Costruire il proprio macchinario ricicla-plastica domestico, seguendo un tutorial. È la geniale intuizione di Dave Hakkens, ragazzo olandese classe 1988, che ha dato vita a una community enorme di riciclatori fai-da-te, Precious Plastic, che si è evoluta in tutta una serie di progetti accessori per tentare di salvare il mondo dal veleno della plastica. Partendo da una semplice considerazione: solo l’8% della plastica mondiale viene riciclata, nonostante sia una delle risorse più preziose e non rinnovabili di cui disponiamo.
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CONTAINER PER IL RICICLAGGIO DELLA PLASTICA
Pilastri fondamentali della filosofia Precious Plastic sono la collaborazione, il fai-da-te, l’assenza di licenze, la community. Il progetto olandese, nato nel 2013, non vende direttamente i macchinari per il riciclaggio della plastica, semplicemente è imperniato sulla condivisione di competenze e know-how: in pratica, ciascun membro della comunità condivide le proprie idee e fornisce consigli sia per la costruzione dei macchinari, sia sul riciclo dei polimeri plastici.
I prototipi che è possibile costruire, al momento, sono 4, e grazie a ognuno è possibile avviare differenti tipi di business basati sull’economia circolare: il primo, la Shredder Machine, che scompone gli oggetti in plastica in piccoli frammenti, che possono essere o trasformati oppure venduti alle fabbriche, l’ Extrusion Machine, che utilizza un processo di estrusione per ricavare granuli da inserire in uno stampo come nuova materia prima, l’Injection Machine, che è il secondo step rispetto all’estrusione, solitamente usata per creare piccoli oggetti, e infine la Compression Machine, tramite la quale la plastica viene riscaldata all’interno di un forno e pressata in uno stampo per realizzare oggetti più grandi. Macchine semplici da usare, open-source e facili da costruire, che hanno stimolato la fantasia e la creatività di una community di designer e maker che hanno pensato all’applicazione pratica di queste tecnologie: grazie alle macchine di Precious Plastic, è possibile allestire un laboratorio intero nello spazio di un container per creare accessori o complementi d’arredo.
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PROGETTO PRECIOUS PLASTIC
Proprio quello che è stato fatto in più di 200 città in tutto il mondo, con l’obiettivo di promuovere collaborazione in loco tra le persone e la creazione di reti di prossimità che condividono spazi di lavoro, competenze e capacità. Promuovendo, così, la creazione di centinaia di altri laboratori di riciclo della plastica in tutto il mondo: un lab portatile che prevede l’ingresso dei rifiuti da una parte, poi la zona di selezione per separare i diversi tipi di plastica, poi il processo di distruzione e creazione di nuovi oggetti e alla fine del processo una scaffalatura aperta sull’esterno, dove chiunque passi può acquistare gli oggetti appena prodotti dal laboratorio, che è possibile piazzare ovunque e funzionare immediatamente.
I laboratori-container, oggi, sono sparsi in tutto il mondo, dal Kenya alla Patagonia, dal centro di Chiang Mai, in Thailandia a Leopoli, in Ucraina, passando per Saint-Étienne, in Francia, fino ad arrivare a Seoul. Una vera e propria community di maker, a cui Dave Hakkens ha dato anche una casa virtuale, una piattaforma online completa di mappa per la geolocalizzazione dei maker, istruzioni e tutorial per la fabbricazione dei macchinari fino a un forum attorno al quale si forma un senso comune e un vero e proprio agire politico per porre fine all’inquinamento da plastica.
Nato come lavoro di tesi per la Design Academy di Eindhoven, nella prima fase, quella di sperimentazione, Hakkens e due colleghi/soci si sono “limitati” a raccogliere rifiuti plastici in giro e creare nuovi oggetti. Oggi, dopo una serie di implementazioni sui prototipi, sono nella cosiddetta Versione 4 del progetto, diventando una start-up vera e propria e ricevendo un finanziamento di 300.000 euro da un premio.
(Immagine in evidenza tratta dal portale Reset. org // Photocredits: Reset.org)
STORIE PER IL RICICLO DELLA PLASTICA:
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