COMMERCIANTI CHE RESISTONO
Una boutique con mezzo secolo di storia, un classico, piccolo negozio con l’anima di una Roma che rischia si scomparire, assediata, con colpi concentrici, dalla burocrazia locale e dalla concorrenza sleale degli stranieri.
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NEGOZIO TRIS ESQUILINO
La storia di Maria Luisa e Cristiana Belli, madre e figlia, nel popolare quartiere Esquilino di Roma è paradigmatica di come stiamo uccidendo il piccolo commercio. Le due donne hanno un negozio di abbigliamento, il nome è «Tris», con cinquant’anni di storia e di tradizione nel settore, in via Depretis, una zona centrale, presidiata da forze dell’ordine e polizia municipale.
Peccato però che la boutique delle Belli negli ultimi mesi sia stata accerchiata da cinesi e bengalesi. Proprio attorno a questo negozio storico, infatti, hanno aperto negozi di cianfrusaglie, souvenir falsi. E poi minimarket, con alcolici e merci scadentissime, finte pizzerie. Tutto ciò ha modificato la geografia commerciale della zona, e ha consentito di accerchiare «Tris», allontanando i suoi clienti.
TUTELA PER I PICCOLI COMMERCIANTI
Ma non basta. Mentre il nuovo regolamento per il commercio nel Centro storico è ancora fermo, in attesa di essere approvato dall’amministrazione comunale, le due donne si sono viste recapitare un verbale con 5.300 euro di multa. Il motivo? Una delibera comunale del 2009 (la numero 10) vieta nella zona l’apertura di negozi di abbigliamento. Quando le signore Belli sono andate a chiedere spiegazioni, hanno capito che la delibera di quasi dieci anni fa serviva proprio a fermare i cinesi, ma adesso colpisce il loro negozio, italianissimo, mentre cinesi e bengalesi spadroneggiano nella ristorazione e nel settore dei prodotti turistici. In questo modo un’ottusa burocrazia produce l’effetto boomerang: taglia le gambe ai romani, e spalanca le porte a cinesi e bengalesi.
Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Tris Esclusive – Boutique Collezioni Esclusive
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