Prendetevi il tempo necessario, e ricordate che visitare un museo o una mostra, contemplare un’opera d’arte, guardare da vicino il lavoro di un grande artista, sono autentici piaceri della vita. Da non sprecare. E magari cercate di avvicinarvi alle opere con un minimo di conoscenza dell’autore, del periodo e del contesto nel quale sono state realizzate. Sono cose che non guastano e arricchiscono il vostro approccio con l’arte. Otto secondi. È questo il tempo medio che dedichiamo all’osservazione di un’opera d’arte: uno sguardo al volo, come se stessimo ammirando la luce di un semaforo, senza alcuna vera attenzione a capolavori che hanno fatto la storia dell’arte e dell’uomo. Uno spreco assoluto di emozioni, di piacere, di gioia e di benessere. Tutto sotto il segno della nota parola “fretta“, che come è ben spiegato nel libro Prigionieri del presente di Giuseppe De Rita e Antonio Galdo (edizioni Einaudi), deriva dal latino fregare. E la fretta ci frega sempre, anche in un museo. Lo hanno capito talmente bene in Gran Bretagna, da proporre, con la forza del gruppo dei musei targati Tate, lo slow looking, lo sguardo lento per ammirare opere d’arte, con tanto di guida online.
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Come osservare le opere d’arte
Ma senza stare troppo a perderci nelle sigle, anche piuttosto di maniera, andiamo a vedere meglio, come si visita un museo, nei tempi giusti e con il metodo giusto. Fermo restando che, come al solito, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole del proprio tempo libero. Anche di sprecarlo, senza riuscire a capire davvero ciò che sta guardando in un tempio dell’arte.
Come visitare una mostra d’arte
Siate generosi con il tempo, e non ansiosi, quando decidete di mettere piede in un museo. Piccolo o grande che sia, ma a maggior ragione se si tratta di un luogo di grandi dimensioni o in una grande città. La visita di un museo è sempre un’emozione, da non sprecare, specie quando lo spazio è grande e meriterebbe giorni interi (pensate agli Uffizi, al Louvre, al Prado o ai Musei Vaticani, solo per fare qualche esempio). Il rischio tante volte è non apprezzare al meglio i tesori che ci sono custoditi, perdendo troppo tempo in alcune zone e magari arrivando stanchi in altre. Ecco perché, per godere al meglio il piacere di un tour nell’universo dell’arte, ma anche della scienza o della storia, è bene seguire qualche semplice ma essenziale regola. Come queste dieci che presentiamo qui.
- Non arrivare senza un minimo di conoscenza. Se andate in un museo di grande storia e tradizione, con tantissime opere, la prima cosa che dovete fare è informarvi prima, preparavi cioè alla visita. Nulla di troppo scolastico e impegnativo, ma è meglio evitare di entrare in uno spazio del genere con conoscenze pari a zero.
- La guida dei sensi. Competenze a parte, in un museo bisogna sapersi abbandonare al piacere dei sensi. Al godimento puro di un’opera. Vi piace un quadro in particolare? Fermatevi il tempo necessario per apprezzarlo. Altre opere non vi interessano? Non sprecate tempo a guardare tutto, come se ci fosse un esame da superare.
- Il tempo necessario. Fretta, ansia, stress: non sono buone compagnie per girare in un museo. Bisogna prendersi il tempo che serve, ed è certamente meglio fermarsi anche dieci minuti di fronte a un capolavoro che ci suggestiona in modo particolare, che non andare in giro saltellando da un’opera all’altra per qualche attimo. In ogni caso, se non siete frequentatori abituali di musei, non andate oltre le due ore per completare la visita. Altrimenti rischiate di non poterne più e di non ritornare.
- Un buon metodo di visita. Sempre con calma, e senza affanni, un buon metodo per visitare il museo è quello di dividere il vostro tour in due parti. Nella prima fate un giro veloce, senza fermarvi troppo davanti alle singole didascalie delle opere, nella seconda invece andate diretti sulle opere che volete approfondire.
- Selezionare ciò che si guarda, anche con istinto. Non siate velleitari: è impossibile vedere tutte le opere in un museo, specie se si tratta di un luogo di grande rilevanza culturale. Dunque, scegliete, con qualche buon consiglio, con una vostra idea, con l’istinto. E magari riservatevi la possibilità di tornare sul luogo, per ammirare altre opere. La selezione dovete usarla anche nello sguardo, ovvero nel focalizzare la vostra attenzione su un particolare dell’opera. Fidatevi di ciò che sentite, il piacere e il desiderio di un’emozione, spesso solo un luogo comune, più che di quello che avete sentito dire.
- La scelta di guide, individuali e collettive, e audio. Gran parte dei musei ormai offre una vasta gamma di possibilità. Dalle guide digitali a quelle in carne ed ossa c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Prendete sempre in considerazione, però, che una “guida fisica”, seppur un po’ costosa, potrà soddisfare tutte le vostre curiosità e chiarire ogni dubbio.
Come organizzare una visita la museo
- Come possono servire le app. Soprattutto nei musei molto grandi possono fungere da validissime mappe digitali che vi sapranno guidare al meglio all’interno della struttura. Inoltre grazie alle applicazioni in molti musei potrete approfittare di simpatici giochi o indovinelli che miglioreranno ancor di più la vostra esperienza dentro alla struttura.
- Abbigliamento leggero. Sia in estate che in inverno è sempre meglio far in modo di entrare dentro i musei non troppo carichi di vestiti. Il rischio è quello di essere ingombranti con cappotti o soprabiti in braccio ed è una sensazione sempre poco piacevole, soprattutto in musei molto affollati. Per questa ragione cercate sempre di approfittare dei guardaroba.
- Occhio ai punti di ristoro e alla libreria. L’esperienza dentro il museo non si esaurisce con la visita dei suoi capolavori. Quasi tutte le strutture ormai sono fornite di punti di ristoro o bar di cui approfittare per chiacchierare con amici e parenti di ciò che avete appena visto. Allo stesso tempo è un peccato non approfittare delle librerie dove molto spesso si possono trovare delle vere e proprie chicche difficilmente reperibili all’esterno.
- Non siate prepotenti con i compagni di viaggio. Se il vostro o la vostra vacanza è in compagnia di amici e parenti, non fate i dittatori nella scelta del museo da visitare. Condividete, cercate di trovare il luogo che potrebbe piacere a tutti, e non forzate nessuno. Il piacere di un’opera d’arte o di una conoscenza scientifica e naturale è una libera scelta individuale. Non bisogna considerarla come una legge o, peggio, una sorta di costrizione.
- Coinvolgete i bambini. Se siete con i bambini, invece, dovete trovare i modi giusti per coinvolgerli e farli sentire protagonisti della visita di un museo. Non è facile. Ci vogliono leggerezza, sorrisi, battute, possibilmente qualche gioco all’interno. Meglio ancora se riuscite a incuriosirli di fronte a un’opera con un racconto, con una storia, con un’immagine efficace.
Slow looking
Per prevenire la fretta davanti alle opere d’arte da ammirare, come dicevamo all’inizio, il gruppo Tate in Gran Bretagna ha pensato di mettere online la sua guida allo slow looking. Come vedete i signori della Tate seguono le nostre indicazioni, e semmai aggiungono qualcosa che noi suggeriamo di tenere a distanza. Per esempio: passare anche 10 minuti davanti a un’opera (e questo è giusto) e mettere la sveglia sul cellulare, silenziosa, con il vibratore, per avvertire del tempo trascorso (è questo è semplicemente demenziale). Ci manca solo l’ansia da vibrazione da cellulare in un museo, quando il nostro stile di vita sostenibile ci porta incontro al piacere e all’emozione dell’arte. Secondo suggerimento bizzarro e pericoloso da parte della Tate: il museo è “come un menù”, ovvero non offre un percorso obbligato, ma va vissuto come un pranzo a tavola, scegliendo. Ecco, ci mancavano solo i musei per fare entrare l’ossessione per il cibo nei nostri stili di vita: diciamo che il parallelismo della Tate è perlomeno fuori luogo.
Museoterapia
Ammirare la bellezza di un’opera d’arte non produce solo il piacere sensoriale che si prova di fronte al lavoro di un’artista. C’è anche un aspetto terapeutico, da qui la disciplina della museoterapia, indagata e codificata agli inizi del Duemila, grazie agli studi di alcune università norvegesi e svedesi. Ma quali sono i benefici della museoterapia? Secondo uno studio realizzato dall’americano Harold J. Dupuy esiste una stretta correlazione tra il benessere psicofisico e la possibilità di ammirare un’opera d’arte o, meglio ancora, visitare un museo. Questa contemplazione, infatti, può aumentare la produzione di dopamina e serotonina, ormoni che a loro volta trasmettono piacere e gratificazione. Ricerche scientifiche più recenti hanno evidenziato anche alcuni benefici della museoterapia per i pazienti affetti da malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer. L’arte agisce sui circuiti emozionali, più che su quelli cognitivi, e da qui il beneficio del piacere di una visita in un museo, consigliata anche per le persone colpite dall’autismo. Mentre in diversi ospedali, anche in Italia (per esempio al San Raffaele di Milano) la museoterapia viene applicata in modo sperimentale, ci sono paesi nei quali è ormai riconosciuta a pieno titolo come una scienza medica. Il caso più evidente è quello del Canada, dove il riconoscimento è ufficiale dal 2018 e la museoterapia può essere prescritta come un farmaco. Il paziente ha diritto fino a 50 visite all’anno gratuite nei musei, nelle mostre, o in spazi museali: solo o accompagnato da personale sanitario. Si accede gratis, e con una semplice ricetta medica.
Come ci si comporta in un museo?
Il museo è un tempio. ha i suoi codici, le sue regole per chi lo frequenta, gli spazi che vanno rispettati. Per esempio: non bisogna avvicinarsi troppo alle opere esposte, non si possono occupare sedie e divani presenti in sala, non si entra in un museo come se fossimo al mare o in spiaggia, non si entra con cani e gatti. Ancora: nelle sale espositive non si possono consumare acqua e cibi, cellulari e smartphone andrebbero spenti, al massimo attivati senza suoneria. Se la visita è con un gruppo, bisogna restare compatti per non creare confusione e danneggiare gli altri visitatori.
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