COSTO BRACCIALETTI ELETTRONICI –
Funziona spesso così: facciamo una legge per non sprecare, per risparmiare, per modernizzare il Paese, e poi puntualmente non riusciamo ad applicarla. Accade anche a proposito del braccialetto elettronico, che viene utilizzato in tutti i paesi civili del mondo come alternativa alla custodia cautelare, al carcere.
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BRACCIALETTI ELETTRONICI TELECOM –
Lo abbiamo introdotto, con una legge ad hoc, nel lontano 2001, quindici anni fa, e all’inizio è stato un vero flop: appena 14 applicazioni. Eppure la spesa è di 11 milioni di euro l’anno, non poco. Finalmente nel 2013 si è fatta una gara e sono arrivati 2.000 braccialetti, forniti dalla Telecom, richiesti da tutte le Procure d’Italia.
BRACCIALETTI ELETTRONICI PER DETENUTI –
Non bastano, evidentemente. Tanto che esiste oggi una lista d’attesa di 70 giorni per ricevere il braccialetto, e intanto si aspetta, tra una firma e l’altra, una nuova gara per allargare la fornitura. La Corte dei Conti parla di una spesa «finora reiterata, antieconomica e inefficace», e questo è il commento del vicecapo della Polizia in Commissione Giustizia: «Se fossimo andati da Bulgari a comprarli, avremmo speso meno per i braccialetti elettronici».
I VANTAGGI DEI BRACCIALETTI ELETTRONICI –
Quali vantaggi ha questo strumento? Innanzitutto si alleggeriscono le carceri, dove ci sono troppi detenuti, spesso in attesa di giudizio e quindi non ancora colpiti da una sentenza definitiva, e per reati minori. Si risparmierebbero così soldi per pattugliamenti e detenzioni, e avremmo istituti di pena più civili.
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