Per anni e anni scienziati ed etologi hanno assunto che il patriarcato in natura fosse l’unico modo di organizzare la vita in comune degli animali, primati tra tutti, basandosi su studi ripetuti e osservazioni sugli scimpanzè. La vita associata di questa scimmia del genere ominide, è basata su gerarchie violente e dominate dai maschi della specie. La grande truffa del “patriarcato naturale” risiede proprio in questo: nessun ricercatore, prima degli anni ‘90, aveva osato allargare il campo di indagine, spostando la lente di ingrandimento un po’ più in là, verso i bonobo, considerati a torto solo una versione mignon degli scimpanzé.
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COME VIVE IL BONOBO
Niente di più errato: la ricercatrice Amy Parish e altri hanno iniziato a studiare ad osservare il modo in cui quest’altra specie di primate ominide organizza le tribù. Giungendo a una conclusione sorprendente: scimpanzé e bonobo non sono uguali. E tanto gli scimpanzé sono violenti, aggressivi, gerarchicamente rigidi e patriarcali, tanto i bonobo sono altruisti, dominati dalle donne e usano il contatto sessuale tra maschi e femmine come una sorta di collante sociale. E soprattutto, le femmine della specie formano forti legami anche con le femmine a cui non sono imparentate.
Atti di gentilezza e cortesia anche verso chi non è nella cerchia parentale, proprio come (alcuni) esseri umani: i bonobo, i nostri cugini più stretti, praticano l’empatia e non esitano ad aiutare anche chi non ha legami con loro: i maschi, infatti, tendono a collettivizzare il cibo, a metterlo a disposizione di tutti, e i ricercatori della Duke University in North Carolina stanno cercando di capire quanto possano arrivare a comportarsi altruisticamente.
In una nuova serie di esperimenti con i bonobo, in Congo, hanno scoperto che questi primati sociali, dai giovani ai giovani adulti, non esitano ad aiutare altri bonobo, anche sconosciuti, ad ottenere di cibo, pur non traendone beneficio immediato. I bonobo, secondo molte osservazioni, sono tanto intelligenti quanto gli scimpanzé ma molto più sensibili: durante i bombardamenti della città di Hellabrunn, in Germania, nel corso della seconda guerra mondiale, tutti i bonobo di uno zoo nelle vicinanze morirono per lo spavento dovuto al fragore; agli scimpanzé non accadde nulla.
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COMPORTAMENTO DEL BONOBO
La concordia nel gruppo dei bonobo sembra essere un valore importante, raggiunto e perseguito anche nel caso dell’accoppiamento. Niente scelte rissose e litigi per le femmine: il detto hippy “fate l’amore, non la guerra” sembra tanto più vero quanto più lo si utilizza per leggere il comportamento di questi primati. Non è raro vedere scimpanzè o altre scimmie che dopo essersi battute si abbracciano o si baciano, questo rientra nella gamma dei cosiddetti gesti pacificatori, che servono ad abbassare il livello di aggressività e sono fondamentali per ripristinare il normale andamento della vita in gruppo. Nel caso dei bonobo, però, la pace si fa, e si mantiene, solo attraverso l’attività sessuale, che non è incentrata solo sulla riproduzione, bensì è la chiave dell’intera vita sociale.
Prima di tutto, la competizione per le femmine è molto meno accanita e aggressiva: i maschi di bonobo, tendono a mantenere un basso livello di aggressività anche nella stagione degli amori, poiché, in breve, le femmine di bonobo si accoppiano con i maschi anche non essendo in calore, cioè a fini anche non riproduttivi. Questo fa sì che i bonobo vivano anche di coccole e carezze: secondo Pamela Heidi Douglas, ricercatrice del Max Planck Institute che ha condotto lo studio, i maschi di bonobo devono affidarsi ad altri sistemi per scoprire se le femmine sono pronte all’accoppiamento. Per esempio, devono passare più tempo con loro pulendole (il cosiddetto grooming), piuttosto che litigare con gli altri pretendenti.
SOCIETÀ MATRIARCALE BONOBO
Ma ciò che più risalta, nel modo di vivere dei bonobo, è il ruolo che assumono le femmine del branco. Il primatologo giapponese Takayoshi Kano, negli anni Settanta, fu il primo a sottolineare come le femmine di bonobo non fossero marginalizzate e spesso oggetto di violenza da parte dei maschi come succede nella società degli scimpanzé e di altri primati che possono arrivare a forzare le femmine ai rapporti sessuali. Al contrario, le femmine bonobo, si distinguono per non essere affatto vittime di coercizione sessuale. I maschi che tentano di forzare l’accoppiamento sono ostacolati dai forti legami femmina-femmina. Una sorellanza, o solidarietà femminile, che interviene anche in modo aggressivo per difendere una femmina potenzialmente aggredita. Se i maschi vogliono sesso, cibo o status, spesso devono prima passare attraverso le femmine dominanti.
Insomma, quello che sembra, ad alcuni, un modo di vivere simpatico, da scimmie “hippies”, ha aiutato, e sta aiutando, a comprendere meglio anche il modo di comportarsi degli esseri umani: ha posto nuove domande sulle nostre radici evolutive, mettendo in discussione tutti quegli assunti che vogliono una natura violenta, gelosa, maschilista ed egoista. Possibile che i nostri antenati primari vivessero in una società più egualitaria di quella di oggi? Le strutture sociali dominate dagli uomini sono davvero “naturali”?
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