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INCENTIVI BORGHI ITALIANI
Piccole leggi, grandi cambiamenti. Con i borghi italiani sta avvenendo qualcosa di importante in termini di cambiamento degli stili di vita e sostenibilità. Sempre più persone, in tutte le regioni, lasciano le città e si trasferiscono nei borghi dove trovano un’ottima qualità della vita, minori costi e collegamenti, grazie alla tecnologia, che consentono di non essere isolati. In Emilia-Romagna il bando di una piccola legge per incentivare il trasferimento nei piccoli comuni dell’Appennino ha visto la presentazione, in pochi giorni di 2.310 domande. Stessa cosa in Toscana. E in Molise, dove l’incentivo scelto è stato molto generoso (700 euro al mese) a condizione di un trasferimento in un comune della regione con meno di 2mila abitanti.
RIPOPOLAMENTO BORGHI
ANDARE A VIVERE NEI BORGHI
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BONUS CASA DI 15.000 EURO IN SARDEGNA
VACCARIZZO DI MONTALTO UFFUGO MIT BOSTON
C’è chi punta sulle entrate dei turisti e chi scommette sui progetti di valorizzazione del Fai (Fondo ambiente italiano). Chi raccoglie fondi all’estero e chi invece apre le porte, anche con generosi contributi, a piccoli imprenditori agricoli. La lotta per la sopravvivenza dei borghi italiani, un patrimonio unico del nostro paese, ha mille facce e mette in campo mille iniziative, tutte con grande senso civico di partecipazione e di condivisione. Tra queste anche il progetto del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston che ha deciso di puntare sulla rinascita del borgo di Vaccarizzo di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, in Calabria.
Cinquecento abitanti, un intreccio di stradine, piazze e vicoli caratteristici immersi nel verde delle colline calabresi e una vecchia filanda dove, in passato, si produceva e poi si vendeva la seta, Vaccarizzo, grazie ad un’iniziativa che coinvolge 35 Paesi in tutto il mondo, 300 team e altrettante idee di trasformazione sociale, diventerà un prototipo di rigenerazione sociale.
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VITA NEI BORGHI
Il Mit – come leggiamo su Il Sole 24 ore – ha selezionato la proposta di ripopolamento presentata da Brit, una startup innovativa italiana, focalizzata nella rigenerazione di borghi a rischio di abbandono, fondata nel mese di giugno 2018 da Federica Benatti e Michela Rossi, entrambe architette e Renzo Provedel, imprenditore. In gara con altri dieci borghi italiani, Vaccarizzo ha tagliato il traguardo grazie alla valenza storica del territorio, le risorse attrattive e la disponibilità della comunità locale. L’obiettivo è anche quello di promuovere il cambiamento proprio attraverso la pratica della progettazione partecipata e il coinvolgimento dei cittadini, sulla base anche della “Teoria U” di Otto Scharmer, docente del MIT e fondatore del Presencing Institute: un approccio che parte dalla persona mantenendola al centro per ottenere un profondo rinnovamento della società. Nasce così “I live in Vaccarizzo”.
Il team che poterà avanti il progetto è composto da professionisti e imprenditori provenienti non solo dalla Calabria ma anche dall’Emilia Romagna, dalla Liguria e dal Lazio.
(Nell’immagine: Vaccarizzo. Fonte: Facebook)
BORGHI DA SALVARE
Li chiamano comuni a rischio scomparsa, o anche comuni in polvere. Eppure sono una parte integrante del nostro patrimonio storico e artistico, e insieme rappresentano una grande opportunità sprecata per dare la possibilità di trovare casa, a condizioni accettabili, a quanti non riescono a farlo in città. L’Italia dei borghi è fatta di circa 6mila comuni, con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti: ed è qui che molti possono decidere di fare una scelta di vita. Specie se incentivati da scelte coraggiose delle amministrazioni locali che combattono, con gesti concreti, la deriva dello spopolamento.
- A Civita di Bagnoregio i turisti pagano. Per sostenere gli incentivi agli abitanti di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, il sindaco ha scelto un metodo molto efficace: i turisti pagano. Tre euro nei giorni feriali, cinque in quelli festivi, per visitare un borgo magico, set naturale di decine di film. Così, soltanto nel fine settimana pasquale, il comune ha incassato oltre 100mila euro, con i quali finanzia la sua politica per il ripopolamento. Tasse basse o cancellate (per esempio l’imposta comunale sulla casa); mensa scolastica, scuolabus e parcheggio gratis. E 500 euro per ogni famiglia residente sotto una certa soglia di reddito. Con un occhio, e una spesa, alla buona manutenzione del luogo, a partire dai lavori per fermare i rischi di frane.
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A Cerreto, in provincia di Reggio Emilia, erano rimasti solo 50 abitanti. Il ripopolamento è partito dalle sette cooperative della zona che si occupano di turismo e agricoltura, a partire dalla coltivazione della castagna. E il segnale più evidente della ripresa del piccolo borgo è stato la riapertura del vecchio bar in piazza. Raccontata anche dalla tv giapponese.
- Duemila euro per andare a Bormida. Siamo nelle Alpi marittime, in Liguria, nella provincia di Savona, dove il sindaco spinge a tutta velocità sul ripopolamento di un borgo dove vivono solo 394 persone. Le opportunità sono due: l’affitto low cost e l’acquisto con un forte bonus. Nel primo caso si possono abitare case pagando da 50 a 120 euro al mese di affitto, sulla base della metratura. Nel secondo caso, invece, il nuovo residente viene accolto da un bonus di 2mila euro.
- Orvinio, in provincia di Rieti, punta invece sul Fai. Il piccolo e meraviglioso borgo medievale ha una popolazione di appena 405 abitanti, ma è un autentico scrigno di bellezze naturali e artistiche. Appartenuto alla famiglia Borghese e poi allo Stato Pontificio, Orvinio è entrato nella ristretta e significativa lista dei “Luoghi del cuore” del Fai, borghi che ricevono una sorta di bollino di qualità da parte dell’associazione a difesa dell’ambiente e del patrimonio artistico. Orvinio sta scalando la classifica di questi posti segnalati dal Fai e spera di entrare nei progetti di valorizzazione del Fondo. Per votare la sua candidatura basta fare un clic a questo sito.
(Nell’immagine: Orvinio. Fonte: Comune di Orvinio)
- La Amazon City in Calabria. Conflenti è un piccolo borgo sulle montagne delle pre-Sila che sembrava destinato a sparire. E invece, con un primo finanziamento regionale si è aperto un varco per incentivare l’arrivo di nuovi residenti rispetto a una popolazione ridotta a 1.500 anime. E’ nata anche un’associazione Felici e Conflenti, che si occupa di raccogliere fondi e il vice presidente di Amazon, Russel Grandinetti, non esclude di portare qui un centro logistico del colosso americano che darebbe slancio alle vecchie tradizioni di conciatori di pelli, intarsiatori, ebanisti e lavoratori della cera e del miele.
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A Santa Flora, in provincia di Grosseto, ai piedi del Monte Amiata si utilizza lo smart working per favorire il ripopolamento del borgo e incentivare l’arrivo di nuovi residenti. La rete Internet è molto efficiente, e il 50 per cento delle spese di affitto vengono coperte a chi dimostra di avere un lavoro regolare. Il progetto si chiama Vivi in paese.
- Gerfalco in Toscana riparte dall’agricoltura. A Gerfalco, borgo in Maremma, sono rimasti poche decine di abitanti e soltanto tre negozi. Ma qualcosa di importante si sta muovendo nel territorio, grazie all’iniziativa della comunità La Bandita, una cooperativa nata proprio per fermare lo spopolamento dello splendido borgo. Qui la natura è bellissima, e sono disponibili terreni in comodato d’uso per castagneti e uliveti. In paese, con 30mila euro e un prestito a tasso molto agevolato è possibile acquistare un appartamento di tre vani e servizi.
- Alcara Li Fusi, sulle cime dei Nebrodi. Ci sono appena 600 abitanti in questo borgo della provincia di Messina, che sorge alle pendici delle Rocche del Castro. Il comune però ha avviato un piano di riqualificazione urbanistica con due obiettivi. Il primo: trasformare case disabitate in alloggi turistici. Il secondo: migliorare il centro storico e attrezzarlo per valorizzare le attività locali, dall’artigianato al canto. Anche qui i prezzi delle case sono molto convenienti: in media per un appartamento di 80 metri quadrati si pagano 40mila euro. E non mancano incentivi.
- A Candela il bonus “Nuovi residenti”. Coraggioso, il tentativo di ripopolare il piccolo borgo di Candela, in provincia di Foggia. Si tratta di incentivi messi a disposizione, sotto la voce di spesa “Nuovi residenti” per chiunque decida di trasferirsi in questa splendida località. E non sono pochi. E’ un bonus, infatti, da 800 a 2mila euro, per iniziare una nuova vita.
- Meno tasse a Cabella Ligure. In questo caso, invece, l’amministrazione comunale ha scelto la strada degli incentivi fiscali per spingere le persone a trasferirsi qui. Siamo a Cabella Ligure, in provincia di Alessandria, dove sono previsti sconti fiscali, dall’Imu all’Irpef, per chi ristruttura vecchi edifici abbandonati e sceglie una nuova residenza nel borgo ligure.
- A Grottole residenze per gli artisti. Grottole, piccolo borgo in provincia di Matera, era conosciuto e frequentato già nei tempi della preistoria. Aveva una posizione strategica e per questo era considerato un luogo di transito, lungo l’Appia, dagli allevatori di bestiame. Adesso è un borgo quasi del tutto spopolato. Per questo l’architetto Andrea Paoletti ha deciso di giocare la carta dell’arte e degli avvenimenti artistici. Di fronte a circa 600 case abbandonate, sono già stati individuati due piccoli palazzi, che con il progetto “Wonder Grottole”, una raccolta di fondi attraverso il crowdfunding, saranno trasformati in contenitori di eventi culturali e in residenze per artisti. Nel 2020 è stata inaugurata la prima WonderCasa per accogliere artisti, artigiani, professionisti che vogliono trascorrere due mesi a Grottole e lasciare un progetto di sviluppo per la comunità locale su specifiche tematiche. I primi ospiti hanno lavorato su apicoltura e autocostruzione.
- A Locana, nel Parco nazionale del Gran Paradiso, il sindaco Bruno Mattiet mette sul tavolo un bonus triennale di 3mila euro, per un totale di 9mila euro, alle famiglie che scelgono di vivere in questo luogo magico. Requisito indispensabile: iscrivere almeno un figlio nella scuola del borgo, un segnale concreto di una scelta di vita. Locana è rimasta con appena 1.700 abitanti, agli inizi del Novecento erano ben 6mila.
- A Roaschia, 101 abitanti (erano 2mila nel 1911) in un incantevole presepe incastrato tra le montagne del cuneese, c’è una donna, molto energica e coraggiosa, che ha lanciato il guanto della sfida: non fare morire il borgo. E anzi rilanciarne storia, vita e abitanti. Grazie, innanzitutto, a un turismo a tutto campo, dai sentieri da esplorare alle sagre locali. La donna è Michela Ghibaudo, che a Roaschia trascorreva solo le vacanze nell’antica casa della nonna. Adesso è un attivissimo assessore al Turismo.
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Fornelli, Filignano, Pizzone, Bagnoli del Trigno: la scommessa dei borghi in Molise. La Regione Molise ha messo sul tavolo un progetto molto ambizioso per ripopolare i borghi che, solo in questa regione, sono più di un centinaio. Un bando assegna 700 euro al mese a chi prende la residenza in un comune con meno di 2mila abitanti e, allo stesso tempo, apre un’attività economica per almeno cinque anni. Si chiama, forse con troppa enfasi, “reddito di residenza attiva”: in realtà è un bonus, molto generoso, per non sprecare luoghi, identità, bellezza. E opportunità di nuove vite davvero sostenibili.
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A Monte Grimano, nell’alta valle del Conca, al confine tra le Marche e l’Emilia Romagna, è stato varato il progetto “Borgo delle libere arti”, per ospitare in paese, per un soggiorno, artisti, artigiani e intellettuali alla ricerca della libertà di esprimersi. Un modo per catturare l’attenzione dell’opinione pubblica (la storia è finita anche sul New York Times) e favorire l’arrivo di nuovi residenti. Pronti, come ha fatto un falegname in pensione, a fare qualcosa per la comunità: lui ha creato 12 piccole biblioteche di strada. Con libri distribuiti in prestito a tutti.
- Ad Amandola è nata la comunità del trekking. Il centro storico di Amandola, scrigno marchigiano, è composto da case nobiliari del Settecento, strade tutte lastricate e un meraviglioso Teatro La Fenice. Per la sua rinascita il borgo marchigiano ha puntato su tre leve. La produzione di miele e zafferano, che qui sono di ottima qualità. Il turismo legato al trekking sui Monti Sibillini, con un gruppo di 170 soci iscritti all’associazione locale del Cai (Club alpino italiano). E i piccoli B&B, come il Borgo delle Fate, nati nella zona.
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Biccari, sui Monti Dauni, cinquanta chilometri da Foggia, punta su un patto generazionale. Giovani e anziani insieme, in una cooperativa di comunità, per sviluppare attività agricole (dagli asparagi ai tartufi) e turistiche. Così un antico convento di frati minori è stato trasformato in un ostello diffuso, e prima della pandemia in pochi mesi qui vi sono state oltre duecento presenze.
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Rocca d’Orcia, splendido borgo del senese, deve il suo rilancio a un coraggioso imprenditore calabrese, Pasquale Forte, che si è trasferito in questa zona per scommettere sull’enologia biodinamica e innanzitutto sull’ottimo Sangiovese della zona. E risultati sono stati talmente buoni che per la prima volta da mezzo secolo gli abitanti di Rocca d’Orcia sono persino aumentati.
BANDI SUI BORGHI
GIOVANI E BORGHI
I LIBRI SUI BORGHI IN ITALIA
Ci sono diversi testi per avere un’idea dei borghi italiani, e scegliere i più belli. I più completi sono due. Il primo è una vera e propria guida a questo patrimonio del Paese, e si intitola I borghi più belli d’Italia (Edizioni Ser, Società editrice romana): ne vengono raccontati, anche con materiale fotografico, ben 279. Il secondo, invece, è un libro di Stefano Zuffi intitolato Bella! Italia. I Borghi (Edizione Sassi), con 240 pagine e molte illustrazioni a colori.
IL LIBRO SUI BORGHI IN SICILIA
Un autentico gioiello editoriale, e anche una guida preziosa per chi ama i borghi, è il libro di Fabrizio Ferri (ricercatore alla Statale di Milano) e Emilio Messina (digital artist), intitolato I borghi di Sicilia (Dario Flaccovio editore). Il testo è molto completo e ordinato, e racconta tutti i dettagli di 58 borghi, divisi per ciascuna provincia dell’isola. Le fotografie sono semplicemente splendide.
COME PRESERVARE I PICCOLI BORGHI:
- Salvare i borghi, dopo la legge servono i soldi dei privati. Si facciano avanti, e non solo a parole…
- Un progetto fotografico itinerante per salvare i borghi dell’entroterra sardo (Foto)
- Piccoli borghi, la lezione cilena (foto). Li salvano vecchi artigiani e giovani imprenditori
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