Come scegliere la scarpa giusta

Tacchi a spillo, tacco medio, sneakers: ogni scarpa ha il suo momento giusto. E il modo corretto per indossarla

Come scegliere la scarpa giusta

La scarpa giusta al momento giusto. Per essere eleganti, comode, in sintonia con l’umore. La scelta delle scarpe da indossare va sempre fatta valutando le circostanze del momento, senza però mai dimenticare che indossare male una scarpa significa sprecarla, non tanto per l’estetica quanto per i fastidi fisici che ne possono derivare.

Tacchi a spillo

I tacchi a spillo sono considerati la scarpa per eccellenza dell’universo femminile. Simbolo di seduzione, queste scarpe, caratterizzate da un rialzo sottile, che tende a restringersi via via dall’attaccatura alla base, possono arrivare ad altezze vertiginose (12 centimetri o più). E non vanno indossate soltanto quando non disponiamo di un’altezza generosa, ma allo stesso tempo non le possiamo considerare una calzatura da “tutti i giorni”. Le scarpe con i tacchi a spillo, infatti, spostano il baricentro del corpo in avanti, e non consentono una distribuzione del peso corporeo su tutta l’area del piede. Da qui il rischio dell’alluce valgo , oppure della comparsa di dolori infiammatori nella zona dell’avampiede o nella regione interdigitale, specie tra il terzo e il quarto dito.

Tacco medio

Il cosiddetto tacco medio, che dona slancio alle gambe ma risulta anche comodo, arriva al massimo a 5-6 centimetri di altezza. Diversi sono i modelli che possono raggiungere questa altezza mediana, come per esempio:

  • tacco a blocco, detto a campana, dalla forma svasata che si allarga verso il basso, tacco a cono, più largo alla base e un po’ più stretto verso il basso
  • tacco a cono, più largo alla base e un po’ più stretto verso il basso
  • tacco kitten, sottile e leggermente incurvato per ricordare la zampa di un gattino
  • tacco a zampa di elefante, tipico delle scarpe dallo stile retrò, che si allarga verso il basso
  • tacco a trapezio, più ampio verso il basso
  • tacco a rocchetto, che ha una base e una punta larghe con una parte centrale più stretta
  • tacco cubano, che presenta una leggera curva verso l’interno ed è comune nelle scarpe da ballo, come quelle usate nel tango.

Le controindicazioni di queste scarpe sono analoghe a quelle dei tacchi a spillo: nel lungo termine, qualsiasi tacco, anche più corto, non ammortizza il peso del corpo, e può creare problemi ai muscoli e alle articolazioni

Sneakers

Sono sicuramente le scarpe più usate dalle donne, specie nella vita quotidiana. Prendono il nome dal verbo inglese to sneak, che in italiano potremmo tradurre con «fare qualcosa di nascosto». In effetti, queste scarpe consentono di muoversi silenziosamente e sono le più popolari al mondo. Nate come calzature sportive per gli atleti, dagli anni Ottanta sono entrate a pieno titolo negli outfit di tutti i giorni. Chi ha un piede piatto o cavo, è preferibile che usi un plantare fatto su misura, senza scegliere mai quello universale, che non considera la nostra, specifica forma del piede.

Zeppa

Ideata negli anni Trenta dallo stilista italiano Salvatore Ferragamo, la zeppa è un particolare tipo di rialzo che solleva tutta la scarpa, accompagnando l’intero arco piantare. Le antenate delle zeppe, note come chopine, erano piuttosto diffuse nel Quattrocento tra le nobildonne veneziane: siccome potevano raggiungere i 50 centimetri, chi le utilizzava aveva un’andatura instabile e si appoggiava alla servitù, che faceva da sostegno. Nel 1430, il doge di Venezia fu addirittura costretto a emanare una legge per limitarne l’altezza a otto centimetri, perché la camminata incerta causava diversi incidenti e sovente anche aborti nelle donne gravi-de che finivano spesso a terra. Una controindicazione importante: la suola è rigida, e nel corso del tempo si potrebbe verificare un’insufficienza venosa.

Ballerine

Le scarpe senza tacco, come ballerine, infradito o alcuni tipi di sandali, vengono considerate più comode e sembrano anche dare una migliore immagine di sé. C’è uno studio del 2012, pubblicato sul Journal of Research in Personality e condotto dall’Università del Kansas, negli Stati Uniti, che ha indagato su come le calzature possano aiutarci a formulare la prima impressione su chi abbiamo di fronte. Secondo lo studio americano, le scarpe basse vengono più facilmente associate alle persone precise e pacate, a differenza di quelle alte che fanno ipotizzare una personalità aggressiva e meno accogliente. Il consiglio degli ortopedici, comunque, è di usare queste scarpe solo per brevi uscite, e quando non c’è molto da camminare oppure da restare in piedi.

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Foto apertura di Alexandra Maria via Pexels

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