Courmayeur, in Valle d’Aosta, ha conquistato, affiancando Cortina d’Ampezzo, un primato che non le fa certo onore: la montagna più costosa d’Italia, in inverno come in estate. I turisti sono spremuti come limoni, un caffè si paga dai 3 ai 4 euro e le case si comprano a quasi 10mila euro a metro quadrato. Poi basta leggere il diluvio di proteste nelle recensioni di Tripadvisor per rendersi conto che a questi costi non corrisponde un’adeguata qualità dei servizi.
Courmayeur, a forza di stangare i suoi ospiti nel silenzio tombale dell’amministrazione comunale, ha conquistato un altro, orrendo primato: è tra le dieci località di montagna più costose al mondo. Parliamo di luoghi come Aspen negli Stati Uniti e Gstaad in Svizzera, luoghi di tutt’altro livello internazionale rispetto a Courmayeur.
Ma tra le vittime di questa folle corsa ai prezzi non ci sono solo i turisti, i danni colpiscono anche i residenti (e infatti la cittadina continua a perdere abitanti per il costo della vita diventato insostenibile) e i lavoratori del settore turistico. Questi ultimi non trovano alloggi, e rischiano di bruciare buona parte dei loro compensi per pagare l’affitto di una stanza. Chissà se Roberto Rota, maestro di sci e sindaco della cittadina valdostana dal 2020, si sia mai reso conto di quanto sia diventato complicato vivere a Courmayer e si decida, prima o poi, a fare qualcosa.
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Fonte immagine di copertina: Wikipedia
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