Il Comune di Milano intende fare qualcosa contro gli sprechi, e per noi è un’ottima notizia che non esitiamo a segnalarvi: come leggiamo sul bel sito 02blog, ogni giorno nella capitale meneghina avanzano 8,6 tonnellate di cibo nelle mense scolastiche. Cibo che viene buttato: uno schiaffo alla povertà, tenendo conto che nella città della moda ci sono 134mila persone sotto al reddito minimo, e con la crisi riempire il frigo non è per niente banale.
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IL COMUNE DI MILANO CONTRO GLI SPRECHI. Per questo il Comune ha pensato ad una campagna di sensibilizzazione, che coinvolga in prima fila le scuole nel progetto di lotta alla povertà, con un meccanismo di “adozione” diretta di anziani e famiglie indigenti, casi segnalati dal Comune che potrebbero trovare cibo da portare a casa proprio grazie agli istituti del loro quartiere.
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Il progetto incontra vincoli legislativi e controlli molto rigorosi da parte della Asl sul cibo cotto, che per questioni di igiene può essere donato solo se sottoposto a un processo di refrigerazione, che consente il consumo entro tre giorni. E il trattamento a scuola non è possibile.
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Al vaglio alcune ipotesi per concretizzare l’idea. “Una di queste è quella di invitare a pranzo nelle mense anche alcuni piccoli gruppi di anziani poveri del quartiere, magari gli stessi ai quali la Caritas o il Comune consegnano il pranzo a casa. Facendoli mangiare a scuola si salterebbe un passaggio e si risparmierebbe. Sarebbe educativo per i bambini e socializzante per i pensionati”. Lo dice l’assessore Cappelli che in merita sta preparando una lettera alle scuole invitandole a “adottare un numero realistico di persone del vicinato, a cui fornire cibo e altri aiuti, magari anche in forma di inviti in mensa”.
LE VOCI CONTRO. Lo scetticismo dilaga: la scuola è scuola, dice l’opposizione, non istituti caritatevoli. Meglio sarebbe coinvolgere le Onlus attive sul territorio.
Per noi sarebbe meglio non sprecare.
(la foto è stata presa da questo blog)
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