Posta consegnata a giorni alterni: perché questa stangata a milioni di italiani?

La società delle Poste non è un’azienda qualsiasi: è giusto che riduca i costi per andare in Borsa, ma non può farlo sulla pelle di 15 milioni di italiani. Il recapito postale prima di essere un’attività è un servizio pubblico.

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CONSEGNA POSTA A GIORNI ALTERNI –

Le lettere a giorni alterni. Le Poste Italiane, che intendono sbarcare in Borsa per fare cassa, hanno avuto un primo via libera dall’Autorità di Garanzia nelle comunicazioni per portare avanti il loro drastico piano di riduzione della rete degli sportelli (se ne devono eliminare ben 455) e per imporre a 15 milioni di italiani di ricevere lettere, raccomandate, pacchi e giornali un giorno sì e l’altro no.  Una vittoria per Francesco Caio, amministratore delegato della società, che invece era stato bocciato a Bruxelles, dove la Commissione concedeva i recapiti a giorni alterni «soltanto in casi eccezionali».

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POSTE ITALIANE –

Ora, premesso che il Garante fa uno strano lavoro, sempre dalla parte delle aziende e quasi mai a difesa dei cittadini, mi domando: ma è giusto, in tempi di comunicazione super veloce anche per effetto del progresso tecnologico, che milioni di italiani siano penalizzati dalle scelte strategiche di Poste? Nessuno può rimpiangere le vecchie Poste parastatali che servivano da ammortizzatore sociale, per piazzare i postini e gli impiegati delle famiglie meridionali. Nessuno può rimpiangere una gestione clientelare e sprecona di un’attività economica ridotta a serbatoio di voti e di clientele. Però le Poste non sono soltanto un’azienda, con le sue regole ed i suoi obiettivi (il profitto e la remunerazione degli azionisti) ma rappresentano innanzitutto un servizio vitale per i cittadini. E un conto è razionalizzare il servizio, altra cosa renderlo sempre meno efficace e più costoso. La consegna a giorni alterni significa, infatti, colpire un pezzo di popolazione che, per esempio, non potrà ricevere il giornale quando esce, oppure dovrà aspettare i tempi delle Poste per leggere una lettera.

POSTA CONSEGNATA A GIORNI ALTERNI: I PROBLEMI PER I CONSUMATORI –

Le Poste, che parlano tanto di Borsa, di mercato, di piani industriali, dovrebbero ricordare bene la loro mission. Specie quando costringono, ancora oggi, milioni di pensionati a fare interminabili code per ritirare un assegno, quando i tempi di consegna di una semplice lettera diventano biblici, quando un pacco viene recapitato come se ci fosse ancora il trasporto a cavallo, quando un postino bussa per consegnare una raccomandata e, se nessuno risponde in pochi secondi, fugge via con la busta. Un conto è il mercato, con la relativa concorrenza, altra cosa è spremere i consumatori per alzare i profitti. Questo è grave ma legittimo per una società privata, intollerabile quando c’è un azionista che si chiama Stato.

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