di GIAN ANTONIO STELLA
San Giovanni Nepomuceno ora
pro nobis contro le alluvioni San
t Acisclo ora pro nobis contro le tem
peste Sant Emidio ora pro nobis
contro i terremoti E via così me
glio affidarsi ai santi che allo Stato Il
quale spiega uno studio della Cgia di
Mestre destina oggi alla prevenzio
ne e alla protezione dell ambiente
l’ 1,1% delle tasse ambientali E l al
tro 98 9 Se ne va in altre faccende
Dice l ultimo dossier 2010 di Le
gambiente che sono a rischio idro
geologico 82 su 100 dei comuni
italiani Si va dal 56 dei comuni
veneti al 59 di quelli altoatesini
al 60 di quelli lombardi fino a
tutti ma proprio tutti i comuni del
la Valle d Aosta dell Umbria della
Basilicata del Molise del Trenti
no e della Calabria Con vistose dif
ferenze tra una regione e l altra
però sul piano della prevenzione
Se le regioni del Nord e l Um
bria sembrano avere svolto alme
no in parte un positivo lavoro di
prevenzione del rischio con per
centuali che vanno dal 25 l Emi
lia Romagna al 45 Veneto dei
comuni interessati questa atten
zione precipita nel Mezzogiorno
con numeri che visto il ripetersi
di frane smottamenti calamità
naturali spesso segnate dai lutti
gridano vendetta a Dio
In Abruzzo in Molise e in Cala
bria i comuni che non si sono
mossi per mettere il più possibile
in sicurezza il territorio sono
l 89 In Sicilia dove 152 su 271
municipi interessati dal rischio
idrogeologico non si sono neppu
re presi la briga di rispondere al
questionario di Legambiente ad
dirittura il 93 delle amministra
zioni comunali risulta non aver
fatto assolutamente nulla Auguri
Eppure spiega il dossier nel
l 82 dei comuni intervistati so
no presenti abitazioni in aree gole
nali in prossimità degli alvei e in
aree a rischio frana e nel 31 dei
casi sono presenti in tali zone ad
dirittura interi quartieri Nella me
tà dei comuni sono presenti in
aree a rischio fabbricati industria
li con grave pericolo in caso di ca
lamità oltre che per le vite dei di
pendenti e i danni economici alle
attività produttive per l eventuali
tà di sversamento di prodotti in
quinanti nelle acque e nei terre
ni Peggio Nel 19 dei comuni
sono state costruite in aree a ri
schio idrogeologico strutture pub
bliche sensibili di particolare im
portanza come scuole e ospeda
li da brividi.
E non parliamo di pericoli lonta
ni dovuti a rare calamità dipen
denti dal capriccio degli dei In un
rapporto del 2006 la stessa orga
nizzazione su dati del ministero
dell Ambiente spiegava Attual
mente circa il 10 del nostro Pae
se è classificato a elevato rischio
per alluvioni frane e valanghe in
teressando totalmente o in parte
il territorio di oltre 6 600 comuni
italiani Il censimento aggiornato
a gennaio 2006 indica che su circa
30 000 km² di aree ad alta
criticità il 58 di esse appartiene
ad aree in frana mentre il 42 ad
aree esondabili I risultati eviden
ziano una situazione di assoluta
fragilità del territorio italiano
Il Progetto IFFI Inventario dei
fenomeni franosi in Italia realiz
zato dall Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambienta
le e dalle Regioni autonome del
resto non fornisce risultati meno
allarmanti L inventario ha censi
to ad oggi 485 000 fenomeni fra
nosi che interessano un area di
20 721 chilometri quadrati
Per completare il quadro d insie
me vale la pena di rileggere
un Ansa del 2003 che spiegava co
me secondo i dati della Ue nel
periodo dal 1980 al 2002 il nume
ro più alto di alluvioni sono avve
nute in Francia 22 Italia 17
e Gran Bretagna 12 Mentre il
numero più alto di disastri con
conseguenze mortali si sono avuti
in Italia 38 seguiti da Spagna
20 e Francia 17 E aggiun
geva che i disastri con le peggio
ri perdite economiche sono avve
nuti in Germania e in Italia con
danni al nostro Paese per 11 mi
liardi di euro
Da allora registra Wikipedia
abbiamo contato nel 2006 la frana
a Ischia nel 2008 le alluvioni nel
torinese e nel cagliaritano nel
2009 a Borca di Cadore Giampilie
ri e Scaletta Zanclea nel 2010 sul
la costiera amalfitana a Sestri Po
nente nel savonese a Prato Vi
cenza e nella bassa padovana nel
2011 a Sant Elpidio a Mare nella
Lunigiana in Val di Vara nelle Cin
que Terre a Genova a Barcellona
Pozzo di Gotto e a Saponara Per
un totale di 86 morti centinaia di
feriti svariate centinaia di milioni
di euro di danni
Eppure come scriveva giorni fa
il Corriere i fondi per il rischio
idrogeologico sono stati ridotti ne
gli ultimi anni alla faccia delle
promesse dai 551 milioni di euro
del 2008 a 84 milioni di euro oggi
meno 84 8 Non solo accusa Giu
seppe Bortolussi il segretario del
la Cgia di Mestre Sostenere che
queste sciagure accadono anche
perché non ci sono le risorse fi
nanziarie disponibili per la tutela
del nostro territorio risulta diffici
le soprattutto a fronte dei 41 mi
liardi di euro che vengono incassa
ti ogni anno dallo Stato e dagli en
ti locali per la protezione dell am
biente di cui il 99 finisce invece
a coprire altre voci di spesa I soldi
ci sono peccato che ormai da qua
si un ventennio vengano utilizzati
per fare altre cose
La tabella elaborata dall ufficio
studi degli artigiani mestrini che
pubblichiamo sopra dimostra in
modo inequivocabile che a fron
te di 41 29 miliardi di euro di getti
to incassati nel 2009 ultimo dato
disponibile dall applicazione del
le cosiddette imposte ecologiche
sull energia sui trasporti e sulle at
tività inquinanti solo 459 milioni
di euro vanno a finanziare le spese
per la protezione ambientale
Quali sono queste tasse che pa
ghiamo senza neppure esserne
spesso a conoscenza Tante dalla
sovrimposta di confine sul gpl al
tributo provinciale per la tutela am
bientale dalla tassa sulle emissio
ni di anidride solforosa e di ossidi
di zolfo all imposta sugli oli mine
rali e derivati Fatti i conti dal
1990 al 2009 in valori a prezzi cor
renti lo Stato ha incassato com
plessivamente 717 miliardi e 442
milioni di euro e ne ha messi nella
protezione ambientale accusa il
dossier della Cgia solo 6 miliardi e
20 milioni Una miseria lo 0 89
Ecco se un po di quei soldi rac
colti fossero stati spesi nel modo
giusto ci saremmo risparmiati
molti lutti E molte lacrime di coccodrillo.
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