Come trovare il buonumore

Armi vincenti: gentilezza, sorrisi, leggerezza e curiosità. E coltivare le persone che amiamo. Scegliendone nuove, possibilmente allegre

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Non esiste una formula magica per il buonumore. Ed esistono persone che, senza sconfinare nella depressione o nel bipolarismo, toccano spesso questo stato d’animo e non riescono a liberarsene. Cosa possiamo fare per liberarci da questa nuvola che si traduce, a lungo andare, in uno spreco della bellezza della vita, compresi i suoi chiaroscuri? Qualche consiglio può essere utile per trovare la strada giusta.

Circondarsi di chi amiamo

I parenti non li scegliamo, ma le persone che amiamo nel corso della vita e delle quali vogliamo circondarci, fanno parte delle nostre libere decisioni. Proviamo a dedicare tempo agli affetti più cari, a partire dalla famiglia, e dagli amici, l’ossigeno della vita. L’amicizia non è una rendita, come abbiamo visto, e va coltivata: piuttosto cerchiamo, specie con gi anni che passano, persone capaci di sorridere e far ridere. Allegre, simpatiche, dense. 

Gentili con tutti

La gentilezza va seminata, e ogni volta c’è una piantina che cresce. Il sorriso e il saluto entrando al bar per prendere un caffè. Il saluto e un racconto con il cameriere che ci serve al ristorante. Qualche parola con le persone con le quali condividiamo un viaggio in autobus, in tram, in metropolitana. Piccoli gesti quotidiani che, senza sforzo, ci regalano sprazzi di buonumore. 

Leggerezza

Un’altra arma segreta che porta buonumore è la leggerezza. Quella descritta da Italo Calvino, il connotato delle rondini, che sanno guardare cose e persone dall’alto, senza perderle di vista, ma senza immischiarsi troppo nei loro telai. Nulla a che vedere con la superficialità che si traduce nell’indifferenza. 

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Umorismo

Anche l’umorismo è utile a stemperare i momenti difficili, le cadute, gli obiettivi mancati, le delusioni umani, grandi e piccole che siano. Una sola battuta azzeccata, non necessariamente cinica, e le cose vanno meglio, il nostro sguardo è meno torvo.

Curiosità

La lettura di un romanzo che ci affascina, è considerata da tutti gli psicoterapeuti uno strumenti per migliorare l’umore e contrastare lo spettro della depressione. Ma ai libri possiamo aggiungere i film, i concerti, trasmissioni televisive divertenti (non i talk show), viaggi: ovvero tutto ciò che stimola e asseconda la nostra curiosità.

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Pasti conviviali

La buona tavola in buona compagnia è dall’antichità una formula semplice quanto efficace per trovare, o ritrovare, il buonumore. Mangiare in piacevole compagnia fa bene al cuore, al sistema nervoso e all’umore. E questo per una ragione scientifica: nell’organismo scatta una reazione chimica positiva, in base alla quale il cervello secerne le stesse molecole che produce quando vediamo un bel film oppure leggiamo un libro dal quale non riusciamo a staccarci. Si tratta delle famose endorfine. Inoltre, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition Research, la convivialità aiuta a masticare bene, a mangiare lentamente, a digerire con facilità tutti fattori che spingono a sentirsi bene anche con l’umore e allontanano stress e tensioni. Infine, gli italiani partono bene in quanto a convivialità: siamo primi al mondo in quanto a condivisione della tavola e il 74 per cento delle persone consumano sei o più pasti alla settimana in compagnia dei propri familiari. 

Inutile piangersi addosso

Malumore e piangersi addosso sono sinonimi. Quando si imbocca la seconda strada, diventa quasi automatico ritrovarsi all’incrocio con la seconda. Eppure, l’esperienza dovrebbe insegnarci che piangersi addosso è un atteggiamento che non serve a nulla. Non risolve i problemi, ma semmai li complica; non migliora la nostra condiziona, ma semmai spegne le energie che servono per reagire.

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