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Cos’è la cottura a vapore
La cottura a vapore è un metodo di cottura che richiede calore umido. Questo è generato dall’acqua giunta al punto di ebollizione. La differenza tra la cottura a vapore e la bollitura, sta nel fatto che nella prima l’acqua non entra in contatto con gli alimenti. Per questo motivo, per cuocere a vapore bisogna avere a disposizione una pentola ed un cestello adatto allo scopo, nonostante possa avvenire anche nel forno, nel microonde e nel Bimby.
Come cuocere gli alimenti a vapore
Tale tecnica di cottura prevede che una pentola venga riempita con dell’acqua – o con un altro liquido, ad esempio il brodo – e che questo venga portato a bollore. E’ importante che la quantità del liquido non sia eccessiva in quanto non deve arrivare a toccare il cestello. Su questo va posto l’alimento da cuocere, che rimane così sospeso sopra il liquido beneficiando del vapore sprigionato. Il vapore, infatti, rimane all’interno della pentola in quanto questa viene coperta dal suo coperchio. Circolando attraverso la pentola, il vapore cuoce gli alimenti piuttosto velocemente. E’ importante sapere che il processo di cottura a vapore inizia quando l’acqua raggiunge i 100 gradi.
I tempi della cottura a vapore
Contrariamente a quanto si possa pensare, i tempi della cottura a vapore non sono poi così lunghi. Dopo aver posizionato il cestello ed acceso la fiamma mantenendola medio-bassa, basta poggiare il coperchio sopra e cuocere a vapore le verdure, la carne o il pesce fino a quando non sono pronti da mangiare. I tempi consigliati variano da alimento ad alimento e possono essere così sintetizzati:
Verdure
- Spinaci: 3 minuti
- Finocchi a fette: 8-10 minuti
- Asparagi, fagiolini: 5-7 minuti
- Cavolfiore, broccoli: da 8 a 10 minuti
- Barbabietole, rape e altri ortaggi a radice: da 10 a 15 minuti
- Piselli freschi e sgusciati: 2-4 minuti
- Carciofi interi: 25-40 minuti
- Bietole a pezzi: 7-9 minuti
- Cavoletti di Bruxelles interi: 10-15 minuti
- Carote a fette spesse: 7-10 minuti
- Cavolo cappuccio, verza, bietole: 5-7 minuti
- Topinambur a fette: 5-8 minuti
- Patate a fette: 8-12 minuti
- Patate novelle: 15-20 minuti
- Zucca a cubetti: 7-10 minuti
- Zucchine a fette: 5-8 minuti
Carne
- Filetto di maiale (fette): 15 minuti
- Petto di pollo (fette): 10-12 minuti
- Petto di tacchino (fette): 10-12 minuti
Pesce
- Filetto di pesce: 10 minuti
- Pesci interi (500 g circa): 25 minuti
I tempi sono naturalmente indicativi: controllate l’avvenuta cottura usando la punta di un coltello da cucina o uno stuzzicadenti. Se entra senza incontrare resistenza l’alimento è pronto per essere consumato.
Benefici della cottura a vapore
Perché fa bene cuocere al vapore? Innanzitutto perché si tratta di un metodo di cottura estremamente sano: non richiede grassi e gli alimenti conservano al meglio i propri valori nutrizionali. I benefici sono parecchi, e possono essere riassunti come segue:
- Gli alimenti cotti a vapore conservano quanto più possibile le vitamine ed i sali minerali, specie se messi a confronto con quelli che vengono lessati. In questo caso, infatti, i nutrienti vanno a disperdersi nell’acqua di cottura.
- Anche la carne cotta a vapore è più sana in quanto il grasso, che nella cottura in padella o al forno viene assorbito dalla stessa, grazie al vapore viene più facilmente rimosso.
- Le verdure e gli altri alimenti cotti a vapore sono gustosi. Di tale metodo di cottura ne beneficia il sapore: le verdure rimangono fresche e succose oltre che colorate.
- La cottura a vapore non è aggressiva ma gentile, questo riduce il rischio di bruciare il cibo e di doverlo gettare via.
- Permette di cuocere più pietanze allo stesso tempo riducendo non solo i tempi complessivi di cottura, ma anche gli sprechi di gas o elettricità.
- Cuocere a vapore, infine, non sporca. Pensate al lavoro che c’è da fare dopo aver fritto delle patatine o dopo aver preparato un ragù. Pulire a seguito della cottura a vapore è un gioco da ragazzi, senza contare il fatto che non provoca cattivi odori in casa.
- Infine, non richiede una supervisione costante in quanto il rischio che il cibo si bruci è praticamente inesistente.
Differenze tra bollitura e cucina a vapore
Consigli per cuocere a vapore
Tra i consigli più pratici, c’è quello di assicurarsi che il liquido all’interno della pentola non sia troppo per non toccare il cibo, ma neanche troppo poco. In questo modo, se i liquidi rilasciati dagli alimenti dovessero cadere sotto, la variazione di temperatura non inciderebbe sulla cottura. Inoltre:
- salare l’acqua è assolutamente inutile in quanto solo il vapore tocca il cibo, non anche il liquido. I cibi vanno salati una volta cotti
- è bene tagliare gli alimenti in pezzi per diminuire i tempi di cottura (nonostante si possano cuocere anche interi)
- assicuratevi che i pezzi siano delle stesse dimensioni per favorire una cottura uniforme
- non sovraccaricate il cestello o la vaporiera e non sovrapponete gli alimenti. Questi vanno disposti in un unico strato per facilitare la corretta circolazione del vapore
Come cuocere a vapore con una pentola normale
Come si cuoce a vapore senza vaporiera? Se di necessità dobbiamo fare virtù, i metodi per cuocere a vapore in una normale pentola sono diversi. Ad esempio:
- scolapasta o colino. Dopo aver riempito la pentola con l’acqua necessaria, basta posizionare sopra uno scolapasta di metallo (o, in sua mancanza, un colino) avendo l’accortezza di lasciare spazio adeguato tra questo e l’acqua, quindi inserire gli alimenti
- in mancanza di un filtro di metallo quale può essere il colino o lo scolapasta, cs può optare per la carta stagnola, magari quella che vi è avanzata da un altro utilizzo. Basta creare tre palline ponendole sul fondo della pentola, versare l’acqua e poggiare sopra un comune piatto con l’alimento da cuocere. Ponendo il coperchio e accendendo la fiamma, non dovrete fare altro che attendere la fine della cottura.
Svantaggi della cucina a vapore
Per completezza di informazioni, chiudiamo l’argomento segnalando i pochi svantaggi della cottura a vapore.
- nonostante non lunghissimi, i tempi di cottura possono risultare maggiori se messi a confronto con altri metodi quali la lessatura o la cottura in forno. Ciò è dovuto alla più bassa temperatura
- non tutti gli alimenti si prestano a tale tecnica di cottura. E’ il caso della carne rossa e di frutti di mare e molluschi, i quali possono risultare gommosi o, peggio, duri alla masticazione
- se la quantità di acqua all’interno della pentola è poca, può accadere che evapori completamente andando a rovinare il contenitore.
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