piuttosto elevato rispetto agli anni precedenti per cui era possibile trovare anche a meno di 12 euro.
Tipi di camino
I camini possono essere distinti in base a tre fattori principali:
- Alimentazione
- Materiale
- Posizione
Nel primo caso, un camino può essere alimentato a legna, elettricità, gas, biotenalo o pellet. Per quanto riguarda il secondo invece, è possibile acquistare caminetti in marmo, pietra, muratura e cartongesso. Infine, le tipologie variano con la posizione in cui questo viene collocato nell’ambiente. In genere, i tipi poiù frequenti sono quelli ad angolo o a parete. Ma oggi sono disponibili anche sospesi e bifacciali.
Come collegare il camino al termosifone
Come riscaldare una stanza con il braciere
Prima di tutto, bisogna considerare il braciere elettrico o a gas come un elettrodomestico in grado di riscaldare un ambiente di modeste dimensioni. In passato erano utilizzati anche quelli a carbone con i noti rischi e la scia di eventi spiacevoli che si sono lasciati dietro.
Fortunatamente, con il tempo le migliorie tecnologiche hanno portato il braciere ad essere meno pericoloso e addirittura utilizzabile in maniera del tutto sicura. Tuttavia, seppur il suo costo sia irrisorio, infatti bastano appena 12 euro per acquistarne uno, l’efficienza non è del tutto dalla sua parte.
Questo è dovuto soprattutto al fatto che la dissipazione di calore è limitata e non ha capacità di accumulo termico. Pertanto, non appena spento, basteranno pochi minuti per azzerare tutta l’energia consumata.
Inoltre, sebbene non ai livelli dei suoi progenitori a carbone, i bracieri si surriscaldano e non possono per questo essere posizionati vicino a materiali incendibiali come il legno, la plastica o materiali in tessuto. E per concludere, attenzione ad avere l’ambiente ben ventilato poiché l’apparecchio consuma ossigeno e potrebbe sovraccaricare l’aria della stanza.
Manutenzione del camino
In accordo con la normativa in vigore, è obbligatorio procedere con la pulizia della canna fumaria almeno una volta nel periodo di due anni. È inutile dire che effettuare l’operazione ogni anno porterebbe vantaggi sia per l’ambiente sia per la salute della stessa.
A questo va aggiunta la manutenzione delle canalizzazioni che specie se il camino è utilizzato di frequente, andrebbe controllato almeno una volta all’anno.
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