Cosi’ torturiamo i ricoverati

Giuseppe Remuzzi sul Corriere della Sera pone una domanda importante: perché negli ospedali i pazienti vengono svegliati all’alba? Una tortura inutile che, tra l’altro, danneggia la salute dei degenti. L’infermiere che viene a misurare la febbre alle sei del mattino, il cicaleccio da corsia ospedaliera alle prime ore del mattino, qualche inserviente che si infila […]

paziente in ospedale

Giuseppe Remuzzi sul Corriere della Sera pone una domanda importante: perché negli ospedali i pazienti vengono svegliati all’alba? Una tortura inutile che, tra l’altro, danneggia la salute dei degenti. L’infermiere che viene a misurare la febbre alle sei del mattino, il cicaleccio da corsia ospedaliera alle prime ore del mattino, qualche inserviente che si infila nella stanza per ritirare un vassoio dimenticato la sera prima: tutti comportamenti che non hanno spiegazione logica e non sono coerenti con l’obiettivo di un ricovero. La tortura dei ricoverati, ogni volta che metto piede in ospedale, mi è sempre parsa come una cosa priva di senso, inspiegabile. Eppure gli stessi medici sanno bene che il sonno, come recitava già l’antica scuola medica di Salerno, è la prima medicina dell’uomo. Dormire normalizza pressione e organismo, favorisce lo sviluppo della terapia, migliora l’umore e quindi mette il paziente in condizione di reagire meglio alle cure. Perchè dunque sprecare il sonno e farlo proprio nel luogo di cura per eccellenza, l’ospedale? In America, sull’onda di studi pubblicati da diverse riviste scientifiche che certificano i benefici del sonno durante un ricovero, sta crescendo un movimento, all’interno degli ospedali, contro la sveglia all’alba e la tortura dei ricoverati. Aspettiamo che qualcuno se ne accorga anche in Italia.

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