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COME VIVERE IN CAMPAGNA
Andare a vivere in campagna. Bella idea, sicuramente, e beato chi può permettersela. Una scelta di questo tipo, infatti, è un’opportunità, tanto economica quanto di benessere fisico e mentale. Trasferirsi in campagna, traendone anche una fonte di lavoro – e quindi di reddito – affonda le radici innanzitutto nelle difficoltà del caos urbano, fatto di ritmi, talvolta frenetici e inutilmente compulsivi, sicuramente lontani da quelli naturali cui dovremmo essere abituati. La scelta della campagna nasce dal desiderio di conquistare più spazio per sé stessi, per la bellezza della natura, possibilmente non inquinata, per la semplicità della vita, a contatto e in prossimità della terra. Da qui, tanti italiani, specie giovani, che decidono di ricominciare a coltivare il terreno di famiglia lasciato incolto e magari ricevuto attraverso un’eredità. Oppure l’azzardo, come una seconda chance, da parte di chi è senza lavoro e prova a scommettere sulla campagna, sulla terra, sulle attività del sistema agricolo. Infine, ci sono quelli, e non sono pochi, che scelgono la campagna semplicemente perché vogliono cambiare vita, o costruirne un’altra, partendo, per esempio, dalla base economica della propria pensione. Ma una volta che avete fatto questa scelta, accompagnatela con alcuni accorgimenti sulla vita di campagna.E con la consapevolezza che anche la campagna ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
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NON ESAGERARE CON LE ASPETTATIVE
Non esagerare con le aspettative. La scelta della campagna, come abbiamo visto, può avere molte origini. Compreso uno stato d’animo da rigetto per la città. L’importante è non esagerare con le aspettative, specie all’inizio, e mettere nel conto una graduale scoperta dei piaceri della terra. Non escludendo le complicazioni.
SCEGLIERE IL LUOGO GIUSTO
Scegliere il luogo giusto. Se decidete di investire nella campagna, appunto per cambiare vita e magari utilizzare tutti i vostri risparmi, non puntate subito su un luogo particolare, anche se ne siete stati favorevolmente impressionati. Prendete tempo, guardatevi attorno, calcolate bene vantaggi e svantaggi del luogo, fate confronti. E poi partite.
METTERE NEL CONTO LE DIFFICOLTA’
Mettete nel conto le difficoltà. A proposito di complicazioni e di delusioni, date per scontate, e quindi prendete le vostre contromisure, due importanti difficoltà della vita in campagna. La prima, se iniziate una qualsiasi attività (dall’agriturismo alla coltivazione), si chiama burocrazia: anche nell’universo della terra l’Italia deve fare i conti con questa palla al piede. La seconda è la scelta di eventuali collaboratori: non sono sempre facili da individuare e da trovare.
INNOVAZIONE SE COLTIVATE
Al centro c’è l’innovazione. Se non vivete di rendita, se non vi accontentate delle entrate della vostra pensione, o di qualche lavoro saltuario, e volete diventare un imprenditore della campagna, allora non potete non passare per il trampolino dell’innovazione. Per esempio: è impensabile coltivare e vendere dei prodotti della campagna, o anche solo affittare stanze di un agriturismo, senza avere fatto bene i conti con il web e senza sfruttare la leva di internet, che tra l’altro consente a ciascuno di essere il venditore dei propri prodotti. Così come, chi inizia a coltivare non può ignorare la straordinaria tendenza a favore dell’agricoltura biologica, della cucina vegetariana e vegana, del riciclo e del recupero degli scarti agricoli, della riscoperta di antiche coltivazioni poi tramontate, ma da rilanciare grazie appunto all’innovazione. Del prodotto, del marketing, della commercializzazione.
INTEGRARE LE ATTIVITA’
Integrare le attività. L’ideale, per chi fa una scelta di vita e di attività di lavoro in campagna, è integrare le varie cose. Destinare il terreno alle coltivazioni, includendo però anche l’enogastronomia e un’attività del turismo. La campagna oggi è questo: un piede in più staffe, compresa quella dei beni culturali che in Italia sono dappertutto. E spesso proprio vicino ai luoghi dove si coltiva.
ATTENZIONE ALLE AGEVOLAZIONI
Occhio alle agevolazioni. C’è un grande movimento, anche sul piano politico, a favore della vita in campagna e del ritorno ad attività che hanno a che fare con l’agricoltura. Non sprecatelo. Anzi, cercate di farlo diventare una leva della vostra scelta. Per esempio: finalmente ci sono bandi, e diversi, che mettono in vendita, a prezzi molto scontati e convenienti e con ottimi finanziamenti, interi pezzi di terra da sviluppare. Come i tanti contributi, previsti da leggi nazionali, regionali, europee e perfino comunali e provinciali. Ricordate, a proposito di finanziamenti, che il cuore, e la cassa, dell’agricoltura di tutti i paesi europei si trovano a Bruxelles.
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VANTAGGI DI ANDARE A VIVERE IN CAMPAGNA
Quali sono i vantaggi di andare a vivere in campagna?
- L’aria è più pulita. C’è meno traffico e di conseguenza meno inquinamento da smog.
- Ci sono meno rumore e meno confusione.
- C’è un senso di comunità maggiore perché le persone si conoscono più facilmente.
- Favorisce il relax perché si è immersi nella natura e i ritmi di vita sono più lenti rispetto alla città.
- Si possono coltivare ortaggi e frutta a chilometro zero.
SVANTAGGI DI ANDARE A VIVERE IN CAMPAGNA
Nonostante si decantino sempre i pro della vita in campagna, esistono in realtà anche alcuni svantaggi:
- Ci sono meno opportunità di lavoro.
- Se frutta e verdura, e altri alimenti, si possono trovare nei dintorni presso produttori locali, molti altri negozi difficilmente si trovano nei paraggi e per raggiungerli può essere necessario percorrere parecchi chilometri. Se i mezzi pubblici non sono efficienti quanto in città, viaggiare in auto diventa quasi obbligatorio.
- La vita può risultare un po’ noiosa per chi non è abituato ai ritmi lenti.
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