Costiera Amalfitana, in due anni depredati 400 kg di una specie di corallo a rischio estinzione

L’attività illecita è stata smascherata dalla Capitaneria di Porto di Salerno che ha eseguito dieci provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante persone. I pescatori, attraverso società di copertura, raccoglievano il corallo per poi commerciarlo illecitamente, arrivando a guadagnare fino a un milione di euro

CORALLI COSTIERA AMALFITANA

In due anni sono stati pescati circa 400 kg di Corallium rubrum, una specie protetta di corallo rosso perché a rischio d’estinzione, per un valore di un circa un milione di euro. L’attività illegale, che ha colpino maggiormente l’area a largo della Costiera Amalfitana (Punta Campanella, Li Galli a Positano, Conca de’ Marini, lo scoglio dell’Isca a Praiano), è stata scoperta dalla Capitaneria di Porto di Salerno. Secondo gli esperti per ‘riparare’ al danno provocato al patrimonio marino della zona occorreranno cinquant’anni circa.

CORALLI COSTIERA AMALFITANA

Nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro del corallo sono stati eseguiti anche dieci provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante persone che, secondo gli investigatori, avrebbero raccolto illegalmente il corallo rosso per poi commerciarlo illecitamente.

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PESCA ILLEGALE CORALLO

Il comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Giuseppe Menna, ha spiegato che i pescatori operavano attraverso una società di copertura che, utilizzando un oggetto sociale fittizio, permetteva di compiere l’attività illecita. Le immersioni, avvenivano anche in alcune località della Sardegna, della Puglia e della Sicilia. Gli indagati, residenti nelle province di Salerno e Napoli sono stati raggiunti da un provvedimento di obbligo di dimora nel proprio comune con la prescrizione di restare in casa in alcune fasce orarie, per inquinamento ambientale.

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