Quanta acqua serve per produrre la carne?

La media mondiale è di 15.415 litri di acqua ogni chilo di carne bovina, in Italia siamo a 11.415 litri

consumo acqua per produrre carne

L’80-90% risorse idriche usate fanno parte del naturale ciclo dell’acqua e vengono restituite all’ambiente come l’acqua piovana. La sostenibilità della produzione di carni si può valutare per gli aspetti delle emissioni e dell’impronta idrica. Per quanto riguarda il primo aspetto, il settore della zootecnia mondiale, comprensivo delle produzioni di carni, latticini e uova, impatta per circa il 14,5% di tutte le emissioni. Sul tema dell’impronta idrica, va considerato che il water footprint è dato dalla somma di tre contributi in parte reali e in parte virtuali: l’acqua di evapotraspirazione utilizzata dalle piante per vivere (green water), l’acqua effettivamente utilizzata dai processi produttivi o per irrigare i campi (blue water) e l’acqua virtualmente necessaria a diluire e depurare gli scarichi (grey water).

Per i prodotti agroalimentari, la componente di “acqua verde” è di gran lunga la più significativa delle tre, arrivando a costituire la quasi totalità dell’impatto.

Ovviamente non tutti i tipi di carne hanno lo stesso consumo di acqua, e l’impronta idrica cambia, e di molto, per esempio tra il manzo e il pollo.

A livello complessivo l’intero settore delle carni (bovino, avicolo e suino) impiega per l’80-90% risorse idriche che fanno parte del naturale ciclo dell’acqua e che vengono restituite all’ambiente come l’acqua piovana; solo il 10-20% dell’acqua necessaria per produrre 1 kg di carne viene quindi effettivamente consumata.

Il water footprint della produzione di carne bovina in Italia si attesta a 11.500 litri di acqua per produrre 1 kg di carne (il 25% in meno rispetto ai 15.415 della media mondiale), e solo il 13% (1.495 l) di questa viene effettivamente “consumato”. Il restante 87%, è quindi costituita da “green water”, ovvero l’acqua piovana impiegata nella coltivazione delle materie prime per l’alimentazione degli animali.

Considerando la quantità di carne bovina consigliata in una dieta equilibrata (2 porzioni da 70 – 100 gr alla settimana), emerge che mangiare carne in giusta quantità non comporta un aumento significativo dell’impatto ambientale, arrivando ad un consumo effettivo di circa 300 litri di acqua alla settimana. Sulla base della tipologia di carne i consumi di acqua variano molto. A fronte dei 15.415 litri che servono per realizzare un chilo di carne di manzo, ci sono 6.000 litri per un chilo di carne di maiale e 4.300 litri per un chilo di carne di pollo.

La tipologia di carne che prevede il minore consumo di acqua èl’hamburgerPer un taglio da cento grammi, bastano 180 litri di acqua. Una percentuale molto bassa, se la confrontiamo ai numeri dei sostitutivi vegetali. Teniamo presente che un burger di soia di 150 grammi, sempre secondo i calcoli del Water Footprint Network, ha un consumo di acqua di 160 litri.

Le ragioni del minore volume di acqua impiegata nelle produzioni italiane, sono da ricercarsi nel sistema zootecnico nazionale che, essendo basato sulla combinazione di allevamenti estensivi ed intensivi, permette di ottenere una buona efficienza in termini di risorse impiegate per kg di carne prodotta. Oltre a questo è da osservare come la produzione bovina italiana avvenga prevalentemente nelle zone più vocate e con la maggiore disponibilità di acqua (ad esempio lungo il fiume Po e dei suoi affluenti).

Quanta carne consumiamo

Dagli anni Sessanta agli anni Novanta, il consumo di carne nelle diverse parti del mondo è aumentato di 5 volte, passando dai 45 milioni di tonnellate nel 1950 agli attuali 300 milioni. E secondo la Fao, questi numeri sono destinati a raddoppiare, in un arco di tempo anche piuttosto breve: entro il 2050. Ovviamente, la distribuzione dei consumi di carne, come in genere di qualsiasi regime alimentare “ricco”, non è uguale nel mondo. Nei paesi industrializzati si registra una disponibilità annua di carne pari a 80 chilogrammi per persona, a fronte di una media di appena 20 chilogrammi in Africa. E la lunga marcia della Cina è confermata anche dal termometro dei consumi di carne, cresciuti di ben 15 volte negli ultimi 50 anni. In Italia siamo a 110 grammi di carne al giorno, e 190 grammi di salumi a settimana.
Fin qui i consumi. Ma quanta carne dovremmo mangiare per non correre qualche rischio per la salute e sprecare un cibo che pure ha grandi qualità per il nostro organismo? Potremmo citare uno sterminato elenco di ricerche scientifiche relative ai rischi di eccessivi consumi di carne, ma limitiamoci a un dato su tutti, anche per l’attendibilità della fonte. Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro raccomanda di non superare i 300 grammi di carne rossa alla settimana, e consente di alzare questo tetto soltanto per le popolazioni, come gli americani, abituati a super consumi di carne, a 500 grammi.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto