Resistenza agli antibiotici: così in Italia muoiono 10 mila persone l’anno

Ne consumiamo troppi: trenta dosi al giorno ogni mille abitanti. Così finiamo come l'America, dove milioni di persone si ammalano per l'eccesso di antibiotici

come si usano gli antibiotici le regole per non sprecarli

QUANDO PRENDERE GLI ANTIBIOTICI

Quando vanno presi gli antibiotici? Gli antibiotici sono una grande invenzione della medicina, in continua evoluzione, per combattere le infezioni batteriche, uccidendo i batteri e fermando la proliferazione. Ma abbiamo un problema, che nasce dallo spreco di questo tipo di medicinale: gli antibiotici sono prescritti troppo spesso e usati in modo improprio. In questo modo i batteri diventano più resistenti ai farmaci e più dannosi, tanto che soltanto in Europa si calcolano 33 mila morti all’anno dovuti proprio all’abuso degli antibiotici. Nell’ultimo secolo l’aspettativa di vita della popolazione mondiale è cresciuta di venti anni grazie all’uso degli antibiotici. Adesso si rischia la retromarcia per il loro abuso, cioè per uno spreco collettivo che li rende inefficaci e controproducenti. 

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI IN ITALIA

Anche in Italia si registra una strage da resistenza da antibiotici. A forza di prenderli in modo compulsivo, anche quando non servono e anche senza la prescrizione del medico, ogni anno abbiamo 10.000 morti per infezioni che resistono agli antibiotici. E questo spesso avviene all’interno degli ospedali.

USO DEGLI ANTIBIOTICI

Ci sono poche ma essenziali regole per usare gli antibiotici senza sprecarli. La prima: assumerli soltanto su indicazione del medico, e non con il metodo fai-da-te. E sarà sempre il medico a decidere gli intervalli di tempo tra una pillola e l’altra: 8, 12 e 24 ore. Seconda regola: non esiste un antibiotico in grado di sconfiggere tutti i batteri, e infatti ne sono disponibili sul mercato più di 15 categorie, divise per struttura chimica e per azione battericida. Un ulteriore motivo per affidarsi esclusivamente alle indicazioni del medico che conosce il farmaco mirato all’obiettivo della nostra cura. Terza regola: gli antibiotici non curano i virus e quindi non servono contro la febbre, e tanto meno per il raffreddore, la tosse e il mal di gola.

QUAL È LA FUNZIONE DEGLI ANTIBIOTICI?

Gli antibiotici hanno una funzione molto precisa e mirata: curano o prevengono infezioni causate da batteri. Come? Impedendo la loro diffusione e la loro proliferazione all’interno dell’organismo oppure uccidendoli direttamente .In generale, gli antibiotici vengono prescritti quando l’infezione batterica non scompare da sola, oppure quando i tempi di guarigione appaiono troppo lunghi. Questa funzione così specifica è incompatibile con l’uso sprecone e indiscriminato degli antibiotici.

COME SI USANO GLI ANTIBIOTICI

L’Italia è uno dei paesi europei con la più elevata resistenza agli antibiotici: si calcolano ben 5mila morti l’anno a causa della resistenza dei superbatteri agli antibiotici. E questo anche per il fatto anche ne acquistiamo, ne usiamo e ne sprechiamo troppi.

Un problema, quello della resistenza agli antibiotici, tornato di attualità in seguito all’individuazione, negli Stati Uniti, del primo caso di “batterio” resistente a tutti gli antibiotici, difficile da contrastare anche con i medicinali di ultima generazione.

Una delle cause principali della resistenza va rintracciata negli allevamenti intensivi dove finisce il 70 per cento degli antibiotici prodotti nel mondo. In particolare, l’Unione Europea ha analizzato gli intestini degli avicoli al macello e ha rinvenuto percentuali elevate di batteri resistenti, batteri che poi finiscono direttamente nel nostro piatto dal momento che le linee di macellazione non proteggono del tutto dalla contaminazione.

C’è una tendenza nelle nostre case a utilizzare l’antibiotico anche quando non serve. È un errore grave, che può produrre effetti collaterali molto pesanti. Febbre, raffreddore e tosse sono malesseri che, salvo complicazioni, in genere si risolvono nel giro di pochi giorni anche senza abusare di farmaci e antibiotici vari.

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A QUALI ORE E PER QUANTI GIORNI SI PRENDONO GLI ANTIBIOTICI?

Gli antibiotici vanno presi con rigore, agli orari e secondo gli intervalli indicati dal medico. Se saltiamo un turno, non possiamo recuperare raddoppiando la dose in quello successivo. E se non rispettiamo ore e intervalli, c’è il rischio della perdita di efficacia del medicinale, di una risoluzione solo apparente della patologia con un aumento del pericolo delle ricadute. E crescono anche le possibilità di effetti collaterali per il sovradosaggio. Per quanto riguarda i giorni, bisogna semplicemente seguire le indicazioni del medico, e non sospenderli subito dopo un miglioramento dei sintomi. La guarigione potrebbe essere solo apparente.

USO SCORRETTO DEGLI ANTIBIOTICI

Spesso prescritti in maniera del tutto inappropriata, gli antibiotici sono tra i farmaci più utilizzati dagli italiani: c’è chi li prende addirittura come se si trattasse di una semplice aspirina e a volte anche senza richiedere il parere del medico. Gli antibiotici non servono a nulla in caso di infezioni virali, e quando l’infezione è batterica vanno selezionati sulla base di diversi fattori da valutare. Per esempio: il tipo di batterio, la capacità di ciascun antibiotico di colpire quel batterio, la tollerabilità anche sulla base dell’età del paziente. Sono tutti motivi per i quali gli antibiotici vanno presi solo ed esclusivamente su indicazione e controllo del medico. e non come se fossero medicinali da banco.

COSA SONO GLI ANTIBIOTICI

Se ne fa quindi un uso spropositato quando in realtà si tratta di farmaci che andrebbero usati con una certa cautela e non come medicinali di automedicazione. Ecco quindi alcuni consigli utili su come utilizzare al meglio gli antibiotici:

  • Gli antibiotici non sono tutti uguali, non agiscono sugli stessi batteri e differiscono tra loro in dosi, modalità di assunzione e durata della terapia. Un motivo in più per non assumerne mai da soli, o sulla base di un semplice “passaparola”.
  • Una volta iniziata, la terapia antibiotica deve essere portata a termine se non si vogliono rischiare ricadute o complicazioni gravi. La durata di una cura a base di antibiotici è molto variabile e in genere dipende dalla tipologia di farmaco: esistono formulazioni che vanno somministrate per periodi di 15 giorni, altre sono efficaci invece con una cura di 3 giorni. Il fatto che la febbre sia passata o che il bambino stia meglio non significa che è possibile sospendere la cura perché potrebbe succedere che i batteri responsabili dell’infezione vengano debellati solo in parte consentendo alla malattia di progredire invece di sparire.
  • Tra gli effetti collaterali ci sono diarrea, gonfiore e crampi addominali, candidosi vaginale, mughetto, stomatiti, afte e debolezza generale. Per evitarli, consultatevi con il medico che vi ha prescritto il medicinale per avere qualche forma di protezione.
  • Anche gli antibiotici, nonostante siano farmaci salvavita, possono provocare effetti collaterali. Perché? Per il fatto che oltre ad uccidere i batteri patogeni, attaccano anche la flora batterica intestinale e vaginale benigna che ne regola il corretto funzionamento.
  • Devono essere prescritti dal medico e somministrati secondo le sue indicazioni. È molto importante rispettare gli intervalli di tempo tra un’assunzione e l’altra.
  • Una volta chiarito che l’uso di antibiotici in caso di influenza e raffreddore è assolutamente inutile, tenete conto che la loro assunzione è appropriata solo in caso di infezioni batteriche, che condividono alcuni sintomi con quelle virali e pertanto possono essere diagnostiche solo dal medico e dal pediatra.
  • Innanzitutto è bene sapere che gli antibiotici sono sostanze naturali e sintetiche che combattono le infezioni causate dai batteri. Questo significa che sono del tutto inefficaci per curare le infezioni virali come febbre, raffreddore, tosse, bronchite e faringite. L’impiego scorretto degli antibiotici è una delle cause della cosiddetta “resistenza batterica”: in pratica, i batteri imparano a neutralizzare l’antibiotico che diventa così inutile.
  • In caso di problemi, non cambiate spontaneamente l’antibiotico ma contattate subito il vostro medico.
  • Se avete già il farmaco in casa, ricordate di controllare bene la scadenza prima di utilizzarlo.
  • Tra i danni provocati dall’uso scorretto degli antibiotici non bisogna sottovalutare il rischio di creare così super batteri che possono esporre noi e i nostri figli a patologie non più curabili con i farmaci attualmente a disposizione.

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USO ANTIBIOTICI IN ITALIA

L’uso, o abuso, di antibiotici in Italia arriva a tal punto che abbiamo conquistato un tristissimo primato. A fronte di 33 mila morti all’anno in Europa per eccesso di antibiotici, 11 mila si contano in Italia. Una strage silenziosa. Pari al triplo degli incidenti stradali mortali.

CHE SUCCEDE SE PRENDI TROPPI ANTIBIOTICI?

Se prendiamo troppi antibiotici, a parte le varie controindicazioni che ne derivano, il nostro organismo rischia di diventare resistente al medicinale. E i batteri non scompaiono. L’Italia è uno dei paesi con la più alta resistenza all’antibiotico: ogni anno, in media, il 7-10 per cento dei pazienti viene colpito da un’infezione batterica multiresistente.

ALIMENTAZIONE E RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI

Esistono alcuni cibi che possono aiutare il nostro organismo a contrastare la resistenza agli antibiotici: si tratta di alimenti che riducono, e non di poco, la probabilità della proliferazione nel nostro organismo di batteri che posseggono il gene della resistenza a farmaci come gli antibiotici. Secondo uno studio pubblicato su mBio, la rivista ufficiale dell’American Society of Microbiology, i cibi che danno questi risultati sono a base di fibre. Orzo, avena, legumi, semi di chia, noci, frutta, frutti di bosco, zuccae broccoli. Per sviluppare la protezione contro l’antibiotico-resistenza la dose giornaliera giusta è di 8-10 grammi di fibre.

ANTIBIOTICI E COVID

Un esempio dell’uso sconsiderato, sprecone e controproducente degli antibiotici, riguarda la loro prescrizione a pioggia durante la pandemia. Indignato e preoccupato, il professore Matteo Bassetti, direttore della Clinica per le Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha scritto un post sul suo Facebook molto duro e chiaro. “Non vanno usati contro il Covid 19 – scrive Bassetti – e diffidate da chi, ancora oggi, consiglia e prescrive l’Azitromicina o altri antibiotici per curare una infezione respiratoria virale. In questo caso non servono a nulla”.

ANTIBIOTICI E MALATTIE APPARATO DIGERENTE

Un recente studio danese ha dimostrato un altro effetto collaterale dell’abuso di antibiotici, che finora era stato piuttosto trascurato. Troppi antibiotici aumentano del 27 per cento il rischio di malattie che colpiscono l’apparato digerente, e in particolare la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. Al momento in Italia queste due patologie riguardano 250 mila persone, ma potrebbero essere il doppio, ossia mezzo milione, entro il 2030, se non ci sarà un freno all’abuso di antibiotici con i suoi danni.

COSA PUÒ INTERFERIRE CON GLI ANTIBIOTICI?

Ci possono essere alcuni cibi che interferiscono con l’antibiotico da assumere. Per esempio: il latte e lo yogurt, il succo di pompelmo, gli alcolici, il caffè e le fritture. Stesso discorso anche per diversi prodotti da erboristeria o fitoterapici. Anche in questi casi basta avvisare il medico, e seguire le sue indicazioni.

GLI ANTIBIOTICI PER INIEZIONE SONO PIU’ POTENTI?

Gli antibiotici per iniezione non sono più potenti di quelli per bocca. La scelta tra le due opzioni dipende dalle condizioni del paziente (alcuni non riescono a ingerire pillole) e non dalla patologia. Nè tantomeno dal percorso e dagli obiettivi della terapia.

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