COMMERCIO AMBULANTE IN ITALIA
Questo sito non nasconde la sua simpatia e la sua attenzione per l’universo degli ambulanti, quelli che ovviamente rispettano le leggi e il decoro urbano. L’origine di questo commercio risale alla notte dei tempi, molto prima che arrivassero i negozi e poi Amazon, e ha consentito a milioni di persone di vivere e di crescere, anche muovendosi con gli animi carichi di merce dalle campagne più antiche.
LEGGI ANCHE: Il fascino e i segreti del baratto, leggete tutto in questo libro
CARATTERISTICHE DEL COMMERCIO AMBULANTE
Adesso il commercio ambulante è un pezzo strategico della nostra economia. Una impresa commerciale su 5 si definisce tale, con oltre 200mila operatori (e 350mila addetti), il 95 per cento dei quali hanno una ditta individuale. Le cose interessanti da notare, per dare un’idea della crescita e dell’importanze delle attività degli ambulanti, sono tre. Primo: il 78 per cento dei commercianti ambulanti svolge la sua attività nel territorio di nascita, quindi possiamo considerarlo un commercio di vicinato, di prossimità. Ciò che rischia di scomparire con l’avvento così prepotente e dirompente delle compravendite via Internet. Secondo: il 56 per cento degli ambulanti sono stranieri, e non stiamo parlando dei clandestini, che in molte città vengono individuati e multati dalla polizia municipale, ma di immigrati che sono ben integrati con le comunità locali. Non vi sembra un buon canale per gestire in modo fisiologico l’onda lunga dei migranti? Terzo: negli ultimi quattro anni, durante la lunga Grande Crisi e mentre molti negozi venivano falcidiati dalla concorrenza insostenibile con Internet e dal crollo dei consumi, i punti vendita del commercio ambulante sono aumentati del 30 per cento. Perché fermarli invece di farli crescere? Ripetiamo: nel rispetto delle leggi e della concorrenza, che significa anche pagare regolarmente le tasse.
PER APPROFONDIRE: Ape car, il tocco elegante delle donne nel boom dei negozi itineranti in Italia (foto)
VANTAGGI DEL COMMERCIO AMBULANTE
Quali vantaggi porta, per il consumatore e per il sistema economico, il boom degli ambulanti? Innanzitutto c’è spesso in questi punti vendita una garanzia di risparmio e di qualità. E in ogni caso l’allargamento dell’offerta è una garanzia di concorrenza che comunque va ad incidere nei prezzi. Ricordate la storia raccontata negli anni Novanta? Si diceva che la grande distribuzione avrebbe ucciso il mercato della piazza, della strada, del rione. È avvenuto esattamente il contrario.
In secondo luogo le imprese degli ambulanti danno lavoro, e tanto. Negli anni Trenta, per esempio, nei mercatini del Nord Italia arrivavano le bancarelle degli ortolani della Puglia, della Basilicata e della Campania. Adesso i venditori dell’ortofrutta sono in prevalenza marocchini, ma in generale immigrati che si sono ben integrati nel nostro territorio. Una spinta all’occupazione arriva anche nelle regioni più depresse, al Sud. Non a caso in Puglia e in Campania si contano 70 imprese di commercio itinerante ogni 10mila abitanti. Dunque, c’è lavoro in questo settore. E c’è un lavoro che spesso si regge sulla rete della piccola economia familiare, con la collaborazione trasversale che passa anche per le diverse generazioni.
Il commercio ambulante restituisce identità ai luoghi: che cosa sarebbero alcune piazze, specie nei piccoli centri, senza le bancarelle che ne fanno ormai parte integrante? Un mercato è vita, comunità, partecipazione. Ed affari: gli ambulanti ormai, secondo i calcoli della loro associazione nazionale, coprono un quinto del commercio al dettaglio.
PER SAPERNE DI PIÙ: Pizzicagnoli, baracche, dehors, la religione del cibo ci sta soffocando
MERCATI AMBULANTI IN ITALIA
Infine, un ambulante può crescere. I fratelli Bocconi, a Milano, partirono con un banco di mercato, poi passarono ai grandi magazzini (la Rinascente) e fondarono una delle più importanti università italiane. Una storia che insegna dove si può arrivare con una bancarella.
(Photo credit: Saverio Blasi/Shutterstock.com)
TIPOLOGIE DI COMMERCIO AMBULANTE
Se andate a vedere da vicino le varie tipologie del commercio ambulante, scoprirete quanto sia falsa la leggenda in base alla quale si tratta di attività border line, più simili alla categoria degli straccioni che non a quella del commercio. In realtà i venditori ambulanti sono riusciti a inserirsi in tutti i settori. E anche a diversificare la loro offerta. Pensate al fenomeno delle ape car, oltre 20mila negozi itineranti in Italia. Oppure ai mercatini, e non solo quelli della domenica. O pensate alla vendita di prodotti agricoli attraverso la rete delle bancarelle che aiuta non solo gli ambulanti ma anche i piccoli produttori di solito schiacciati dalla forza della grande distribuzione.
ARTIGIANATO IN ITALIA, LE STORIE DI CHI COMBATTE LA SCOMPARSA DI QUESTO MESTIERE ANTICO:
- Artigiani, i migliori in tutta Italia. In un libro e in una piattaforma web (foto)
- Nuovi artigiani, così Sara ha lasciato il lavoro per diventare sarta e blogger sul web
- Frolla, il biscottificio che offre lavoro ai ragazzi disabili e li aiuta a sviluppare i loro talenti (foto e video)
- Accessori moda fatti a mano dalle nonne, quando il talento non invecchia (Foto)
- Abiti su misura online, la sartoria digitale che riscatta lana e artigianato a Biella
- Reputeka: una piattaforma che vende artigianato made in Italy in tutto il mondo
- Moda etica in Calabria: la storia di Cangiari un marchio di abiti fatti a mano con tessuti bio
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.