In Europa il paese apripista è la Spagna, che ha recentemente approvato una legge sulla materia. Ma il congedo mestruale per le donne si sta facendo strada in diverse latitudini del mondo.
CONGEDO MESTRUALE
In Spagna la legge, su proposta del ministro della Pari Opportunità, Irene Montero, è semplice e chiaro. Tre giorni di congedo in presenza di un certificato medico che attesti particolari circostanze a danno della dipendente in seguito all’evoluzione del ciclo. Mal di testa, nausea, febbre. In Giappone una legge per il congedo mestruale esiste già dal 1947, ma la usano poche donne: il paese è troppo stakanovista per questo tipo di provvedimenti a favore delle lavoratrici. In Sud Coreo è previsto il congedo di un giorno al mese, con una legge in vigore dal 2011, non retribuito. Poi ci sono l’Indonesia, alcune regioni della Cina, il Vietnam e lo Zambia, dove il congedo mestruale è previsto.
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CONGEDO MESTRUALE IN ITALIA
In Italia si parla di una legge sul congedo mestruale dal 2016, quando quattro deputate (Romina Mura, Daniela Sbrollini, Simonetta Rubinato e Maria Iacono) presentarono una proposta di legge che, più o meno, ha le stesse caratteristiche delle norme approvate in spagna. Con la differenza che in spagna sui diritti si sta facendo molta strada, in Italia si va indietro.
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CONGEDO MESTRUALE GRUPPO ORMESANI
E come al solito, di fronte ai ritardi e alla melina della politica, in Italia funziona il fai-da-te. Questa volta sono le imprese che si stanno dando da fare per introdurre il congedo mestruale. Il gruppo Ormesani, un’azienda veneta e la Traininpink, hanno già introdotto il congedo mestruale e sono state anche più generose dei legislatori spagnoli. Le dipendenti lo possono ottenere, infatti, senza certificato medico, ma con un’auto-dichiarazione di un ciclo particolarmente doloroso.
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