Comuni rivoluzionari: ad Alba l’idea “Spreco Zero”

Piccoli segnali di cambiamento per grandi rivoluzioni. Come scriveva il filosofo cinese Laozi, “anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”: così siamo orgogliosi di vedere come si diffondono a livello locale le iniziative dei Non spreconi. Questa volta tocca al comune di Alba, ridente cittadina piemontese ben nota per il prelibato tartufo bianco: domenica 25 […]

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Piccoli segnali di cambiamento per grandi rivoluzioni. Come scriveva il filosofo cinese Laozi, “anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”: così siamo orgogliosi di vedere come si diffondono a livello locale le iniziative dei Non spreconi. Questa volta tocca al comune di Alba, ridente cittadina piemontese ben nota per il prelibato tartufo bianco: domenica 25 novembre si è concluso infatti il primo progetto contro gli sprechi alimentari del comune piemontese. Si chiama “Spreco Zero”.

Con “Spreco Zero” – patrocinato dal Comune di Alba in collaborazione con l’Agenzia Aica (Associazione Internazionale di Comunicazione Ambientale) – dal 19 al 25 novembre, ristoratori e gestori di bar e pizzerie di un quartiere cittadino hanno incartato e consegnato ai clienti gli avanzi dei propri pasti. Coinvolta nel progetto anche le mense parrocchiali e quella della Scuola “Maria Montessori” di via San Pio V dove i bambini delle classi IV e V elementare hanno portato a casa la vaschetta con ciò che non hanno consumato.

“Abbiamo dato con entusiasmo il patrocinio a questa iniziativa – dichiara l’assessore comunale all’Ambiente Massimo Scavino – perché come Comune di Alba stiamo studiando un progetto che va oltre questa settimana e sarà esteso a tutta la città. Riguarda lo spreco di cibo soprattutto dov’è tanto: nella piccola, media e grande distribuzione. I macronumeri sono impressionati, ci dicono che siamo circa sei miliardi, produciamo cibo per dieci, undici miliardi di persone, abbiamo un miliardo di persone che muoiono di fame e altrettanti che muoiono di malattie legate all’obesità. Bisogna in qualche modo porre mano a questo. La nostra idea è creare una cooperativa per estendere questo progetto “Spreco zero” su scala più grande. Si tratta di un recupero sulla filiera del cibo per un utilizzo più virtuoso”. All’incontro è intervenuto anche Emanuele Biestro della segreteria organizzativa di Aica: “E’ un gesto molto piccolo ma ha una doppia valenza: etica, perché serve a combattere gli sprechi alimentari e ambientale perché diminuisce i rifiuti conferiti in discarica riducendo i costi di smaltimento”.

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