È uno dei più grandi sprechi del Paese: lo scarso numero di studenti laureati. L’Italia è al penultimo posto, nella classifica dei paesi dell’Unione europea, per numero di laureati tra i cittadini in età compresa tra 25 e 34 anni. Tra le cause di una statistica così deprimente ci sono alcuni fattori che risalgono già dal percorso scolastico. Ogni anno 700mila ragazzi italiani abbandonano la scuola: uno su quattro nelle regioni meridionali. E mentre la media degli abbandoni scolastici nei paesi Ue è attestata al 12,8 per cento, in Italia vola al 17,7 per cento con punte fino al 25 per cento in Sicilia. Per dare un’idea dello spreco, a parte il danno per l’intera società e per il suo benessere, gli abbandoni scolastici valgono un minore valore del pil tra l’1,5 e il 4 per cento.
PRESTITO ONORE
Ma c’è un secondo fattore che incide molto sullo scarso numero di laureati in Italia: l’università costa. E non tutti hanno i mezzi per accedervi. Ciò significa essere lontani, molto lontani, dall’obiettivo numero 4 dell’Agenda Onu 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, intitolato Istruzione di qualità per tutti. Un target che significa, come recita il documento, «assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento per tutti».
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PRESTITO PER STUDI
Un incentivo per non sprecare il capitale umano più importante per un Paese, i giovani che studiano e si formano con le adeguate competenze per entrare nel mondo del lavoro, è quello dei prestiti. Nei paesi anglosassoni, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, sono all’ordine del giorno ed è normale che uno studente acceda a un loan, un prestito appunto, con il quale possa poi pagare le rette universitarie. In Inghilterra la restituzione del prestito è prevista soltanto dal momento in cui l’ex studente intanto ha iniziato a lavorare e ha uno stipendio, e tutto il sistema dei prestiti universitari fa riferimento alla Student Loans Company.
In Italia, in assenza di istituzioni pubbliche che siano in grado di creare qualcosa del genere, ci ha pensato una grande banca da sistema Paese, Intesa Sanpaolo, a creare le condizioni per finanziare gli studi universitari dei giovani. Università in Italia e all’estero, ma anche master e studi post diploma presso le scuole professionali di alta specializzazione.
PRESTITO PER MERITO
Le cose più importanti di questo prestito d’onore per giovani, intitolato per Merito, sono tre. La prima riguarda la capienza dei fondi, molto significativa considerando il target di riferimento. Ciascuno studente può arrivare a chiedere una linea di credito fino a 5.000 euro all’anno per cinque anni, e copre spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero. Per università all’estero, master o caratteristiche particolari del corso di studi si può arrivare fino a un massimo di 50.000 euro. La seconda caratteristica del programma per Merito riguarda i tempi. Il debito può essere estinto anche in un arco di tempo molto ampio, fino a 30 anni. Terza cosa: la banca non chiede alcuna garanzia personale o familiare .
Ma vediamo più da vicino come funziona il prestito per Merito. Questo tipo di prestito d’onore è utilizzabile per studi universitari in Italia e all’estero, per i master e per gli studi post diploma presso scuole professionali e di alta formazione. L’importo è messo a disposizione in base al percorso di studi scelto. Nello specifico, se si hanno i requisiti per accedere, verrà concessa una apertura di credito della durata massima di 5 anni. Terminati i quali ci si troverà davanti a due strade: o cominciare subito a restituire i soldi o usufruire di un periodo ponte durante il quale stabilizzarsi nel mondo del lavoro. Terminato anche il periodo ponte, si dovrà restituire alla banca le somme utilizzate e gli interessi maturati, scegliendo la modalità di rimborso: in un’unica soluzione o tramite l’erogazione di un prestito personale a condizioni vantaggiose.
PER MERITO BANCA INTESA SAN PAOLO
I requisiti per poter ottenere per Merito vengono certificati direttamente dall’Ateneo/Ente Formatore oppure da un Ente Certificatore Terzo in accordo con la banca. Habacus è l’ente incaricato per certificare i requisiti d’accesso e la performance scolastica degli studenti, tramite una piattaforma digitale proprietaria, che fa da ponte tra le università, gli studenti e la Banca. Nello specifico si chiede il regolare pagamento della retta universitaria e di avere un ritmo di almeno venti crediti formativi (CFU) o l’80% degli esami previsti dal piano di studi nel semestre. Condizioni indispensabili anche per continuare ad usufruire del prestito. Per chi invece ha bisogno di un finanziamento per un master o per una laurea specialistica, bisognerà aver conseguito un voto di laurea triennale di almeno 100/110 o di magistrale di almeno 108/110. Altro aspetto positivo di questa formula è che, quando lo studente inizierà a restituire l’importo del prestito, gli interessi entreranno a far parte del fondo “Fund for Impact” di Intesa Sanpaolo, che contribuirà a finanziare gli studi dei futuri studenti universitari. Ad oggi sono già stati erogati 80 milioni di euro dal lancio all’inizio del 2019.
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